Oh Happiness ! Our Being’s End and Aim! Good. Pleasure. Ease. Content! Wate’er thy Name ! A. Pope «I filosofi ricostruiranno. La luce della loro ragione dissiperà le grandi masse d’ombra da cui la terra è ricoperta: ritroveranno il piano della natura e non avranno da far altro che seguirlo, per ritrovare la felicità perduta. Istituiranno un nuovo diritto, che non avrà più nulla a che vedere con il diritto divino. Una nuova morale, indipendente da qualsivoglia teologia. Una nuova politica, che trasformerà i sudditi in cittadini. Al fine d’impedire ai loro figli di ricadere negli antichi errori, daranno nuovi principi all’educazione. Allora il cielo scenderà sulla terra. Nei begli edifici, chiari, che avranno innalzato, prospereranno generazioni che non avranno più bisogno di cercare fuori di se stesse la loro ragion d’essere, la loro grandezza e la loro felicità...». Con questo magnifico quadro retorico Paul Hazard descrisse l’intimo impulso che animò, nei suoi molteplici aspetti, gran parte della filosofia del secolo dei Lumi, definito, altrove, «il secolo della felicità». Attraverso alcuni testi essenziali, meno noti, in particolare tratti dalla letteratura materialistica (Diderot, La Mettrie et al.) ed enciclopedistica settecentesca, si intenderanno mettere a fuoco le espressioni più originali del pensiero eudemonistico francese, con particolare riguardo al tema dell'Eros physique nei Philosophes.
Quintili, P. (2012). La felicità dell’amore e il piacere: materialismo, edonismo e passioni da La Mettrie a Sade. In A.M. Rao (a cura di), Felicità pubblica e felicità privata nel Settecento (pp. 157-177). Roma : Edizioni di Storia e Letteratura [10.1400/199693].
La felicità dell’amore e il piacere: materialismo, edonismo e passioni da La Mettrie a Sade
QUINTILI, PAOLO
2012-07-31
Abstract
Oh Happiness ! Our Being’s End and Aim! Good. Pleasure. Ease. Content! Wate’er thy Name ! A. Pope «I filosofi ricostruiranno. La luce della loro ragione dissiperà le grandi masse d’ombra da cui la terra è ricoperta: ritroveranno il piano della natura e non avranno da far altro che seguirlo, per ritrovare la felicità perduta. Istituiranno un nuovo diritto, che non avrà più nulla a che vedere con il diritto divino. Una nuova morale, indipendente da qualsivoglia teologia. Una nuova politica, che trasformerà i sudditi in cittadini. Al fine d’impedire ai loro figli di ricadere negli antichi errori, daranno nuovi principi all’educazione. Allora il cielo scenderà sulla terra. Nei begli edifici, chiari, che avranno innalzato, prospereranno generazioni che non avranno più bisogno di cercare fuori di se stesse la loro ragion d’essere, la loro grandezza e la loro felicità...». Con questo magnifico quadro retorico Paul Hazard descrisse l’intimo impulso che animò, nei suoi molteplici aspetti, gran parte della filosofia del secolo dei Lumi, definito, altrove, «il secolo della felicità». Attraverso alcuni testi essenziali, meno noti, in particolare tratti dalla letteratura materialistica (Diderot, La Mettrie et al.) ed enciclopedistica settecentesca, si intenderanno mettere a fuoco le espressioni più originali del pensiero eudemonistico francese, con particolare riguardo al tema dell'Eros physique nei Philosophes.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.