Il rapporto con le tecniche è generalmente incentrato sull’impiego strumentale delle stesse. Si considera l’universo dei mezzi come un repertorio già a disposizione per garantire l’operatività di un procedimento ideativo o di un progetto, da indirizzare in ragione di un fine che non è implicito nel mezzo stesso, ma che si giustifica nel risultato che per suo tramite è reso possibile. Il fine è la riuscita qualitativa di un’idea e nel nostro caso dell’architettura. Ribaltando questa consuetudine di pensiero è viceversa pensabile un meccanismo inverso, nel quale è l’architettura stessa, la scommessa formale e funzionale da lei avanzata, a mettere in movimento il mondo delle tecniche. Le quali non sono già date, ma vanno ricercate in quanto ancora da scoprire o inventare. Il rischio della forma si gioca come possibilità del suo trasferimento nel mondo di una tecnologia in attesa, ancora da scoprire e verificare. E’ in questa prospettiva che la composizione architettonica e la pratica progettuale possono avere a che fare con lo strumentario delle tecniche. Non solo quando si ottimizza l’uso di ciò che è già a disposizione, ma anche in quanto capacità di avviare la ricerca e la scoperta di nuovi procedimenti radicati in un fine. Sono questi il significato e la rilevanza del trasferimento tecnologico per la disciplina del progetto di architettura, intesa non solo come il luogo dove le tecniche si inverano, ma come fattore di stimolo per il rinnovamento delle stesse. In questi anni, l’autrice ha condotto un paziente lavoro ai confini delle due discipline, senza rinunciare alla sfida di far interagire l’idea iniziale e il pensiero progettuale che la governa con l’invenzione di una nuova tecnologia costruttiva, che trova il suo significato, non nell’espressione in sé dell’apparato tecnico-funzionale ma nella sua stessa immagine finale. In questo senso la tecnica, in questa ricerca, non si dispone come strumento già dato, come mezzo indipendente dai fini, quanto piuttosto concresce in essa prendendo forma coerente nello sviluppo unitario dell’indagine e del risultato progettuale.

Falzetti, A. (2023). Processo creativo e invenzioni della tecnica. In Transizioni: l'avvenire della didattica e della ricerca per il progetto di architettura (pp.590-596). Cagliari : Università degli Studi di Cagliari.

Processo creativo e invenzioni della tecnica

A. Falzetti
2023-01-01

Abstract

Il rapporto con le tecniche è generalmente incentrato sull’impiego strumentale delle stesse. Si considera l’universo dei mezzi come un repertorio già a disposizione per garantire l’operatività di un procedimento ideativo o di un progetto, da indirizzare in ragione di un fine che non è implicito nel mezzo stesso, ma che si giustifica nel risultato che per suo tramite è reso possibile. Il fine è la riuscita qualitativa di un’idea e nel nostro caso dell’architettura. Ribaltando questa consuetudine di pensiero è viceversa pensabile un meccanismo inverso, nel quale è l’architettura stessa, la scommessa formale e funzionale da lei avanzata, a mettere in movimento il mondo delle tecniche. Le quali non sono già date, ma vanno ricercate in quanto ancora da scoprire o inventare. Il rischio della forma si gioca come possibilità del suo trasferimento nel mondo di una tecnologia in attesa, ancora da scoprire e verificare. E’ in questa prospettiva che la composizione architettonica e la pratica progettuale possono avere a che fare con lo strumentario delle tecniche. Non solo quando si ottimizza l’uso di ciò che è già a disposizione, ma anche in quanto capacità di avviare la ricerca e la scoperta di nuovi procedimenti radicati in un fine. Sono questi il significato e la rilevanza del trasferimento tecnologico per la disciplina del progetto di architettura, intesa non solo come il luogo dove le tecniche si inverano, ma come fattore di stimolo per il rinnovamento delle stesse. In questi anni, l’autrice ha condotto un paziente lavoro ai confini delle due discipline, senza rinunciare alla sfida di far interagire l’idea iniziale e il pensiero progettuale che la governa con l’invenzione di una nuova tecnologia costruttiva, che trova il suo significato, non nell’espressione in sé dell’apparato tecnico-funzionale ma nella sua stessa immagine finale. In questo senso la tecnica, in questa ricerca, non si dispone come strumento già dato, come mezzo indipendente dai fini, quanto piuttosto concresce in essa prendendo forma coerente nello sviluppo unitario dell’indagine e del risultato progettuale.
Transizioni: l'avvenire della didattica e della ricerca per il progetto di architettura
Cagliari
2022
IX Forum Pro_Arch
Università di Cagliari
Rilevanza internazionale
contributo
18-nov-2022
2023
Settore ICAR/14 - COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA E URBANA
Italian
Progetto; Tecnica; Invenzione
www.progettazionearcitettonica.eu
Intervento a convegno
Falzetti, A. (2023). Processo creativo e invenzioni della tecnica. In Transizioni: l'avvenire della didattica e della ricerca per il progetto di architettura (pp.590-596). Cagliari : Università degli Studi di Cagliari.
Falzetti, A
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