La struttura del mercato mobiliare europeo ha subito negli ultimi dieci anni profondi cambiamenti. Il processo di demutualizzazione della seconda metà degli anni novanta ha ridisegnato la natura, la struttura e la governance delle borse valori. Nei mercati anglosassoni le borse hanno abbandonato la natura di cooperative di intermediari con scopi mutualistici per adottare la forma di imprese con fini di lucro. Contemporaneamente le borse dell’Europa continentale hanno rivisto la propria natura di enti pubblici avvicinandosi anch’esse a forme societarie orientate al profitto. Gli stretti legami tra i gestori del mercato (borsa) e gli utilizzatori (intermediari) fanno delle borse valori una realtà piuttosto interessante dal punto di vista della governance. I conflitti di interesse tra chi è chiamato ad organizzare e gestire il mercato e chi vi opera sono profondi ed evidenti, nonché tipici delle customer-controlled firms. Il paper vuole analizzare le relazioni tra gli assetti proprietari e la numerosità degli organi di governance delle società di gestione dei mercati. L’ipotesi di fondo del lavoro è che società di gestione con un elevato grado di frazionamento del capitale, avendo la necessità di prendere in considerazione interessi eterogenei, dovrebbero mostrare dimensioni degli organi di governance maggiori rispetto a borse caratterizzate da un’elevata concentrazione del capitale, nelle quali la maggiore focalizzazione degli interessi consente una struttura organizzativa e decisionale più snella. Nel caso di Borsa italiana si intende ampliare la verifica entrando nel merito della composizione del consiglio di amministrazione. La presenza nel consiglio di amministrazione di esponenti rappresentativi degli stessi intermediari finanziari che si rivolgono al mercato in qualità di utilizzatori verrà utilizzata come misura per valutare la natura customer-controlled della borsa, ovvero per valutare il grado di separazione tra le società di gestione del mercato (ownership) ed i relativi utilizzatori (membership). Per identificare il peso dei diversi azionisti in termini di diritti di voto in assemblea, si utilizzeranno i dati sui detentori di partecipazioni rilevanti forniti dalle stesse borse valori. I dati sulla dimensione e sulla composizione degli organi di governance provengono dalla documentazione ufficiale delle singole borse. Nel paragrafo 1 si ripercorrono i cambiamenti conseguenti al processo di demutualizzazione di fine anni novanta. Il paragrafo 2 analizza il grado di concentrazione degli assetti proprietari delle società di gestione. Nel paragrafo 3 ci si sofferma sugli aspetti di governance, facendo particolare attenzione alla numerosità degli organi decisionali. Il paragrafo 4 approfondisce il caso di Borsa Italiana Spa, della quale vengono poste in risalto la struttura della governance, i rapporti con gli intermediari finanziari presenti in borsa ed i legami con gli altri operatori del mercato finanziario. Vengono infine svolte alcune considerazioni di sintesi.
Nicolini, G. (2008). La governance delle borse valori europee: il caso Borsa italiana Spa. ??????? it.cilea.surplus.oa.citation.tipologie.CitationProceedings.prensentedAt ??????? Convegno AIDEA, Napoli.
La governance delle borse valori europee: il caso Borsa italiana Spa
NICOLINI, GIANNI
2008-01-01
Abstract
La struttura del mercato mobiliare europeo ha subito negli ultimi dieci anni profondi cambiamenti. Il processo di demutualizzazione della seconda metà degli anni novanta ha ridisegnato la natura, la struttura e la governance delle borse valori. Nei mercati anglosassoni le borse hanno abbandonato la natura di cooperative di intermediari con scopi mutualistici per adottare la forma di imprese con fini di lucro. Contemporaneamente le borse dell’Europa continentale hanno rivisto la propria natura di enti pubblici avvicinandosi anch’esse a forme societarie orientate al profitto. Gli stretti legami tra i gestori del mercato (borsa) e gli utilizzatori (intermediari) fanno delle borse valori una realtà piuttosto interessante dal punto di vista della governance. I conflitti di interesse tra chi è chiamato ad organizzare e gestire il mercato e chi vi opera sono profondi ed evidenti, nonché tipici delle customer-controlled firms. Il paper vuole analizzare le relazioni tra gli assetti proprietari e la numerosità degli organi di governance delle società di gestione dei mercati. L’ipotesi di fondo del lavoro è che società di gestione con un elevato grado di frazionamento del capitale, avendo la necessità di prendere in considerazione interessi eterogenei, dovrebbero mostrare dimensioni degli organi di governance maggiori rispetto a borse caratterizzate da un’elevata concentrazione del capitale, nelle quali la maggiore focalizzazione degli interessi consente una struttura organizzativa e decisionale più snella. Nel caso di Borsa italiana si intende ampliare la verifica entrando nel merito della composizione del consiglio di amministrazione. La presenza nel consiglio di amministrazione di esponenti rappresentativi degli stessi intermediari finanziari che si rivolgono al mercato in qualità di utilizzatori verrà utilizzata come misura per valutare la natura customer-controlled della borsa, ovvero per valutare il grado di separazione tra le società di gestione del mercato (ownership) ed i relativi utilizzatori (membership). Per identificare il peso dei diversi azionisti in termini di diritti di voto in assemblea, si utilizzeranno i dati sui detentori di partecipazioni rilevanti forniti dalle stesse borse valori. I dati sulla dimensione e sulla composizione degli organi di governance provengono dalla documentazione ufficiale delle singole borse. Nel paragrafo 1 si ripercorrono i cambiamenti conseguenti al processo di demutualizzazione di fine anni novanta. Il paragrafo 2 analizza il grado di concentrazione degli assetti proprietari delle società di gestione. Nel paragrafo 3 ci si sofferma sugli aspetti di governance, facendo particolare attenzione alla numerosità degli organi decisionali. Il paragrafo 4 approfondisce il caso di Borsa Italiana Spa, della quale vengono poste in risalto la struttura della governance, i rapporti con gli intermediari finanziari presenti in borsa ed i legami con gli altri operatori del mercato finanziario. Vengono infine svolte alcune considerazioni di sintesi.File | Dimensione | Formato | |
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