Non si potrebbe affrontare oggi, in Europa, il problema dei rapporti fra le religioni e la politica (le politiche) di Stato senza considerare il problema dell’Europa stessa in quanto entità storica, senza confrontarlo con il dibattito sollevato di recente sulle sue «radici», le origini culturali e filosofiche, e con la polemica scatenata dal Vaticano attorno alla menzione del Cristianesimo nella Carta europea. In Italia è relativamente recente l’apparizione del piccolo volume a quattro mani, M. Pera-J. Ratzinger, Senza radici. Europa, relativismo, Cristianesimo, Islam (2004) e in Francia, lo stesso anno, il libro di N. Sarkozy, La République, les religions, l’espérance, entretiens avec Thibaud Collin et Philippe Verdin (2004) . I due volumi sono stati pubblicati prima che Ratzinger e Sarkozy divenissero rispettivamente l’uno Papa e l’altro Presidente della Repubblica francese. Marcello Pera (2004) era all’epoca Presidente del Senato italiano. Scendendo sul medesimo terreno di polemica battuto dai testi-manifesti della nuova ideologia europea «teocon», vediamo anzitutto, alla luce della filologia, di cui la storia rappresenta una parte, e col sussidio della filosofia che s’ispira alla tradizione dell’Illuminismo europeo – filosofia che secondo G. Vico (1668-1744), sarebbe sorella della philologia – come si potrebbe chiarire tale questione delle «radici» dell’Europa, per giungere a individuare il ruolo attuale che vi giocano le religioni, nelle loro declinazioni più o meno integraliste.
Quintili, P. (2010). Delle religioni, alla luce dei Lumi. In L'Europa e le religioni (pp.17-48). Roma : Aracne Editrice.
Delle religioni, alla luce dei Lumi
QUINTILI, PAOLO
2010-01-01
Abstract
Non si potrebbe affrontare oggi, in Europa, il problema dei rapporti fra le religioni e la politica (le politiche) di Stato senza considerare il problema dell’Europa stessa in quanto entità storica, senza confrontarlo con il dibattito sollevato di recente sulle sue «radici», le origini culturali e filosofiche, e con la polemica scatenata dal Vaticano attorno alla menzione del Cristianesimo nella Carta europea. In Italia è relativamente recente l’apparizione del piccolo volume a quattro mani, M. Pera-J. Ratzinger, Senza radici. Europa, relativismo, Cristianesimo, Islam (2004) e in Francia, lo stesso anno, il libro di N. Sarkozy, La République, les religions, l’espérance, entretiens avec Thibaud Collin et Philippe Verdin (2004) . I due volumi sono stati pubblicati prima che Ratzinger e Sarkozy divenissero rispettivamente l’uno Papa e l’altro Presidente della Repubblica francese. Marcello Pera (2004) era all’epoca Presidente del Senato italiano. Scendendo sul medesimo terreno di polemica battuto dai testi-manifesti della nuova ideologia europea «teocon», vediamo anzitutto, alla luce della filologia, di cui la storia rappresenta una parte, e col sussidio della filosofia che s’ispira alla tradizione dell’Illuminismo europeo – filosofia che secondo G. Vico (1668-1744), sarebbe sorella della philologia – come si potrebbe chiarire tale questione delle «radici» dell’Europa, per giungere a individuare il ruolo attuale che vi giocano le religioni, nelle loro declinazioni più o meno integraliste.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


