A trent’anni dalla pubblicazione delle Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana, lasso di tempo di norma ben più che soddisfacente alla ricezione e sedimentazione di una innovazione linguistica, si ritiene opportuno e forse necessario procedere a un nuovo bilancio sullo stato di acclimatamento, uso e grado di consapevolezza di quanto proposto da Alma Sabatini, soprattutto per quanto attiene alla sfera della nomenclatura professionale e istituzionale. Per questa ragione, dopo una preliminare e cursoria rassegna delle principali tappe registrate dall’istituzionalizzazione delle buone pratiche di comunicazione rispettose del genere, funzionale anche a un bilancio di massima, si passerà all’analisi di riscontri tratti dalla lessicografia, recente e non (in particolare del XIX secolo), utili a dimostrare come in realtà molte delle parole indicate da Sabatini, e oggi ancora contrastate dal giornalismo e dalle professioni, fossero già in uso nella lingua italiana. A chiudere il contributo, una valutazione dei risultati di una ricerca condotta del 2013, svolta su diversi quotidiani nazionali e locali per un periodo significativo di tempo, dalla quale emerge, in particolare per i sostantivi, una modificazione degli usi che va nel senso proposto da Alma Sabatini: un percorso lento, spesso tortuoso e contrastato, che difficilmente però potrà essere fermato.
Dragotto, F., Cavagnoli, S. (2020). Ritorno al futuro? Le “Raccomandazioni” alla prova – a ritroso – dei dizionari dell’italiano. Una riflessione lessicologica, lessicografica e sociolinguistica. In Anna Lisa Somma e Gabriele Maestri (a cura di), Il sessismo nella lingua italiana : Trent’anni dopo Alma Sabatini (pp. 59-90). Pavia : Blonk.
Ritorno al futuro? Le “Raccomandazioni” alla prova – a ritroso – dei dizionari dell’italiano. Una riflessione lessicologica, lessicografica e sociolinguistica
Dragotto F.
;Cavagnoli S.
2020-05-01
Abstract
A trent’anni dalla pubblicazione delle Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana, lasso di tempo di norma ben più che soddisfacente alla ricezione e sedimentazione di una innovazione linguistica, si ritiene opportuno e forse necessario procedere a un nuovo bilancio sullo stato di acclimatamento, uso e grado di consapevolezza di quanto proposto da Alma Sabatini, soprattutto per quanto attiene alla sfera della nomenclatura professionale e istituzionale. Per questa ragione, dopo una preliminare e cursoria rassegna delle principali tappe registrate dall’istituzionalizzazione delle buone pratiche di comunicazione rispettose del genere, funzionale anche a un bilancio di massima, si passerà all’analisi di riscontri tratti dalla lessicografia, recente e non (in particolare del XIX secolo), utili a dimostrare come in realtà molte delle parole indicate da Sabatini, e oggi ancora contrastate dal giornalismo e dalle professioni, fossero già in uso nella lingua italiana. A chiudere il contributo, una valutazione dei risultati di una ricerca condotta del 2013, svolta su diversi quotidiani nazionali e locali per un periodo significativo di tempo, dalla quale emerge, in particolare per i sostantivi, una modificazione degli usi che va nel senso proposto da Alma Sabatini: un percorso lento, spesso tortuoso e contrastato, che difficilmente però potrà essere fermato.File | Dimensione | Formato | |
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