Introduzione: Il numero complessivo di veicoli a motore nel mondo ammonta a circa mille milioni di cui circa l’80% nei paesi industrializzati e la restante quota nei paesi in via di sviluppo. Il 19,2% degli incidenti stradali sono responsabili di lesioni viscerali addominali. In questo ambito i traumi chiusi dell’addome provocati da impatto frontale ad alta velocità causano sovente lesioni spleniche ed epatiche. Descriviamo 5 casi di lacerazione epatica che riconoscono nella brusca decelerazione il fondamentale meccanismo patogenetico, osservati presso il Policlinico di “Tor Vergata” nell’arco di tre mesi. Metodo: Centocinquantanove traumi chiusi dell’addome con lesioni viscerali, sono giunti alla nostra osservazione dal gennaio al dicembre 2004. Di questi abbiamo preso in considerazione in particolare lesioni epatiche conseguenti ad impatto da alta velocità: tre incidenti motociclistici , un incidente automobilistico ed uno da precipitazione.Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad esplorazione chirurgica, in un caso laparoscopica ed in quattro casi, caratterizzati da instabilità emodinamica, mediante laparotomia. Risultati: Nei 5 casi osservati la lesione dominante epatica era caratterizzata da lacerazione del parenchima fra terzo e quarto segmento (grado II in 3 casi, grado III in 2 casi), oltre che da lacerazioni di grado I e II a carico del restante parenchima (VII ed VIII segmento epatico), in un caso. In un paziente era associata lesione da scoppio di un’ansa intestinale, lacerazione dell’emidiaframma sinistro e rottura della milza, in altri due casi era associata rottura di milza. In tutti i casi era presente un ematoma retroperitoneale. Tutti i pazienti erano stati sottoposti preoperatoriamente ad esame TC senza mezzo di contrasto che solo in un caso era suggestivo per lesione epatica. In tutti i casi è stata conseguita l’emostasi mediante sutura diretta o applicazione di colla di fibrina. In nessuno dei 5 casi è stato necessario procedere a resezioni epatiche. Conclusioni: Il presente contributo clinico intende richiamare l’attenzione sui traumi addominali chiusi da brusca decelerazione ed impatto che caratterizzano una quota non indifferente dei politraumi che osserviamo presso il Policlinico Universitario di Tor Vergata. L’ospedale si trova infatti in un’area circondata da autostrade e superstrade a scorrimento veloce. Le cinque lesioni epatiche, aventi come causa comune un trauma della strada ed in un caso un tentativo di suicidio con precipitazione dal terzo piano, si caratterizzano per il ruolo meccanico del legamento rotondo nelle lesioni epatiche da impatto ad alta velocità. Si tratta comunque di lesioni semplici da trattare che non richiedono provvedimenti resettivi Il peculiare meccanismo patogenetico è codificabile con la formula Ec0 = M x D2 /2. La tomografia computerizzata, come risulta dalla nostra esperienza, non sembra apportare conforto diagnostico preoperatorio. D‘altro canto risulta verosimile che in condizioni di stabilità emodinamica, tali lesioni possano, quando isolate e di grado non avanzato, giovarsi del trattamento non operativo.

Rulli, F., Nigro, C., Galatà, G., Villa, M., Micossi, C., Grande, M., et al. (2005). TRAUMI ADDOMINALI CHIUSI DA BRUSCA DECELERAZIONE: LA LACERAZIONE EPATICA TRA III E IV SEGMENTO. ??????? it.cilea.surplus.oa.citation.tipologie.CitationProceedings.prensentedAt ??????? Congresso Società Italiana di Chirurgia, Cagliari.

