The present work aims at evaluating how well the polymorphism 4G/5G of the PAI-1 gene is able to predict the risk of a tromboembolic event. Such an evaluation has been performed considering the presence of the polymorphism both alone and in the association with other mutations, which could have an influence on the emostatic balance, by triggering a protrombic state (mutation G1691A of the gene for the V factor, mutation G20210A for the II factor, mutation C677T for the MTHFR). The screening was performed on a population constituted by 150 patients, affected by deep vein trombosis and 192 healthy individuals, selected on the basis of their clinical history. The results show that the G1691A mutation of the V factor increases the risk of a tromboembolic event by 2.2 ( 95% CI 1,25 – 4,12 P = 0,002), whereas the G20210A mutation of the II factor increases the risk by 3.2 ( 95% CI 1,48 – 6,85 P = 0,004). When both mutations are present, the Odds Ratio becomes 9.9 (95% CI 1,17 – 83,6 P < 0,0001). The high value of CI is a consequence of the low number of patients. Thus, the presence of both these protrombic defects significantly increases the risk of trombotic phenomena. No significant statistical associations exist, on the other hand, between the polymorphism 4G/5G of the PAI-1gene and the deep vein tombosis; this is true both when such a polymorphism is considered as acting alone and in association with the mutations cited above. As a conclusion, in our experience the PAI-1 gene is not able to add significant predictive value to the tromboembolic risk.

Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare con quanta forza la presenza del polimorfismo 4G/5G del gene PAI-1 è in grado di predire il rischio di sviluppare un evento tromboembolico venoso. Questa valutazione è stata effettuata considerando la presenza del polimorfismo sia isolatamente sia in associazione con altre mutazioni che possono influenzare la bilancia emostatica innescando uno stato protrombotico (mutazione G1691A del gene per il fattoreV, mutazione G20210A del gene per il fattore II, mutazione C677T del gene per l’ MTHFR). Lo studio è stato condotto su una popolazione costituita da 150 pazienti affetti da trombosi venosa profonda e 192 individui sani selezionati sulla base della loro storia clinica. Dai risultati ottenuto è emerso che la presenza della mutazione G1691A del fattore V aumenta di 2,2 volte il rischio di sviluppare eventi tromboembolici ( 95% CI 1,25 – 4,12 P = 0,002), mentre in presenza della mutazione G20210A del fattore II il rischio aumenta di 3,2 volte ( 95% CI 1,48 – 6,85 P = 0,004). Quando la mutazione G20210A del fattore II è presente insieme alla mutazione G1691A del fattoreV, l’Odds Ratio diventa di 9,9 (95% CI 1,17 – 83,6 P < 0,0001). L’elevato CI è conseguenza di un basso numero di pazienti. Si deduce quindi che la presenza simultanea in un individuo di questi due difetti protrombotici aumenta significativamente il rischio di sviluppare fenomeni trombotici. Non esiste, invece, un’associazione statisticamente significativa tra il polimorfismo 4G/5G del gene PAI-1 e la trombosi venosa profonda; questo sia considerando il polimorfismo isolatamente e sia in associazione con le mutazioni sopra citate. Secondo la nostra esperienza, quindi, il PAI-1 non è in grado di aggiungere significativamente valore predittivo al rischio trombofilico.

Viola, A. (2009). Ruolo del polimorfismo 4G/5G del gene PAI-1 nel determinismo degli eventi tromboembolici venosi [10.58015/viola-antonietta_phd2009-08-05].

