La trasformazione digitale della pubblica amministrazione rappresenta oggi un catalizzatore fondamentale per il rinnovamento dei servizi pubblici, ma solleva questioni critiche in merito al digital divide e alla reale capacità delle istituzioni di garantire accesso, inclusione e cittadinanza digitale. In un contesto caratterizzato da crescenti disuguaglianze e pluralità di bisogni sociali, il contributo esplora le forme e le dinamiche del digital divide nei servizi pubblici digitali, con particolare riferimento al caso della Regione Lazio, alla luce degli obiettivi dell’Agenda 2030 e della programmazione unitaria 2021–2027. La ricerca si fonda su una prospettiva multi-livello che integra analisi teorica e indagine empirica. L’obiettivo è indagare come le strategie regionali di digitalizzazione influenzino l’equità di accesso, la fruibilità dei servizi e la percezione di inclusione da parte dei cittadini (Bonomi Savignon et al., 2024; Garlatti et al., 2023). La parte empirica si basa su una survey, finalizzata a raccogliere dati su esperienze dirette, barriere percepite e conoscenza dei servizi digitali attivati a livello regionale. L’indagine presta particolare attenzione a ostacoli di natura procedurale, comunicativa e socioculturale, che concorrono a rafforzare dinamiche di esclusione digitale. La trattazione mette in evidenza il carattere multidimensionale del digital divide, inteso non solo come divario tecnologico o infrastrutturale, ma come effetto combinato di diseguaglianze nei livelli di alfabetizzazione digitale, nelle competenze, nell'accessibilità linguistica e nella trasparenza istituzionale (Volodina & Grossi, 2024; Jaeger & Bertot, 2010). In questa prospettiva, il caso Lazio consente di analizzare il ruolo delle politiche subnazionali nel ridurre le disparità e rafforzare la coesione sociale attraverso servizi digitali più accessibili e personalizzati. Il contributo adotta un impianto teorico ispirato alla letteratura sul public management, sull’equità nell’innovazione pubblica e sulla governance partecipativa, offrendo una riflessione sulla necessità di integrare il disegno dei servizi digitali con logiche di ascolto e co-progettazione (Bianchi, Nasi & Rivenbark, 2021; Dunleavy & Margetts, 2023). I riferimenti agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (in particolare SDG 4, 8 e 10) consentono di inquadrare il digital divide anche come ostacolo al raggiungimento di una cittadinanza piena e di una crescita equa. Nel suo complesso, il contributo mira ad arricchire il dibattito su come le amministrazioni pubbliche possano fronteggiare le disuguaglianze digitali e progettare interventi sostenibili che mantengano al centro i valori fondamentali del servizio pubblico.
La Bara, L., Fiorani, G., Maurizi, G. (2025). Equità digitale e accesso ai servizi pubblici: il caso Lazio tra transizione tecnologica e coesione sociale. ??????? it.cilea.surplus.oa.citation.tipologie.CitationProceedings.prensentedAt ??????? XII Workshop Azienda Pubblica “PA nell’Era Digitale: tecnologie emergenti, impatto sociale e sostenibilità”, Roma.
Equità digitale e accesso ai servizi pubblici: il caso Lazio tra transizione tecnologica e coesione sociale
La Bara Luana;Fiorani Gloria;Gioia Maurizi
2025-06-16
Abstract
La trasformazione digitale della pubblica amministrazione rappresenta oggi un catalizzatore fondamentale per il rinnovamento dei servizi pubblici, ma solleva questioni critiche in merito al digital divide e alla reale capacità delle istituzioni di garantire accesso, inclusione e cittadinanza digitale. In un contesto caratterizzato da crescenti disuguaglianze e pluralità di bisogni sociali, il contributo esplora le forme e le dinamiche del digital divide nei servizi pubblici digitali, con particolare riferimento al caso della Regione Lazio, alla luce degli obiettivi dell’Agenda 2030 e della programmazione unitaria 2021–2027. La ricerca si fonda su una prospettiva multi-livello che integra analisi teorica e indagine empirica. L’obiettivo è indagare come le strategie regionali di digitalizzazione influenzino l’equità di accesso, la fruibilità dei servizi e la percezione di inclusione da parte dei cittadini (Bonomi Savignon et al., 2024; Garlatti et al., 2023). La parte empirica si basa su una survey, finalizzata a raccogliere dati su esperienze dirette, barriere percepite e conoscenza dei servizi digitali attivati a livello regionale. L’indagine presta particolare attenzione a ostacoli di natura procedurale, comunicativa e socioculturale, che concorrono a rafforzare dinamiche di esclusione digitale. La trattazione mette in evidenza il carattere multidimensionale del digital divide, inteso non solo come divario tecnologico o infrastrutturale, ma come effetto combinato di diseguaglianze nei livelli di alfabetizzazione digitale, nelle competenze, nell'accessibilità linguistica e nella trasparenza istituzionale (Volodina & Grossi, 2024; Jaeger & Bertot, 2010). In questa prospettiva, il caso Lazio consente di analizzare il ruolo delle politiche subnazionali nel ridurre le disparità e rafforzare la coesione sociale attraverso servizi digitali più accessibili e personalizzati. Il contributo adotta un impianto teorico ispirato alla letteratura sul public management, sull’equità nell’innovazione pubblica e sulla governance partecipativa, offrendo una riflessione sulla necessità di integrare il disegno dei servizi digitali con logiche di ascolto e co-progettazione (Bianchi, Nasi & Rivenbark, 2021; Dunleavy & Margetts, 2023). I riferimenti agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (in particolare SDG 4, 8 e 10) consentono di inquadrare il digital divide anche come ostacolo al raggiungimento di una cittadinanza piena e di una crescita equa. Nel suo complesso, il contributo mira ad arricchire il dibattito su come le amministrazioni pubbliche possano fronteggiare le disuguaglianze digitali e progettare interventi sostenibili che mantengano al centro i valori fondamentali del servizio pubblico.| File | Dimensione | Formato | |
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