La questione del crocifisso nelle scuole e negli edifici pubblici è ormai un tema ricorrente nelle cronache da almeno quattro lustri. Questo perché la scuola, in se stessa, è espressione della società in cui opera e tende a riprodurne le caratteristiche strutturali e culturali, tra cui la coesione sociale, la preparazione al tipo di relazioni economiche e lavorative dominanti, l’identità nazionale. Di conseguenza, alcuni principi sanciti dalla Costituzione e funzionali alla configurazione democratica dello Stato possono ritrovarsi in apparente contrasto con il “comune sentire”, ovvero con usi e costumi percepiti come fondanti per l’identità nazionale; il principio che più di ogni altro offre terreno fertile per le polemiche è quello della laicità dello Stato. Oltre il 70% della popolazione italiana si riconosce nella religione cristiano-cattolica, sebbene ciò non implichi la pratica quotidiana assidua da parte di tutti gli individui; eppure l’idea di uno Stato laico potrebbe essere avversata, in potenza, da un numero non indifferente di persone, soprattutto nei momenti in cui l’identità nazionale è percepita a rischio, resa fragile da concessioni e aperture verso l’alterità, in particolar modo altri culti religiosi e stili di vita “non convenzionali”. Pertanto la rivendicazione dell’identità religiosa come pilastro dell’italianità è divenuta, soprattutto negli ultimi anni di grandi migrazioni e grandi paure generate dai processi di globalizzazione, un atteggiamento politico e sociale in costante riproposizione.
Ferrari, M. (2018). Eterni ritorni: la scuola contesa tra religione e laicità. IL NODO, Supplemento al n 48.
Eterni ritorni: la scuola contesa tra religione e laicità
Marco Ferrari
2018-12-01
Abstract
La questione del crocifisso nelle scuole e negli edifici pubblici è ormai un tema ricorrente nelle cronache da almeno quattro lustri. Questo perché la scuola, in se stessa, è espressione della società in cui opera e tende a riprodurne le caratteristiche strutturali e culturali, tra cui la coesione sociale, la preparazione al tipo di relazioni economiche e lavorative dominanti, l’identità nazionale. Di conseguenza, alcuni principi sanciti dalla Costituzione e funzionali alla configurazione democratica dello Stato possono ritrovarsi in apparente contrasto con il “comune sentire”, ovvero con usi e costumi percepiti come fondanti per l’identità nazionale; il principio che più di ogni altro offre terreno fertile per le polemiche è quello della laicità dello Stato. Oltre il 70% della popolazione italiana si riconosce nella religione cristiano-cattolica, sebbene ciò non implichi la pratica quotidiana assidua da parte di tutti gli individui; eppure l’idea di uno Stato laico potrebbe essere avversata, in potenza, da un numero non indifferente di persone, soprattutto nei momenti in cui l’identità nazionale è percepita a rischio, resa fragile da concessioni e aperture verso l’alterità, in particolar modo altri culti religiosi e stili di vita “non convenzionali”. Pertanto la rivendicazione dell’identità religiosa come pilastro dell’italianità è divenuta, soprattutto negli ultimi anni di grandi migrazioni e grandi paure generate dai processi di globalizzazione, un atteggiamento politico e sociale in costante riproposizione.File | Dimensione | Formato | |
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2018 - [articolo rivista] Il Nodo - Eterni ritorni la scuola contesa tra religione e laicità - Supplemento Dicembre 2018, n 48.pdf
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