Introduzione. Durante la transizione tra l’infanzia e l’adolescenza, trascorrere del tempo da soli può portare a una serie di benefici ma anche a dei costi, tra cui maggiori difficoltà nelle relazioni sociali e aumento dei sintomi di tipo internalizzante (Hipson et al.,2021). Diversi studi sono stati condotti sulle motivazioni sottostanti al ritiro sociale ma, tra questi, pochi hanno focalizzato la loro attenzione sugli strumenti di valutazione per comprendere quantità e qualità del tempo speso da soli durante questo importante momento di transizione (McVarnock et al.,2023). Lo studio si propone di validare nuovi strumenti utilizzati già nel contesto canadese (Coplan et al.,2021; Hipson et al.,2021), con l’obiettivo di comprendere il ruolo moderatore delle motivazioni sottostanti al ritiro sociale nella relazione tra la quantità di tempo speso da soli e gli esiti internalizzanti. Metodo. Ha preso parte un gruppo di N=169 partecipanti di età compresa tra gli 8 e i 14 anni (M età =10.82, DS=1.78). I partecipanti hanno compilato un questionario volto a comprendere la quantità e la qualità del tempo speso da soli (Hipson et al.,2021), le motivazioni del ritiro sociale (timidezza e disinteresse sociale) e gli esiti di tipo internalizzante (umore depresso, ansia sociale e solitudine; αs>.60). Risultati. I risultati di una serie di regressioni multiple gerarchiche hanno mostrato che all’aumentare del tempo speso da soli aumentano sia la depressione,β=.41, p < .001, sia l’ansia sociale,β=.44, p < .001, nel gruppo che presenta livelli più alti di timidezza (+1DS). Inoltre, all’aumentare del tempo speso da soli diminuisce l’affetto positivo sperimentato durante un'attività solitaria,β=-.34, p =.047, in coloro che presentano elevati livelli di timidezza (+2DS). I risultati suggeriscono, infine, che il tempo trascorso da soli è più fortemente associato a sentimenti di solitudine,β=.67, p < .001, in coloro che presentano livelli più bassi di disinteresse sociale (-1DS). Discussione. Il tempo trascorso da soli può rappresentare un fattore di rischio per i timidi, che generalmente desiderano stare con gli altri ma scelgono di allontanarsi dal gruppo per via di ansia e/o imbarazzo. I nuovi strumenti possono aiutare a comprendere la quantità e la qualità del tempo trascorso da soli nonché le motivazioni sottostanti al ritiro sociale e gli esiti ad esse associati.
Sette, S., Brunetti, M., Pecora, G., De Marco, L., Longobardi, E., Laghi, F., et al. (2023). Quantità e qualità del tempo trascorso da soli e difficoltà internalizzanti in bambini, bambine e preadolescenti: Validazione di nuovi strumenti nel contesto educativo italiano. In Associazione Italiana di Psicologia.
Quantità e qualità del tempo trascorso da soli e difficoltà internalizzanti in bambini, bambine e preadolescenti: Validazione di nuovi strumenti nel contesto educativo italiano
Pecora G.;
2023-01-01
Abstract
Introduzione. Durante la transizione tra l’infanzia e l’adolescenza, trascorrere del tempo da soli può portare a una serie di benefici ma anche a dei costi, tra cui maggiori difficoltà nelle relazioni sociali e aumento dei sintomi di tipo internalizzante (Hipson et al.,2021). Diversi studi sono stati condotti sulle motivazioni sottostanti al ritiro sociale ma, tra questi, pochi hanno focalizzato la loro attenzione sugli strumenti di valutazione per comprendere quantità e qualità del tempo speso da soli durante questo importante momento di transizione (McVarnock et al.,2023). Lo studio si propone di validare nuovi strumenti utilizzati già nel contesto canadese (Coplan et al.,2021; Hipson et al.,2021), con l’obiettivo di comprendere il ruolo moderatore delle motivazioni sottostanti al ritiro sociale nella relazione tra la quantità di tempo speso da soli e gli esiti internalizzanti. Metodo. Ha preso parte un gruppo di N=169 partecipanti di età compresa tra gli 8 e i 14 anni (M età =10.82, DS=1.78). I partecipanti hanno compilato un questionario volto a comprendere la quantità e la qualità del tempo speso da soli (Hipson et al.,2021), le motivazioni del ritiro sociale (timidezza e disinteresse sociale) e gli esiti di tipo internalizzante (umore depresso, ansia sociale e solitudine; αs>.60). Risultati. I risultati di una serie di regressioni multiple gerarchiche hanno mostrato che all’aumentare del tempo speso da soli aumentano sia la depressione,β=.41, p < .001, sia l’ansia sociale,β=.44, p < .001, nel gruppo che presenta livelli più alti di timidezza (+1DS). Inoltre, all’aumentare del tempo speso da soli diminuisce l’affetto positivo sperimentato durante un'attività solitaria,β=-.34, p =.047, in coloro che presentano elevati livelli di timidezza (+2DS). I risultati suggeriscono, infine, che il tempo trascorso da soli è più fortemente associato a sentimenti di solitudine,β=.67, p < .001, in coloro che presentano livelli più bassi di disinteresse sociale (-1DS). Discussione. Il tempo trascorso da soli può rappresentare un fattore di rischio per i timidi, che generalmente desiderano stare con gli altri ma scelgono di allontanarsi dal gruppo per via di ansia e/o imbarazzo. I nuovi strumenti possono aiutare a comprendere la quantità e la qualità del tempo trascorso da soli nonché le motivazioni sottostanti al ritiro sociale e gli esiti ad esse associati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.