Ruolo del polimorfismo 4G/5G del gene PAI-1 nel determinismo degli eventi tromboembolici venosi

VIOLA, ANTONIETTA
2009-08-05

Abstract

The present work aims at evaluating how well the polymorphism 4G/5G of the PAI-1 gene is able to predict the risk of a tromboembolic event. Such an evaluation has been performed considering the presence of the polymorphism both alone and in the association with other mutations, which could have an influence on the emostatic balance, by triggering a protrombic state (mutation G1691A of the gene for the V factor, mutation G20210A for the II factor, mutation C677T for the MTHFR). The screening was performed on a population constituted by 150 patients, affected by deep vein trombosis and 192 healthy individuals, selected on the basis of their clinical history. The results show that the G1691A mutation of the V factor increases the risk of a tromboembolic event by 2.2 ( 95% CI 1,25 – 4,12 P = 0,002), whereas the G20210A mutation of the II factor increases the risk by 3.2 ( 95% CI 1,48 – 6,85 P = 0,004). When both mutations are present, the Odds Ratio becomes 9.9 (95% CI 1,17 – 83,6 P < 0,0001). The high value of CI is a consequence of the low number of patients. Thus, the presence of both these protrombic defects significantly increases the risk of trombotic phenomena. No significant statistical associations exist, on the other hand, between the polymorphism 4G/5G of the PAI-1gene and the deep vein tombosis; this is true both when such a polymorphism is considered as acting alone and in association with the mutations cited above. As a conclusion, in our experience the PAI-1 gene is not able to add significant predictive value to the tromboembolic risk.
5-ago-2009
2008/2009
Biotecnologie mediche e medicina molecolare
21.
Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare con quanta forza la presenza del polimorfismo 4G/5G del gene PAI-1 è in grado di predire il rischio di sviluppare un evento tromboembolico venoso. Questa valutazione è stata effettuata considerando la presenza del polimorfismo sia isolatamente sia in associazione con altre mutazioni che possono influenzare la bilancia emostatica innescando uno stato protrombotico (mutazione G1691A del gene per il fattoreV, mutazione G20210A del gene per il fattore II, mutazione C677T del gene per l’ MTHFR). Lo studio è stato condotto su una popolazione costituita da 150 pazienti affetti da trombosi venosa profonda e 192 individui sani selezionati sulla base della loro storia clinica. Dai risultati ottenuto è emerso che la presenza della mutazione G1691A del fattore V aumenta di 2,2 volte il rischio di sviluppare eventi tromboembolici ( 95% CI 1,25 – 4,12 P = 0,002), mentre in presenza della mutazione G20210A del fattore II il rischio aumenta di 3,2 volte ( 95% CI 1,48 – 6,85 P = 0,004). Quando la mutazione G20210A del fattore II è presente insieme alla mutazione G1691A del fattoreV, l’Odds Ratio diventa di 9,9 (95% CI 1,17 – 83,6 P &lt; 0,0001). L’elevato CI è conseguenza di un basso numero di pazienti. Si deduce quindi che la presenza simultanea in un individuo di questi due difetti protrombotici aumenta significativamente il rischio di sviluppare fenomeni trombotici. Non esiste, invece, un’associazione statisticamente significativa tra il polimorfismo 4G/5G del gene PAI-1 e la trombosi venosa profonda; questo sia considerando il polimorfismo isolatamente e sia in associazione con le mutazioni sopra citate. Secondo la nostra esperienza, quindi, il PAI-1 non è in grado di aggiungere significativamente valore predittivo al rischio trombofilico.
polimorfismo 4G/5G del gene PAI-1; mutazione C677T del gene per l’ MTHFR; rischio; evento tromboembolico venoso; mutazione G1691A del gene per il fattoreV; mutazione G20210A del gene per il fattore II
Settore MED/03 - GENETICA MEDICA
Settore MEDS-01/A - Genetica medica
Italian
Tesi di dottorato
Viola, A. (2009). Ruolo del polimorfismo 4G/5G del gene PAI-1 nel determinismo degli eventi tromboembolici venosi [10.58015/viola-antonietta_phd2009-08-05].
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi Dottorato - Antonietta Viola.pdf

accesso aperto

Descrizione: Thesis
Licenza: Copyright degli autori
Dimensione 410.02 kB
Formato Adobe PDF
410.02 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/987
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact