Parlare della lingua di Giannone significa ribadire che la lingua non è per lo scrittore del racconto della sua vita un puro strumento o supporto. La lingua è già la scrittura, è lo stile. Il saggio si sofferma sulla "Vita" di Giannone, in cui l'autore abbonda di rifermenti alla sua formazione culturale, oltre che professionale, e, in particolare, dà conto delle sue letture di poeti, scrittori, classici e italiani moderni e a lui contemporanei. Giannone non cita il riscontro letterario, in prevalenza poetico, per far sfoggio di erudizione, per compiacimento intellettualistico, bensì per necessità irrefrenabile di garantire la validità dlle sue scelte attraverso l'auctoritas degli scrittori maggiori. Si tratta, perciò, di una particoalre forma di imitazione, non riducibile alla tendenza manieristica e, poi, barocca, bensì ricollegata alla conoscnza diretta dei maggiori scrittori orginari della tradizione letteraria italiana. La citazione è spesso eplicita ma, altrettanto frequentemente, è inserita nel corpo vivo dell'esposizione di Giannone e diventa parte integrante della sua lingua e del suo stile.
Caputo, L. (2007). Alcune osservazioni sulla lingua di Giannone: dagli "intermessi studi" allo "spruzzo delle spezzate nebbie". ??????? it.cilea.surplus.oa.citation.tipologie.CitationProceedings.prensentedAt ??????? Atti del Convegno nazionale sulla "Formazione umana e culturale di Pietro Giannone", Foggia-Ischitella.
Alcune osservazioni sulla lingua di Giannone: dagli "intermessi studi" allo "spruzzo delle spezzate nebbie"
CAPUTO, LAZZARO
2007-07-01
Abstract
Parlare della lingua di Giannone significa ribadire che la lingua non è per lo scrittore del racconto della sua vita un puro strumento o supporto. La lingua è già la scrittura, è lo stile. Il saggio si sofferma sulla "Vita" di Giannone, in cui l'autore abbonda di rifermenti alla sua formazione culturale, oltre che professionale, e, in particolare, dà conto delle sue letture di poeti, scrittori, classici e italiani moderni e a lui contemporanei. Giannone non cita il riscontro letterario, in prevalenza poetico, per far sfoggio di erudizione, per compiacimento intellettualistico, bensì per necessità irrefrenabile di garantire la validità dlle sue scelte attraverso l'auctoritas degli scrittori maggiori. Si tratta, perciò, di una particoalre forma di imitazione, non riducibile alla tendenza manieristica e, poi, barocca, bensì ricollegata alla conoscnza diretta dei maggiori scrittori orginari della tradizione letteraria italiana. La citazione è spesso eplicita ma, altrettanto frequentemente, è inserita nel corpo vivo dell'esposizione di Giannone e diventa parte integrante della sua lingua e del suo stile.Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Licenza Creative Commons