Nel pensiero deweyano si delinea un progetto di realizzazione di un umanesimo democratico. In questa ricerca è rinvenibile una concezione del mondo che Dewey ha maturato negli anni della sua formazione, influenzata dagli studi su Hegel e l’idealismo. Dewey parla di un passaggio dall’assolutismo idealista al naturalismo, al metodo sperimentale proprio delle scienze, ma il rapporto tra queste due “anime” del suo pensiero è oggetto di interpretazioni. Alcuni studiosi ritengono che vi sia una cesura tra un primo e un secondo periodo; altri, che non vi sia soluzione di continuità, grazie alla dimensione religiosa. In questo lavoro, attraverso l’analisi di interpretazioni critiche di diversi autori, si tenta di appurare se non vi sia piuttosto un superamento dell’idealismo in quanto metodo, conservandone però l’obiettivo monistico di fondo: la matrice hegeliana può essere considerata come il “collante” che concilia le varie dimensioni di un pensiero profondamente democratico. A tale scopo, si prenderanno qui in esame: la fondazione di una scienza dell’educazione come lato pratico e applicativo della filosofia dell’educazione deweyana; l’interpretazione del ruolo di Dewey nella filosofia pragmatista e il rapporto difficile con Bertrand Russell; il contrasto, infine, con la filosofia europea nell’analisi del confronto mancato con Benedetto Croce, nel quadro delle consonanze e delle differenze tra le rispettive concezioni, che assurgono a linee di pensiero esemplari della filosofia democratica tra America ed Europa.
Ferrari, M. (2019). Pedagogia scientifica e filosofia democratica. Un confronto fra John Dewey, Bertrand Russell e Benedetto Croce. IL NODO, 49(supplemento).
Pedagogia scientifica e filosofia democratica. Un confronto fra John Dewey, Bertrand Russell e Benedetto Croce
Ferrari Marco
2019-12-01
Abstract
Nel pensiero deweyano si delinea un progetto di realizzazione di un umanesimo democratico. In questa ricerca è rinvenibile una concezione del mondo che Dewey ha maturato negli anni della sua formazione, influenzata dagli studi su Hegel e l’idealismo. Dewey parla di un passaggio dall’assolutismo idealista al naturalismo, al metodo sperimentale proprio delle scienze, ma il rapporto tra queste due “anime” del suo pensiero è oggetto di interpretazioni. Alcuni studiosi ritengono che vi sia una cesura tra un primo e un secondo periodo; altri, che non vi sia soluzione di continuità, grazie alla dimensione religiosa. In questo lavoro, attraverso l’analisi di interpretazioni critiche di diversi autori, si tenta di appurare se non vi sia piuttosto un superamento dell’idealismo in quanto metodo, conservandone però l’obiettivo monistico di fondo: la matrice hegeliana può essere considerata come il “collante” che concilia le varie dimensioni di un pensiero profondamente democratico. A tale scopo, si prenderanno qui in esame: la fondazione di una scienza dell’educazione come lato pratico e applicativo della filosofia dell’educazione deweyana; l’interpretazione del ruolo di Dewey nella filosofia pragmatista e il rapporto difficile con Bertrand Russell; il contrasto, infine, con la filosofia europea nell’analisi del confronto mancato con Benedetto Croce, nel quadro delle consonanze e delle differenze tra le rispettive concezioni, che assurgono a linee di pensiero esemplari della filosofia democratica tra America ed Europa.File | Dimensione | Formato | |
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2019 - [articolo rivista] Il Nodo - Pedagogia scientifica e filosofia democratica - Supplemento 2 anno 2019 n 49.pdf
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