La tesi si propone un esame della politica sportiva del regime fascista. Considerato che la precedente storiografia italiana sull’argomento (Felice, 1976) risulta datata e in ogni caso limitata alla prima metà degli anni Trenta, oppure si mostra settoriale, trattando solo alcune singole specialità (calcio-Martin,2006; atletica leggera – Giuntini, 2003; pugilato-Marchesini, 2006; Mille Miglia-Marchesini, 2001; ciclismo-Marchesini, 1996) si è pensato di completare, pur in sintesi, il quadro di riferimento. Alcune parti della ricerca rispecchiano studi della sottoscritta condotti anche con metodo comparativo in ambito europeo. E’ stato sottolineato il passaggio dal periodo d’oro per l’educazione fisica - caratterizzato dall’impostazione che Renato Ricci, Sottosegretario per l’educazione fisica del Ministero dell’Educazione Nazionale e presidente dell’ONB, aveva dato alla politica sportiva fascista fino ai primi anni Trenta - alla scoperta dello sport da parte del regime che se ne sarebbe servito per motivi di propaganda politica e di prestigio internazionale, oltre che come elemento di medicina sociale. Di notevole importanza si è mostrato in alcuni casi l’apporto della storia della diplomazia per dimostrare le strette connessioni tra la politica estera e quella sportiva. Attenzione particolare è stata riservata allo studio della storia della medicina sportiva che in Italia nasce durante il fascismo, e di alcune forme di comunicazione o di costume dell’epoca (cinema, radio, moda, pubblicità) in rapporto allo sport, finora ancora poco trattate dalla storiografia.
Teja, A. (2009). L'atletismo politico in Italia nel periodo tra le due guerre [10.58015/teja-angela_phd2009-08-03].
L'atletismo politico in Italia nel periodo tra le due guerre
2009-08-03
Abstract
La tesi si propone un esame della politica sportiva del regime fascista. Considerato che la precedente storiografia italiana sull’argomento (Felice, 1976) risulta datata e in ogni caso limitata alla prima metà degli anni Trenta, oppure si mostra settoriale, trattando solo alcune singole specialità (calcio-Martin,2006; atletica leggera – Giuntini, 2003; pugilato-Marchesini, 2006; Mille Miglia-Marchesini, 2001; ciclismo-Marchesini, 1996) si è pensato di completare, pur in sintesi, il quadro di riferimento. Alcune parti della ricerca rispecchiano studi della sottoscritta condotti anche con metodo comparativo in ambito europeo. E’ stato sottolineato il passaggio dal periodo d’oro per l’educazione fisica - caratterizzato dall’impostazione che Renato Ricci, Sottosegretario per l’educazione fisica del Ministero dell’Educazione Nazionale e presidente dell’ONB, aveva dato alla politica sportiva fascista fino ai primi anni Trenta - alla scoperta dello sport da parte del regime che se ne sarebbe servito per motivi di propaganda politica e di prestigio internazionale, oltre che come elemento di medicina sociale. Di notevole importanza si è mostrato in alcuni casi l’apporto della storia della diplomazia per dimostrare le strette connessioni tra la politica estera e quella sportiva. Attenzione particolare è stata riservata allo studio della storia della medicina sportiva che in Italia nasce durante il fascismo, e di alcune forme di comunicazione o di costume dell’epoca (cinema, radio, moda, pubblicità) in rapporto allo sport, finora ancora poco trattate dalla storiografia.File | Dimensione | Formato | |
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