Da bibliotecari possiamo contribuire con alcuni sistemi di fact checking e tanta intuizione investigativa con l’obiettivo di riordinare le notizie e verificare le fonti. Possiamo operare per sospendere a tratti quella catena che fa della disinformazione un persuasivo congegno mediatico. Durante il workshop non si intende trattare blockchain o istruire sui tool di ricerca, ma far giocare - tramite 3 brevi artifici ludici (da svolgere individualmente) - intorno ad alcune criticità: gli stessi potranno essere riproposti ai nostri pubblici o nelle attività di information literacy, tenendo presente che la consapevolezza informativa è la prima competenza da padroneggiare. Andando per ordine, affronteremo la responsabilità digitale riferendoci alla recente traumatica esperienza della pandemia per indicare alcune risorse cui attingere informazioni certificate sul virus; in seconda battuta valuteremo che cosa significano complotto ed errore interpretativo; per finire rifletteremo su come fare “surf” etico rispetto anche ai recenti e complessi avvenimenti mondiali. L’espressione “fake news/notizie false” non può essere solo una “buzzword”, cioè una di quelle parole di cui si è perso il significato più proprio nella sua espansione internazionale. Disinformazione e mala informazione sappiamo che sono nocive, ma è necessario che diventino letali?
Orru, D., Vitari, V., Fontanin, M. (2023). La disinformazione nell'infosfera: quale ruolo per il bibliotecario. In Visioni future: next generation library. Milano : Editrice Bibliografica.
La disinformazione nell'infosfera: quale ruolo per il bibliotecario
Orru, Damiano
Membro del Collaboration Group
;
2023-03-31
Abstract
Da bibliotecari possiamo contribuire con alcuni sistemi di fact checking e tanta intuizione investigativa con l’obiettivo di riordinare le notizie e verificare le fonti. Possiamo operare per sospendere a tratti quella catena che fa della disinformazione un persuasivo congegno mediatico. Durante il workshop non si intende trattare blockchain o istruire sui tool di ricerca, ma far giocare - tramite 3 brevi artifici ludici (da svolgere individualmente) - intorno ad alcune criticità: gli stessi potranno essere riproposti ai nostri pubblici o nelle attività di information literacy, tenendo presente che la consapevolezza informativa è la prima competenza da padroneggiare. Andando per ordine, affronteremo la responsabilità digitale riferendoci alla recente traumatica esperienza della pandemia per indicare alcune risorse cui attingere informazioni certificate sul virus; in seconda battuta valuteremo che cosa significano complotto ed errore interpretativo; per finire rifletteremo su come fare “surf” etico rispetto anche ai recenti e complessi avvenimenti mondiali. L’espressione “fake news/notizie false” non può essere solo una “buzzword”, cioè una di quelle parole di cui si è perso il significato più proprio nella sua espansione internazionale. Disinformazione e mala informazione sappiamo che sono nocive, ma è necessario che diventino letali?File | Dimensione | Formato | |
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