Tra il 2011 e il 2014 una ricerca, confluita in un convegno del marzo 2014, ha restituito per la prima volta un quadro pressoché completo dell’archeologia della produzione a Roma nella tarda antichità e nel medioevo . L’individuazione dei siti, dedotta dagli scavi più recenti e da una capillare analisi dei vecchi ritrovamenti (mediante lo spoglio bibliografico e archivistico), è stata stabilita sulla base della presenza di impianti strutturati per la produzione (soprattutto fornaci), ma anche di cospicui scarti di lavorazione che, quando sottoposti ad esame archeometrico, hanno permesso di restituire i cicli della fabbricazione. L’evidenza dei dati, ripresi per nuove osservazioni complessive, segnala una tendenza inequivocabile: l’intromissione progressiva, nell’ambito degli spazi intramuranei, delle attività artigianali, prima del V secolo generalmente impiantate al di fuori della città o in aree marginali di questa e articolate in circuiti produttivi più complessi anche in senso geografico (dalle località di estrazione delle materie prime, ai luoghi dei primi stadi di lavorazione e a quelli di rifinitura fino alle destinazioni ultime per il commercio e l’uso).
Spera, L. (2024). Circuiti produttivi e luoghi dell’artigianato a Roma nella tarda antichità e nell’alto medioevo. ??????? it.cilea.surplus.oa.citation.tipologie.CitationProceedings.prensentedAt ??????? Atti del Convegno internazionale di studi Materiali, tecniche e sedi di lavoro fra tarda antichità e medioevo (Cimitile - Santa Maria Capua Vetere, 20-21 aprile 2023), Cimitile - Santa Maria Capua Vetere.
Circuiti produttivi e luoghi dell’artigianato a Roma nella tarda antichità e nell’alto medioevo
Spera Lucrezia
2024-01-01
Abstract
Tra il 2011 e il 2014 una ricerca, confluita in un convegno del marzo 2014, ha restituito per la prima volta un quadro pressoché completo dell’archeologia della produzione a Roma nella tarda antichità e nel medioevo . L’individuazione dei siti, dedotta dagli scavi più recenti e da una capillare analisi dei vecchi ritrovamenti (mediante lo spoglio bibliografico e archivistico), è stata stabilita sulla base della presenza di impianti strutturati per la produzione (soprattutto fornaci), ma anche di cospicui scarti di lavorazione che, quando sottoposti ad esame archeometrico, hanno permesso di restituire i cicli della fabbricazione. L’evidenza dei dati, ripresi per nuove osservazioni complessive, segnala una tendenza inequivocabile: l’intromissione progressiva, nell’ambito degli spazi intramuranei, delle attività artigianali, prima del V secolo generalmente impiantate al di fuori della città o in aree marginali di questa e articolate in circuiti produttivi più complessi anche in senso geografico (dalle località di estrazione delle materie prime, ai luoghi dei primi stadi di lavorazione e a quelli di rifinitura fino alle destinazioni ultime per il commercio e l’uso).File | Dimensione | Formato | |
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