L’uscita di questo libro – ma non la presentazione della proposta, datata 2015 – segue, infatti, di poco sia il Juncker’s White Paper (2017) sul futuro dell’Europa e il 7° Rapporto di Coesione: La mia regione, la mia Europa, il nostro futuro (2017), e si inserisce nella discussione che porterà, alla fine del 2018, la Commissione europea a immaginare il prossimo quadro finanziario comunitario post 2020. Il fatto che il tema proposto ricevesse attenzione e apprezzamento, e dunque fosse ammesso al finanziamento MIUR, non era scontato. Collocandosi nel macro settore delle Scienze umane (ERC SH3 ora SH2), l’idea è maturata nell’arena della Geografia economica europea che si discosta molto dai tradizionali temi con cui oggi si misura la geografia italiana. In questo senso crediamo si sia rivelato vincente aver guardato, prospetticamente, allo sviluppo di processi innovativi (il TIA), interpretazioni tematiche (inner periphery e aree interne) quali luoghi di misura della coesione territorale nazionale, regionale, sub-regionale, per sostenere trasferimento di know how e indirizzare il Paese ad una più stretta relazione con le policy europee (green economy e non solo). La sfida, competitiva, che il Principal Investigator (PI) ha ritenuto di dover accettare con il sostegno di giovani e meno giovani ricercatori del settore (M-GGR/02) ha più di un’ambizione. – adeguare una disciplina, i cui saperi comuni si sono considerevolmente ridotti e impoveriti, al ruolo e al peso che essa riveste nei contesti internazionali; – aprire, anche per la Geografia economica, la via dell’innovazione introducendo e sperimentando tecniche e metodologie che, ci si augura, possano produrre avanzamento e posizionamento ad un alto livello della ricerca; – avvicinare scienza e politica perché non siano mondi divergenti nell’arena dello sviluppo socioeconomico e territoriale, offrendo un supporto qualificato ai processi in corso (Politica di Coesione e Fondi 2020) e a quelle che verranno (post 2020).
Prezioso, M. (2018). Introduzione. In Maria Prezioso (a cura di), Quale territorial impact assessment della coesione territoriale nelle regioni italiane. La concettualizzazione del problema (pp. 21-28). Bologna : Pàtron editore.
Introduzione
Maria Prezioso
2018-12-01
Abstract
L’uscita di questo libro – ma non la presentazione della proposta, datata 2015 – segue, infatti, di poco sia il Juncker’s White Paper (2017) sul futuro dell’Europa e il 7° Rapporto di Coesione: La mia regione, la mia Europa, il nostro futuro (2017), e si inserisce nella discussione che porterà, alla fine del 2018, la Commissione europea a immaginare il prossimo quadro finanziario comunitario post 2020. Il fatto che il tema proposto ricevesse attenzione e apprezzamento, e dunque fosse ammesso al finanziamento MIUR, non era scontato. Collocandosi nel macro settore delle Scienze umane (ERC SH3 ora SH2), l’idea è maturata nell’arena della Geografia economica europea che si discosta molto dai tradizionali temi con cui oggi si misura la geografia italiana. In questo senso crediamo si sia rivelato vincente aver guardato, prospetticamente, allo sviluppo di processi innovativi (il TIA), interpretazioni tematiche (inner periphery e aree interne) quali luoghi di misura della coesione territorale nazionale, regionale, sub-regionale, per sostenere trasferimento di know how e indirizzare il Paese ad una più stretta relazione con le policy europee (green economy e non solo). La sfida, competitiva, che il Principal Investigator (PI) ha ritenuto di dover accettare con il sostegno di giovani e meno giovani ricercatori del settore (M-GGR/02) ha più di un’ambizione. – adeguare una disciplina, i cui saperi comuni si sono considerevolmente ridotti e impoveriti, al ruolo e al peso che essa riveste nei contesti internazionali; – aprire, anche per la Geografia economica, la via dell’innovazione introducendo e sperimentando tecniche e metodologie che, ci si augura, possano produrre avanzamento e posizionamento ad un alto livello della ricerca; – avvicinare scienza e politica perché non siano mondi divergenti nell’arena dello sviluppo socioeconomico e territoriale, offrendo un supporto qualificato ai processi in corso (Politica di Coesione e Fondi 2020) e a quelle che verranno (post 2020).File | Dimensione | Formato | |
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