L’istituzione bibliotecaria possiede qualità che sembrano passare inosservate nel quadro generale dell’educazione, in particolar modo in Italia. Eppure è un luogo di conoscenza fondamentale in ogni tipo di società, poiché conserva, amministra, diffonde e rende accessibile a tutti il sapere, le informazioni, la cultura. I motivi di questa sottovalutazione sono molteplici e riguardano problemi di organizzazione, percezioni distorte del ruolo istituzionale e vicissitudini storiche; ma vi è anche l’attitudine sostanzialmente passiva delle biblioteche rispetto al proprio bacino di utenza. L’intento di questo lavoro è riscoprire il valore educativo e sociale delle biblioteche nell’era digitale, attraverso una rivalutazione teorica del ruolo che compete loro nella formazione dei cittadini, in quanto attori consapevoli della società democratica, a fronte delle nuove tecnologie e delle loro grandi possibilità. A ciò si aggiungono la comprensione del rapporto che intercorre tra l’istituzione bibliotecaria e il potere statale, nelle complesse articolazioni del diritto; e la comparazione della situazione italiana con altre realtà nazionali quali la Spagna e il Brasile, caratterizzate da problemi storici e culturali senza dubbio differenti, in cui le biblioteche hanno però assunto un ruolo attivo nell’attenzione al pubblico, attraverso l’integrazione del proprio lavoro nell’ottica dell’apprendimento lungo tutto il corso della vita, il cosiddetto lifelong learning.
Ferrari, M. (2014). Biblioteca e formazione della cittadinanza attiva nell’era digitale. Anicia.
Biblioteca e formazione della cittadinanza attiva nell’era digitale
Ferrari Marco
2014-12-01
Abstract
L’istituzione bibliotecaria possiede qualità che sembrano passare inosservate nel quadro generale dell’educazione, in particolar modo in Italia. Eppure è un luogo di conoscenza fondamentale in ogni tipo di società, poiché conserva, amministra, diffonde e rende accessibile a tutti il sapere, le informazioni, la cultura. I motivi di questa sottovalutazione sono molteplici e riguardano problemi di organizzazione, percezioni distorte del ruolo istituzionale e vicissitudini storiche; ma vi è anche l’attitudine sostanzialmente passiva delle biblioteche rispetto al proprio bacino di utenza. L’intento di questo lavoro è riscoprire il valore educativo e sociale delle biblioteche nell’era digitale, attraverso una rivalutazione teorica del ruolo che compete loro nella formazione dei cittadini, in quanto attori consapevoli della società democratica, a fronte delle nuove tecnologie e delle loro grandi possibilità. A ciò si aggiungono la comprensione del rapporto che intercorre tra l’istituzione bibliotecaria e il potere statale, nelle complesse articolazioni del diritto; e la comparazione della situazione italiana con altre realtà nazionali quali la Spagna e il Brasile, caratterizzate da problemi storici e culturali senza dubbio differenti, in cui le biblioteche hanno però assunto un ruolo attivo nell’attenzione al pubblico, attraverso l’integrazione del proprio lavoro nell’ottica dell’apprendimento lungo tutto il corso della vita, il cosiddetto lifelong learning.File | Dimensione | Formato | |
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