OBIETTIVI: Passare da un sistema sanitario che sancisce la obbligatorietà della vaccinazione a un sistema basato su una volontaria adesione alla pratica vaccinale costituisce un obiettivo importante per il servizio sanitario di un Paese che individui nella espressione consapevole del consenso la legittimazione sociale degli atti medici. Riguardo alle modalità di acquisizione del consenso il Comitato Nazionale di Bioetica ritiene che lo stesso possa essere espresso oralmente o scritto. MATERIALI: Nell’ambito del progetto di ricerca “Misure di Qualità in Sanità” (MQS) è stato avviato lo studio “QUAVATAR” (Quality in Vaccination Theory and Research) per misurare alcuni aspetti della qualità dei servizi vaccinali di tre ASL del Lazio: RMB, RMF e RMH. Ai fini dello studio sono stati scelti i servizi che erogano vaccinazioni pediatriche fino ai tre anni di età e vaccinazioni anti-HPV. Tra gli aspetti indagati si è chiesto agli stakeholder (utenti e operatori sanitari) di esprimere un giudizio in merito all’efficienza di un servizio che, dopo aver adeguatamente informato, si preoccupi o meno di ottenere la firma su un documento formale. RIASSUNTO: Per quanto riguarda le vaccinazioni pediatriche, i risultati preliminari sul consenso informato (CI) ottenuti dai giudizi di 176 utenti e 16 operatori sanitari mostrano un’efficienza media di 84,2±26 per un servizio che dopo aver informato in modo esauriente si preoccupi di far firmare il consenso e un’efficienza media di 41,7±36 per un servizio che dopo aver informato in modo esauriente non richiede la formalizzazione scritta del consenso. Per quanto riguarda le vaccinazioni anti-HPV, i risultati preliminari sono stati ottenuti dai giudizi di 108 utenti (genitori e accompagnatori), 16 operatori sanitari e 35 vaccinande mostrano un’efficienza media di 83,6±25,2 per un servizio che dopo aver informato in modo esauriente si preoccupi di far firmare il consenso e un’efficienza media di 46,1±34,4 per un servizio che dopo aver informato in modo esauriente non richiede la formalizzazione scritta del consenso. CONCLUSIONI: Dai primi dati sembra emergere una tendenza da parte degli stakeholder legata ad una preferenza per la firma del consenso informato. La firma del CI, dopo adeguata informazione, sembra rappresentare per utenti e operatori sanitari un indice di maggiore efficienza rispetto alla mancata formalizzazione dello stesso.
Maurici, M., F. e. r. r. a. n. t. e., M., Campolongo, A., Paulon, L., Meleleo C, F.e. (2010). QuAVaTAR: indagine sul consenso informato in 3 centri vaccinali del lazio. In Diritto alla Salute: il nuovo Milione della Sanità Pubblica (pp.592). ROMA -- ITA : INIZIATIVE SANITARIE.
QuAVaTAR: indagine sul consenso informato in 3 centri vaccinali del lazio
MAURICI, MASSIMO;
2010-01-01
Abstract
OBIETTIVI: Passare da un sistema sanitario che sancisce la obbligatorietà della vaccinazione a un sistema basato su una volontaria adesione alla pratica vaccinale costituisce un obiettivo importante per il servizio sanitario di un Paese che individui nella espressione consapevole del consenso la legittimazione sociale degli atti medici. Riguardo alle modalità di acquisizione del consenso il Comitato Nazionale di Bioetica ritiene che lo stesso possa essere espresso oralmente o scritto. MATERIALI: Nell’ambito del progetto di ricerca “Misure di Qualità in Sanità” (MQS) è stato avviato lo studio “QUAVATAR” (Quality in Vaccination Theory and Research) per misurare alcuni aspetti della qualità dei servizi vaccinali di tre ASL del Lazio: RMB, RMF e RMH. Ai fini dello studio sono stati scelti i servizi che erogano vaccinazioni pediatriche fino ai tre anni di età e vaccinazioni anti-HPV. Tra gli aspetti indagati si è chiesto agli stakeholder (utenti e operatori sanitari) di esprimere un giudizio in merito all’efficienza di un servizio che, dopo aver adeguatamente informato, si preoccupi o meno di ottenere la firma su un documento formale. RIASSUNTO: Per quanto riguarda le vaccinazioni pediatriche, i risultati preliminari sul consenso informato (CI) ottenuti dai giudizi di 176 utenti e 16 operatori sanitari mostrano un’efficienza media di 84,2±26 per un servizio che dopo aver informato in modo esauriente si preoccupi di far firmare il consenso e un’efficienza media di 41,7±36 per un servizio che dopo aver informato in modo esauriente non richiede la formalizzazione scritta del consenso. Per quanto riguarda le vaccinazioni anti-HPV, i risultati preliminari sono stati ottenuti dai giudizi di 108 utenti (genitori e accompagnatori), 16 operatori sanitari e 35 vaccinande mostrano un’efficienza media di 83,6±25,2 per un servizio che dopo aver informato in modo esauriente si preoccupi di far firmare il consenso e un’efficienza media di 46,1±34,4 per un servizio che dopo aver informato in modo esauriente non richiede la formalizzazione scritta del consenso. CONCLUSIONI: Dai primi dati sembra emergere una tendenza da parte degli stakeholder legata ad una preferenza per la firma del consenso informato. La firma del CI, dopo adeguata informazione, sembra rappresentare per utenti e operatori sanitari un indice di maggiore efficienza rispetto alla mancata formalizzazione dello stesso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.