Informazioni “ecologicamente corrette” per un consumo responsabile delle risorse marine della pesca

Il crescente stato di depauperamento delle risorse marine è ampiamente descritto nel rapporto FAO “The state of world fisheries and aquaculture” del 2014. Anche la General Fisheries Commission for the Mediterranean and Black Sea (GFCM) evidenzia, in un rapporto del 2014, come nel Mediterraneo le risorse demersali e pelagiche siano in condizioni di sovrasfruttamento. Questa situazione richiede urgenti misure capaci di incidere a livello ecologico, economico, sociale, e giuridico, capitalizzando le nuove acquisizioni scientifiche per la tutela non solo delle specie ma, degli interi ecosistemi (ecosystem approach). In questa cornice, assumono un peso rilevante le scelte alimentari che le persone compiono in relazione agli stock ittici disponibili. Negli ultimi anni sono state promosse, in Italia ed in Europa, Campagne Informative ed Educative (CIE) per orientare i consumatori verso scelte diversificate e più responsabili sotto il profilo ecologico. In questa sede vengono analizzate nove CIE con il fine di evidenziarne i punti di forza e di debolezza sia sotto il profilo informativo che educativo. Da un’analisi comparativa si rilevano infatti numerose incongruenze tra le liste di specie che vengono presentate al pubblico. D'altra parte, le banche dati IUCN, FAO e alcune importanti normative nazionali e internazionali restituiscono un quadro della gestione delle risorse marine di difficile interpretazione se si vogliono ottenere dati sintetici da utilizzare ai fini dell'orientamento al consumo responsabile. Dal punto di vista educativo, le CIE presentano spesso obiettivi educativi non chiari e scarsa esplicitazione dell’impatto delle attività umane sulle specie a rischio e sugli habitat sensibili.