Le formule di saluto appartengono a quella categoria di forme linguistiche, dal valore denotativo pressoché nullo, attraverso la cui semantica è possibile ricostruire il modo in cui, nella comunità che si serve della lingua osservata, si gestisce la relazione con l’altro/a. Particolarmente sensibili ai fattori della variabilità sociolinguistica, le formule di saluto proprio in virtù del loro potere simbolico e della significatività che detengono nello spazio della comunicazione, si prestano a un’analisi solitamente di natura più semiotica che linguistica, condensata metalinguisticamente da Sobrero (1995: 457) in salutemi. Generalmente impiegate in coppia con il secondo elemento predeterminato dal primo, i salutemi coagiscono nel processo comunicativo con gli allocutivi per quanto riguarda il linguaggio verbale, e con altri codici – prossemica e altri linguaggi del corpo, distanza interpersonale, etc. – sul versante non verbale. Soggetti al mutamento come qualsiasi altro segno linguistico (basti pensare all’evoluzione plurisecolare di ciao), in alcuni tipi di comunicazione risultano marcati per il valore fatico (cfr. la telefonata, nella quale, perlocutivamente, segnalano la fine dell’evento), talvolta piegato a una volontà di personalizzazione che si realizza nella modifica dell’espressione operata per lo più, ma non solo, nella porzione non lessematica del segno (cfr. baciotti, bacini, baciuzzi, bacetti, baci-baci per il solo baci). In “epoca social”, netta è la prevalenza di quelli informali e, sul piano della distribuzione, la loro sostituzione e/o integrazione con segni non verbali dal contenuto affine (cfr. emoticons e, più recentemente, emoji): piuttosto stabile risulta invece la semantica, pur con tutte le oscillazioni che si fanno registrare quando si va a operare considerazioni sul significato pragmatico della singola occorrenza impiegata. Una tendenza, questa, tipica della lingua agìta, da interpretarsi come spia di qualcosa di più importante nel caso di scostamenti significativi rispetto alle attese. È questo il caso dell’uso di formule di saluto e in particolare di bacioni da parte dell’ex Ministro dell’Interno On. Matteo Salvini, il politico contemporaneo che, grazie alla maestria della propria squadra di comunicazione nell’uso dei social (cfr. il sistema di analisi e disseminazione della comunicazione social noto come “La Bestia”), ha occupato come mai prima di ora lo spazio della comunicazione integrata e guadagnato un consenso che sembra autoalimentarsi proprio per effetto del continuo rimbalzare tra azione sul territorio e azione/esposizione sui nuovi e vecchi media, con i nuovi a precedere spesso i vecchi nella diffusione delle notizie, anche istituzionali. Per cercare di individuare il grado di sistematicità e il valore perlocutivo della formula salviniana, le proponenti procederanno con la raccolta di un corpus di testi misto da sottoporre a successiva analisi quantitativa e qualitativa. I testi giornalistici, da ricavarsi attraverso lo spoglio attraverso keywords della rassegna stampa Eco Stampa, saranno infatti affiancati da post (Facebook, il canale “ammiraglio” del leader della Lega) e tweet (Twitter) estratti dai profili social solitamente impiegati da Salvini (o da chi in sua vece) nei quali si segnali la presenza di formule di saluto e in particolare quella di allocutivi e altre forme semanticamente positive, ma pragmaticamente antitetiche. Di questo sottorepertorio si cercherà, inoltre, di valutare la funzione presso i diversi attori comunicativi coinvolti (sostenitori, avversari politici, destinatari(e) dei saluti, etc.). Alla luce di quanto ricavato, si pongono le basi per una valutazione sull’uso di questo genere di formanti linguistici anche in chiave di r-esistenza al degrado e in generale contrasto al discorso di odio.

Cavagnoli, S., Dragotto, F. (2020). Nuovi allocutivi per vecchie forme d’odio : Il collocamento di bacioni e di altri salutemi nella cronaca contemporanea. In A.D. Maria Micaela Coppola (a cura di), Genere e r-esistenze in movimento : soggettività, azioni, prospettive (pp. 121-140). Trento : Editrice Università degli Studi di Trento.