TRAUMI ADDOMINALI CHIUSI DA BRUSCA DECELERAZIONE: LA LACERAZIONE EPATICA TRA III E IV SEGMENTO

RULLI, FRANCESCO;NIGRO, CASIMIRO;VILLA, MASSIMO;GRANDE, MICHELE;FARINON, ATTILIO MARIA
2005-01-01

Abstract

Introduzione: Il numero complessivo di veicoli a motore nel mondo ammonta a circa mille milioni di cui circa l’80% nei paesi industrializzati e la restante quota nei paesi in via di sviluppo. Il 19,2% degli incidenti stradali sono responsabili di lesioni viscerali addominali. In questo ambito i traumi chiusi dell’addome provocati da impatto frontale ad alta velocità causano sovente lesioni spleniche ed epatiche. Descriviamo 5 casi di lacerazione epatica che riconoscono nella brusca decelerazione il fondamentale meccanismo patogenetico, osservati presso il Policlinico di “Tor Vergata” nell’arco di tre mesi. Metodo: Centocinquantanove traumi chiusi dell’addome con lesioni viscerali, sono giunti alla nostra osservazione dal gennaio al dicembre 2004. Di questi abbiamo preso in considerazione in particolare lesioni epatiche conseguenti ad impatto da alta velocità: tre incidenti motociclistici , un incidente automobilistico ed uno da precipitazione.Tutti i pazienti sono stati sottoposti ad esplorazione chirurgica, in un caso laparoscopica ed in quattro casi, caratterizzati da instabilità emodinamica, mediante laparotomia. Risultati: Nei 5 casi osservati la lesione dominante epatica era caratterizzata da lacerazione del parenchima fra terzo e quarto segmento (grado II in 3 casi, grado III in 2 casi), oltre che da lacerazioni di grado I e II a carico del restante parenchima (VII ed VIII segmento epatico), in un caso. In un paziente era associata lesione da scoppio di un’ansa intestinale, lacerazione dell’emidiaframma sinistro e rottura della milza, in altri due casi era associata rottura di milza. In tutti i casi era presente un ematoma retroperitoneale. Tutti i pazienti erano stati sottoposti preoperatoriamente ad esame TC senza mezzo di contrasto che solo in un caso era suggestivo per lesione epatica. In tutti i casi è stata conseguita l’emostasi mediante sutura diretta o applicazione di colla di fibrina. In nessuno dei 5 casi è stato necessario procedere a resezioni epatiche. Conclusioni: Il presente contributo clinico intende richiamare l’attenzione sui traumi addominali chiusi da brusca decelerazione ed impatto che caratterizzano una quota non indifferente dei politraumi che osserviamo presso il Policlinico Universitario di Tor Vergata. L’ospedale si trova infatti in un’area circondata da autostrade e superstrade a scorrimento veloce. Le cinque lesioni epatiche, aventi come causa comune un trauma della strada ed in un caso un tentativo di suicidio con precipitazione dal terzo piano, si caratterizzano per il ruolo meccanico del legamento rotondo nelle lesioni epatiche da impatto ad alta velocità. Si tratta comunque di lesioni semplici da trattare che non richiedono provvedimenti resettivi Il peculiare meccanismo patogenetico è codificabile con la formula Ec0 = M x D2 /2. La tomografia computerizzata, come risulta dalla nostra esperienza, non sembra apportare conforto diagnostico preoperatorio. D‘altro canto risulta verosimile che in condizioni di stabilità emodinamica, tali lesioni possano, quando isolate e di grado non avanzato, giovarsi del trattamento non operativo.
Congresso Società Italiana di Chirurgia
Cagliari
2005
107
Rilevanza nazionale
contributo
ott-2005
2005
Settore MED/18 - CHIRURGIA GENERALE
Italian
Intervento a convegno
Rulli, F., Nigro, C., Galatà, G., Villa, M., Micossi, C., Grande, M., et al. (2005). TRAUMI ADDOMINALI CHIUSI DA BRUSCA DECELERAZIONE: LA LACERAZIONE EPATICA TRA III E IV SEGMENTO. ??????? it.cilea.surplus.oa.citation.tipologie.CitationProceedings.prensentedAt ??????? Congresso Società Italiana di Chirurgia, Cagliari.
Rulli, F; Nigro, C; Galatà, G; Villa, M; Micossi, C; Grande, M; Farinon, Am
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/66889
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