Educare i figli era complesso anche nel mondo antico, nonostante la tradizione ci restituisca un volto dell’autorità paterna come indiscussa e coercitiva. Da un’analisi più obiettiva delle fonti il quadro che emerge è quello di giovani spesso caratterizzati da ansie di rivalsa e animati da un desiderio di autonomia, soprattutto in età adolescenziale e di padri che, lungi dal punire i propri figli, si mostrano solidali con le loro aspirazioni. Con questo contributo si intende dimostrare come i padri dell’antichità affrontavano problemi non molto lontani da quelli dei genitori moderni: l’impossibilità di seguire i propri figli nel percorso di studi e la necessità di affidarli ad ‘esperti’; la moda dei ‘viaggi d’istruzione’ all’estero, che costringeva i padri a negoziare i margini di autonomia dei propri figli. Un caso emblematico è quello di Cicerone e del figlio Marco: dall’Epistolario traspare un volto dell’oratore meno intransigente di quello consueto, talvolta caratterizzato da una certa ‘debolezza’ di fronte agli eccessi del proprio figlio. Il problema del ruolo educativo paterno, inoltre, si ripropone in maniera centrale anche nelle declamazioni che divengono l’occasione fittizia per manifestare il bisogno di dialogo dei giovani che non riconoscono più il modello educativo arcaico. Questa tensione generazionale dimostra che, nonostante le epoche diverse il ruolo genitoriale ripropone gli stessi problemi: prendere coscienza delle strategie attuate dagli antichi per risolvere i conflitti interni alla sfera familiare può forse aprire nuove prospettive di riflessione ai padri moderni.
Nocchi, F.r. (2021). Crescere un adolescente: padri antichi alle prese con giovani ribelli. In La figura e il ruolo del padre nell’antichità classica e cristiana. Atti del Convegno della Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche dell’Università Pontificia Salesiana, Roma 23 ottobre 2020 (pp.27-54). Roma : LAS.
Crescere un adolescente: padri antichi alle prese con giovani ribelli
Nocchi Francesca Romana
2021-01-01
Abstract
Educare i figli era complesso anche nel mondo antico, nonostante la tradizione ci restituisca un volto dell’autorità paterna come indiscussa e coercitiva. Da un’analisi più obiettiva delle fonti il quadro che emerge è quello di giovani spesso caratterizzati da ansie di rivalsa e animati da un desiderio di autonomia, soprattutto in età adolescenziale e di padri che, lungi dal punire i propri figli, si mostrano solidali con le loro aspirazioni. Con questo contributo si intende dimostrare come i padri dell’antichità affrontavano problemi non molto lontani da quelli dei genitori moderni: l’impossibilità di seguire i propri figli nel percorso di studi e la necessità di affidarli ad ‘esperti’; la moda dei ‘viaggi d’istruzione’ all’estero, che costringeva i padri a negoziare i margini di autonomia dei propri figli. Un caso emblematico è quello di Cicerone e del figlio Marco: dall’Epistolario traspare un volto dell’oratore meno intransigente di quello consueto, talvolta caratterizzato da una certa ‘debolezza’ di fronte agli eccessi del proprio figlio. Il problema del ruolo educativo paterno, inoltre, si ripropone in maniera centrale anche nelle declamazioni che divengono l’occasione fittizia per manifestare il bisogno di dialogo dei giovani che non riconoscono più il modello educativo arcaico. Questa tensione generazionale dimostra che, nonostante le epoche diverse il ruolo genitoriale ripropone gli stessi problemi: prendere coscienza delle strategie attuate dagli antichi per risolvere i conflitti interni alla sfera familiare può forse aprire nuove prospettive di riflessione ai padri moderni.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
Nocchi_La figura e il ruolo del padre 2021.pdf
solo utenti autorizzati
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
6.01 MB
Formato
Adobe PDF
|
6.01 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