Nuovi allocutivi per vecchie forme d’odio : Il collocamento di bacioni e di altri salutemi nella cronaca contemporanea

Stefania Cavagnoli;Francesca Dragotto
2020-12-01

Abstract

Le formule di saluto appartengono a quella categoria di forme linguistiche, dal valore denotativo pressoché nullo, attraverso la cui semantica è possibile ricostruire il modo in cui, nella comunità che si serve della lingua osservata, si gestisce la relazione con l’altro/a. Particolarmente sensibili ai fattori della variabilità sociolinguistica, le formule di saluto proprio in virtù del loro potere simbolico e della significatività che detengono nello spazio della comunicazione, si prestano a un’analisi solitamente di natura più semiotica che linguistica, condensata metalinguisticamente da Sobrero (1995: 457) in salutemi. Generalmente impiegate in coppia con il secondo elemento predeterminato dal primo, i salutemi coagiscono nel processo comunicativo con gli allocutivi per quanto riguarda il linguaggio verbale, e con altri codici – prossemica e altri linguaggi del corpo, distanza interpersonale, etc. – sul versante non verbale. Soggetti al mutamento come qualsiasi altro segno linguistico (basti pensare all’evoluzione plurisecolare di ciao), in alcuni tipi di comunicazione risultano marcati per il valore fatico (cfr. la telefonata, nella quale, perlocutivamente, segnalano la fine dell’evento), talvolta piegato a una volontà di personalizzazione che si realizza nella modifica dell’espressione operata per lo più, ma non solo, nella porzione non lessematica del segno (cfr. baciotti, bacini, baciuzzi, bacetti, baci-baci per il solo baci). In “epoca social”, netta è la prevalenza di quelli informali e, sul piano della distribuzione, la loro sostituzione e/o integrazione con segni non verbali dal contenuto affine (cfr. emoticons e, più recentemente, emoji): piuttosto stabile risulta invece la semantica, pur con tutte le oscillazioni che si fanno registrare quando si va a operare considerazioni sul significato pragmatico della singola occorrenza impiegata. Una tendenza, questa, tipica della lingua agìta, da interpretarsi come spia di qualcosa di più importante nel caso di scostamenti significativi rispetto alle attese. È questo il caso dell’uso di formule di saluto e in particolare di bacioni da parte dell’ex Ministro dell’Interno On. Matteo Salvini, il politico contemporaneo che, grazie alla maestria della propria squadra di comunicazione nell’uso dei social (cfr. il sistema di analisi e disseminazione della comunicazione social noto come “La Bestia”), ha occupato come mai prima di ora lo spazio della comunicazione integrata e guadagnato un consenso che sembra autoalimentarsi proprio per effetto del continuo rimbalzare tra azione sul territorio e azione/esposizione sui nuovi e vecchi media, con i nuovi a precedere spesso i vecchi nella diffusione delle notizie, anche istituzionali. Per cercare di individuare il grado di sistematicità e il valore perlocutivo della formula salviniana, le proponenti procederanno con la raccolta di un corpus di testi misto da sottoporre a successiva analisi quantitativa e qualitativa. I testi giornalistici, da ricavarsi attraverso lo spoglio attraverso keywords della rassegna stampa Eco Stampa, saranno infatti affiancati da post (Facebook, il canale “ammiraglio” del leader della Lega) e tweet (Twitter) estratti dai profili social solitamente impiegati da Salvini (o da chi in sua vece) nei quali si segnali la presenza di formule di saluto e in particolare quella di allocutivi e altre forme semanticamente positive, ma pragmaticamente antitetiche. Di questo sottorepertorio si cercherà, inoltre, di valutare la funzione presso i diversi attori comunicativi coinvolti (sostenitori, avversari politici, destinatari(e) dei saluti, etc.). Alla luce di quanto ricavato, si pongono le basi per una valutazione sull’uso di questo genere di formanti linguistici anche in chiave di r-esistenza al degrado e in generale contrasto al discorso di odio.
dic-2020
Settore L-LIN/01 - GLOTTOLOGIA E LINGUISTICA
Italian
Rilevanza internazionale
Capitolo o saggio
discorso d'odio; salutemi; comunicazione politica; analisi critica del discorso, slut-shaming; sessismo
Cavagnoli, S., Dragotto, F. (2020). Nuovi allocutivi per vecchie forme d’odio : Il collocamento di bacioni e di altri salutemi nella cronaca contemporanea. In A.D. Maria Micaela Coppola (a cura di), Genere e r-esistenze in movimento : soggettività, azioni, prospettive (pp. 121-140). Trento : Editrice Università degli Studi di Trento.
Cavagnoli, S; Dragotto, F
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