Abstract intervento di Cristiana Lardo «Tutti costoro si muovono nel villaggio». La comunità dei personaggi della letteratura nelle lettere di Illustrissimi Affronterò nel mio intervento le lettere di Illustrissimi indirizzate ai personaggi della letteratura. Come nella piazza di un villaggio ci si sofferma a parlare con ciascuno degli amici che ci vengono incontro, così Luciani conversa con otto personaggi della letteratura, destinatari di lettere di Illustrissimi. Le lettere sono a Penelope (Omero, Odissea), a Figaro (Beaumarchais, Le nozze di Figaro), ai membri del Circolo Pickwick (Dickens, Il circolo Pickwick), a Pinocchio (Collodi, Pinocchio), a don Gonzalo Fernandez de Cordova (Manzoni, I promessi sposi), a Pavel Ivanovic Cicicov (Gogol, Le anime morte) e infine a Casella (Dante, Divina Commedia). Luciani si rivolge dunque alla “sua” comunità di personaggi: essi sono nati come finzioni, ma sono diventati destinatari vivi, grazie alla penna dei rispettivi autori. Tutti loro rappresentano il tramite dell’assunzione di responsabilità nei confronti del mondo di un Vescovo, poi Papa, poi Beato: con loro Luciani nelle lettere parla di contemporaneità, ma anche di anima e spesso di sé, mettendosi in relazione con ognuno. La mediazione letteraria diventa così chiave per capire il mondo: «Il richiamo alla letteratura è per altro una sorta di accessus più discorsivo e nell’ordine della parola quotidiana ai temi che gli sono più cari, innanzi a tutti la povertà e l’umiltà» (C. Ossola). Allo stesso modo risalta netta quella domanda di infinito, di perdono e di affetto che muove ogni scrittura. La letteratura è la chiave di volta della sua opera, come dimostra anche il linguaggio scelto per ciascuna lettera: Luciani parte dal sermo humilis ¬che sempre caratterizza la sua prosa, ma che nelle lettere ai personaggi della letteratura si carica di una connotazione in più: ciascuna lettera ricalca le scelte linguistiche relative a ciascun autore, facendo sì che un determinato personaggio non possa interloquire con lui se non nella lingua con cui è nato. Inoltre, ciascuna lettera contiene una citazione letteraria, cosa che svela un modello di pensiero che ha come stella fissa i testi.
Lardo, C. (2024). «Tutti costoro si muovono nel villaggio»: la comunità dei personaggi letterari nelle lettere di Illustrissimi. ??????? it.cilea.surplus.oa.citation.tipologie.CitationProceedings.prensentedAt ??????? Il magistero di Giovanni Paolo I alla luce della sua biblioteca, Roma, Pontificia Università Gregoriana.
«Tutti costoro si muovono nel villaggio»: la comunità dei personaggi letterari nelle lettere di Illustrissimi
Lardo Cristiana
2024-01-01
Abstract
Abstract intervento di Cristiana Lardo «Tutti costoro si muovono nel villaggio». La comunità dei personaggi della letteratura nelle lettere di Illustrissimi Affronterò nel mio intervento le lettere di Illustrissimi indirizzate ai personaggi della letteratura. Come nella piazza di un villaggio ci si sofferma a parlare con ciascuno degli amici che ci vengono incontro, così Luciani conversa con otto personaggi della letteratura, destinatari di lettere di Illustrissimi. Le lettere sono a Penelope (Omero, Odissea), a Figaro (Beaumarchais, Le nozze di Figaro), ai membri del Circolo Pickwick (Dickens, Il circolo Pickwick), a Pinocchio (Collodi, Pinocchio), a don Gonzalo Fernandez de Cordova (Manzoni, I promessi sposi), a Pavel Ivanovic Cicicov (Gogol, Le anime morte) e infine a Casella (Dante, Divina Commedia). Luciani si rivolge dunque alla “sua” comunità di personaggi: essi sono nati come finzioni, ma sono diventati destinatari vivi, grazie alla penna dei rispettivi autori. Tutti loro rappresentano il tramite dell’assunzione di responsabilità nei confronti del mondo di un Vescovo, poi Papa, poi Beato: con loro Luciani nelle lettere parla di contemporaneità, ma anche di anima e spesso di sé, mettendosi in relazione con ognuno. La mediazione letteraria diventa così chiave per capire il mondo: «Il richiamo alla letteratura è per altro una sorta di accessus più discorsivo e nell’ordine della parola quotidiana ai temi che gli sono più cari, innanzi a tutti la povertà e l’umiltà» (C. Ossola). Allo stesso modo risalta netta quella domanda di infinito, di perdono e di affetto che muove ogni scrittura. La letteratura è la chiave di volta della sua opera, come dimostra anche il linguaggio scelto per ciascuna lettera: Luciani parte dal sermo humilis ¬che sempre caratterizza la sua prosa, ma che nelle lettere ai personaggi della letteratura si carica di una connotazione in più: ciascuna lettera ricalca le scelte linguistiche relative a ciascun autore, facendo sì che un determinato personaggio non possa interloquire con lui se non nella lingua con cui è nato. Inoltre, ciascuna lettera contiene una citazione letteraria, cosa che svela un modello di pensiero che ha come stella fissa i testi.File | Dimensione | Formato | |
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