I caratteri e gli sviluppi della radicalizzazione del cristianesimo a Roma nella tarda antichità e nell’alto medioevo si riassumono in fenomeni molto noti e ben analizzati, in particolare dopo studi fondamentali degli ultimi decenni. Alcune riflessioni ulteriori, che lo studio in questione intende proporre, possono emergere da percorsi di sistematica contestualizzazione,i quali tengono conto delle portata trasformativa delle nuove fondazioni religiose rispetto agli assetti preesistenti, dei più ampi ambiti di afferenza topografica e del rapporto, rimasto sempre complementare, tra urbs e suburbio. Se durante il V secolo e fino all’età teodericiana l’impianto degli edifici cristiani, soprattutto chiese titolari e devozionali, va ad inserirsi entro un quadro di generale tenuta degli assetti con la conservazione delle funzioni primarie degli spazi ed un vero e proprio programma ideologico di salvaguardia del decoro urbano, l’accelerazione, dal conflitto greco-gotico, di peculiari fenomeni di destrutturazione della città antica accompagna l’immissione di nuove fondazioni cristiane che, spesso con forme di riuso integrale, agiscono come poli rivitalizzanti di interi comparti urbani. Nella generale ridefinizione degli assetti sull’ampia diacronia (secc. V-IX) emergono costantemente gli esiti del rapporto complesso tra la gerarchia ecclesiastica e le élites di potere e le strategie del vescovo, che dall’VIII secolo, sulla base di una convergenza di dati, sembra acquisire un ruolo di diretta responsabilità verso la città “materiale”.

Spera, L. (2010). Le forme della cristianizzazione nel quadro degli assetti topografico-funzionali di Roma tra V e IX secolo. In Indicatori, strumenti e interpretazioni archeologiche per una storia dell’alto medioevo (pp.43-54). Padova.

Le forme della cristianizzazione nel quadro degli assetti topografico-funzionali di Roma tra V e IX secolo

SPERA, LUCREZIA
2010-01-01

Abstract

I caratteri e gli sviluppi della radicalizzazione del cristianesimo a Roma nella tarda antichità e nell’alto medioevo si riassumono in fenomeni molto noti e ben analizzati, in particolare dopo studi fondamentali degli ultimi decenni. Alcune riflessioni ulteriori, che lo studio in questione intende proporre, possono emergere da percorsi di sistematica contestualizzazione,i quali tengono conto delle portata trasformativa delle nuove fondazioni religiose rispetto agli assetti preesistenti, dei più ampi ambiti di afferenza topografica e del rapporto, rimasto sempre complementare, tra urbs e suburbio. Se durante il V secolo e fino all’età teodericiana l’impianto degli edifici cristiani, soprattutto chiese titolari e devozionali, va ad inserirsi entro un quadro di generale tenuta degli assetti con la conservazione delle funzioni primarie degli spazi ed un vero e proprio programma ideologico di salvaguardia del decoro urbano, l’accelerazione, dal conflitto greco-gotico, di peculiari fenomeni di destrutturazione della città antica accompagna l’immissione di nuove fondazioni cristiane che, spesso con forme di riuso integrale, agiscono come poli rivitalizzanti di interi comparti urbani. Nella generale ridefinizione degli assetti sull’ampia diacronia (secc. V-IX) emergono costantemente gli esiti del rapporto complesso tra la gerarchia ecclesiastica e le élites di potere e le strategie del vescovo, che dall’VIII secolo, sulla base di una convergenza di dati, sembra acquisire un ruolo di diretta responsabilità verso la città “materiale”.
Indicatori, strumenti e interpretazioni archeologiche per una storia dell’alto medioevo
Padova
2010
G.P. Brogiolo - A. Chavarria
Rilevanza internazionale
su invito
26-mar-2010
2010
Settore L-ANT/08 - ARCHEOLOGIA CRISTIANA E MEDIEVALE
Italian
Roma; tarda antichità; altomedioevo; cristianizzazione
Intervento a convegno
Spera, L. (2010). Le forme della cristianizzazione nel quadro degli assetti topografico-funzionali di Roma tra V e IX secolo. In Indicatori, strumenti e interpretazioni archeologiche per una storia dell’alto medioevo (pp.43-54). Padova.
Spera, L
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