Raccontare Roma è sempre difficile per un tedesco. Confrontandosi con ironia e leggerezza con i più diversi cliché sull’Italia e gli Italiani e intrecciando appunti, impressioni, descrizioni letture e sogni, Uwe Timm ha fatto dell’esperienza romana – 1981-83 – una sorta di ‘auto confessione’. Roma è per l’autore un risveglio dei sensi, il riappropriarsi del suo Io irrigidito. Caravaggio, Gramsci e Kipphardt, i suoi maestri, fungono da catalizzatori dell’elaborazione poetica del vissuto.
Poznanski, M.c. (2008). Selbstbekenntnis in der Fremde. Uwe Timms „Römische Aufzeichnungen. In A.F. Ralf Georg Czapla (a cura di), Die verewigte Stadt. Rom in der deutschsprachigen Literatur nach 1945 (pp. 279-293). Berna : Peter Lang.
Selbstbekenntnis in der Fremde. Uwe Timms „Römische Aufzeichnungen
POZNANSKI, MARIA CATERINA
2008-10-01
Abstract
Raccontare Roma è sempre difficile per un tedesco. Confrontandosi con ironia e leggerezza con i più diversi cliché sull’Italia e gli Italiani e intrecciando appunti, impressioni, descrizioni letture e sogni, Uwe Timm ha fatto dell’esperienza romana – 1981-83 – una sorta di ‘auto confessione’. Roma è per l’autore un risveglio dei sensi, il riappropriarsi del suo Io irrigidito. Caravaggio, Gramsci e Kipphardt, i suoi maestri, fungono da catalizzatori dell’elaborazione poetica del vissuto.File | Dimensione | Formato | |
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