This article attempts to provide an interpretative key for the work of Austrian scholar Edith Saurer, whose untimely demise in 2011 is still lamented. It looks at the collection of essays Melancholy and Awakening: Women and Religion in Romantic Europe, which was recently published in Italian by Viella, edited by Angiolina Arru and Sofia Boesch Gajano. From the essays contained therein Saurer’s capacity to produce meaningful, novel insights in the history of religion in Europe’s modern period is apparent through her careful reading of religious folly, of visionaries, of the confessional as a space between sense of selfhood and sin, of the epidemic dimensions and logics of Romantic-era conversions, and of the social role of devotional publishing. Exploring these and other themes has allowed Saurer to highlight contact and contamination between the disciplining effect of persisting devotional practices and the social impact of ever growing religious protagonism. The cast of characters that animates her work were caught in a time of historical transition, between the XVIII and XIX century, in which the publicity of inner religious life was rendered more compex by an ever growing multiplcity of voices, practices and knowledges no longer smply assimilable to ecclesiastical perspectives.

Il presente articolo intende fornire una chiave interpretativa della storiografia di Edith Saurer, storica austriaca prematuramente scomparsa nel 2011, a partire dalla raccolta di saggi Melancolia e Risveglio. Donne e religione nell’Europa romantica recentemente pubblicata a cura di Angiolina Arru e Sofia Boesch Gajano per i tipi di Viella. Emergono da questi testi prospettive inedite per la storia religiosa della tarda età moderna, di cui la Saurer ha saputo cogliere tratti profondi – quali la follia religiosa, il visionarismo, il confessionale tra senso del peccato consapevolezza del proprio io, il fenomeno epidemico delle conversioni romantiche, l’importanza sociale assunta dalla pubblicistica devozionale –, che le hanno permesso di evidenziare il contrasto e la contaminazione tra la persistenza di prassi devozionali disciplinanti e l’impatto sociale di un inedito protagonismo del sentimento religioso. Personaggi che sono colti in un periodo storico di transizione, a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, in cui il fluire dall’interiorità dell’io religioso alla sua condivisione diviene certamente più complesso a causa di una molteplicità di voci, di etiche e di saperi vecchi e nuovi che guardano al fenomeno da altri punti di vista rispetto alla tradizionale prospettiva ecclesiastica.

Calio', T. (2014). L’empatia e la distanza: l’insegnamento di una storica. A proposito di “Melancolia e Risveglio. Donne e religione nell’Europa romantica” di Edith Saurer. RIVISTA DI STORIA DEL CRISTIANESIMO, 11(2), 479-486.

L’empatia e la distanza: l’insegnamento di una storica. A proposito di “Melancolia e Risveglio. Donne e religione nell’Europa romantica” di Edith Saurer

CALIO', TOMMASO
2014-01-01

Abstract

This article attempts to provide an interpretative key for the work of Austrian scholar Edith Saurer, whose untimely demise in 2011 is still lamented. It looks at the collection of essays Melancholy and Awakening: Women and Religion in Romantic Europe, which was recently published in Italian by Viella, edited by Angiolina Arru and Sofia Boesch Gajano. From the essays contained therein Saurer’s capacity to produce meaningful, novel insights in the history of religion in Europe’s modern period is apparent through her careful reading of religious folly, of visionaries, of the confessional as a space between sense of selfhood and sin, of the epidemic dimensions and logics of Romantic-era conversions, and of the social role of devotional publishing. Exploring these and other themes has allowed Saurer to highlight contact and contamination between the disciplining effect of persisting devotional practices and the social impact of ever growing religious protagonism. The cast of characters that animates her work were caught in a time of historical transition, between the XVIII and XIX century, in which the publicity of inner religious life was rendered more compex by an ever growing multiplcity of voices, practices and knowledges no longer smply assimilable to ecclesiastical perspectives.
2014
Pubblicato
Rilevanza internazionale
Articolo
Esperti anonimi
Settore M-STO/07 - STORIA DEL CRISTIANESIMO E DELLE CHIESE
Italian
Il presente articolo intende fornire una chiave interpretativa della storiografia di Edith Saurer, storica austriaca prematuramente scomparsa nel 2011, a partire dalla raccolta di saggi Melancolia e Risveglio. Donne e religione nell’Europa romantica recentemente pubblicata a cura di Angiolina Arru e Sofia Boesch Gajano per i tipi di Viella. Emergono da questi testi prospettive inedite per la storia religiosa della tarda età moderna, di cui la Saurer ha saputo cogliere tratti profondi – quali la follia religiosa, il visionarismo, il confessionale tra senso del peccato consapevolezza del proprio io, il fenomeno epidemico delle conversioni romantiche, l’importanza sociale assunta dalla pubblicistica devozionale –, che le hanno permesso di evidenziare il contrasto e la contaminazione tra la persistenza di prassi devozionali disciplinanti e l’impatto sociale di un inedito protagonismo del sentimento religioso. Personaggi che sono colti in un periodo storico di transizione, a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, in cui il fluire dall’interiorità dell’io religioso alla sua condivisione diviene certamente più complesso a causa di una molteplicità di voci, di etiche e di saperi vecchi e nuovi che guardano al fenomeno da altri punti di vista rispetto alla tradizionale prospettiva ecclesiastica.
Edith Saurer; follia religiosa; confessione; conversioni
Calio', T. (2014). L’empatia e la distanza: l’insegnamento di una storica. A proposito di “Melancolia e Risveglio. Donne e religione nell’Europa romantica” di Edith Saurer. RIVISTA DI STORIA DEL CRISTIANESIMO, 11(2), 479-486.
Calio', T
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