Millennials: Me me me generation: titolava così il «Time» in una copertina che contribuiva nel maggio 2013 a diffondere nel mondo la notizia che lo studio per generazioni («Ho le prove!» esultava il giornalista, intendendo le ricerche scientifiche) – studio interessante dal punto di vista storico-sociologico e, ai nostri fini, dell’economia delle organizzazioni con particolare attenzione al marketing e alla comunicazione – stava riprendendo vigore in un mondo globale caratterizzato da iper-velocizzazione tecnologica e da convergenza mediatica che ne stavano riconfigurando tratti e dinamiche. Da allora la generazione dei Millennials, nata orientativamente fra gli anni ottanta e il 2000, è diventata punto di osservazione focale per imprese, organizzazioni pubbliche, associazioni, profit e non profit, che si ripromettessero di parlare sempre meglio, ossia comunicare, ma anche produrre, distribuire, proporre prodotti, servizi, idee, più efficacemente verso la generazione che si stagliava all’orizzonte come la più numerosa e promettente quale consumatrice, cittadina, elettrice, lettrice, telespettatrice, navigatrice (online) nonché lavoratrice. I Millennials – detti anche Generazione y e in molti altri modi, a seconda dell’interpretazione che si dà alla loro collocazione temporale e al loro ruolo – sono egocentrici, duttili, assertivi, animali sociali “speciali”. Costituiscono, in questa combinazione di autoreferenzialità e di abilità costante nella trasformazione, un fattore notevole di complessificazione in qualsiasi scenario e ambiente competitivo che si voglia analizzare attraverso la loro lente interpretativa1.
Pattuglia, S. (2018). Marketing e Millennials: Analisi e strategie di marketing e comunicazione per attrarre e conquistare i giovani consumatori. In VALERI M. (a cura di), Millennials e Cultura nell’era digitale. Consumi e progettualità culturale tra presente e futuro (pp. 71-77). VENEZIA : MARSILIO.
Marketing e Millennials: Analisi e strategie di marketing e comunicazione per attrarre e conquistare i giovani consumatori
PATTUGLIA S.
2018-01-01
Abstract
Millennials: Me me me generation: titolava così il «Time» in una copertina che contribuiva nel maggio 2013 a diffondere nel mondo la notizia che lo studio per generazioni («Ho le prove!» esultava il giornalista, intendendo le ricerche scientifiche) – studio interessante dal punto di vista storico-sociologico e, ai nostri fini, dell’economia delle organizzazioni con particolare attenzione al marketing e alla comunicazione – stava riprendendo vigore in un mondo globale caratterizzato da iper-velocizzazione tecnologica e da convergenza mediatica che ne stavano riconfigurando tratti e dinamiche. Da allora la generazione dei Millennials, nata orientativamente fra gli anni ottanta e il 2000, è diventata punto di osservazione focale per imprese, organizzazioni pubbliche, associazioni, profit e non profit, che si ripromettessero di parlare sempre meglio, ossia comunicare, ma anche produrre, distribuire, proporre prodotti, servizi, idee, più efficacemente verso la generazione che si stagliava all’orizzonte come la più numerosa e promettente quale consumatrice, cittadina, elettrice, lettrice, telespettatrice, navigatrice (online) nonché lavoratrice. I Millennials – detti anche Generazione y e in molti altri modi, a seconda dell’interpretazione che si dà alla loro collocazione temporale e al loro ruolo – sono egocentrici, duttili, assertivi, animali sociali “speciali”. Costituiscono, in questa combinazione di autoreferenzialità e di abilità costante nella trasformazione, un fattore notevole di complessificazione in qualsiasi scenario e ambiente competitivo che si voglia analizzare attraverso la loro lente interpretativa1.File | Dimensione | Formato | |
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