This thesis is aimed to define when the presence of all coparties is required at a proceeding of “regolamento di competenza”, only filed by or against a few of them . This issue cannot be resolved as a mere problem of coordination between par. 47 and the system of par. 331-332 c.p.c., but opens an interesting perspective on the wider subject, concerning the static configuration and the dynamic treatment of competence questions within objectively and subjectively complex proceedings. The survey points out two remarks: 1) in case of joinder of actions, the respective competence questions are not unrelated, but, according to and within the limits of the rules dictated by par. 31 and following c.p.c., they match – if necessary, modified – into logic relations of identity or attraction (synthetically defined “meta-questions”), in order to converge on the individuation of a sole judge. 2) Owing to its purposes, the simultaneus processus is a value to preserve, within the limits of its opportunity or necessity. Therefore, it is necessary to find procedural solutions which, respecting autonomy of the parties, avoid casual and imponderated scissions of the joinder, caused by uncoordinated initiatives and decisions about competence. A lot of variables influence the solutions of this problem. They are analysed following a scheme of work organized on the grounds of the objective and subjective conformation of the joinder of parties (“litisconsorzio unitario, reciproco, semplice”). In relation to every model, we develop a theorical argument, essentially playing on two elements: 1) the possibility of using par. 40 c.p.c. as an instrument to conserve the simultaneus processus: judge can deliver a sentence of connection in the action linked to another, for which a declinatory decision is by then intervened, in order to re-establish the joinder of action, though before another judge; 2) the necessity to determine the subjective composition of “regolamento di competenza” in strict correlation with the previous definition of its objective ambit. This operation can be carried out according to the results of an assessment of separability or inseparability (non between actions, but) between competence questions for the review requested before Supreme Court, in order to assure the logic coherence of the respective solutions and to avoid unreasonable separations.

Il quesito specifico evocato dal titolo della presente tesi – quando sia necessaria la presenza di tutti i litisconsorti al giudizio di regolamento di competenza promosso da e contro alcuna soltanto delle parti – non si esaurisce in un mero problema di coordinamento tra l’art. 47 c.p.c. e il sistema degli artt. 331 e 332, ma apre un’interessante prospettiva sulla più vasta tematica della configurazione statica e della trattazione dinamica delle questioni di competenza nell’ambito di processi oggettivamente e/o soggettivamente complessi. Sul piano ricostruttivo, l’indagine svolta mette in rilievo due considerazioni: 1)in caso di cumulo oggettivo di cause, le rispettive questioni di competenza non sono tra loro autonome, ma, sulla scorta e nei limiti delle regole dettate dagli artt. 31ss., si combinano – all’uopo anche modificandosi – secondo una trama di relazioni logiche di identità o attrazione (sinteticamente definite meta-questioni di competenza), in modo da convergere sull’individuazione di un unico giudice, quale precondizione strutturale del simultaneus processus; 2)il simultaneus processus, per i fini cui è strumentale, assurge a valore da preservare, almeno fino ai limiti della sua opportunità/necessità. Occorre dunque trovare soluzioni di “gestione processuale” della meta-questione di competenza che, pur nel rispetto dell’autonomia delle parti, evitino che iniziative e statuizioni scoordinate in punto di competenza possano provocare la casuale e imponderata dispersione del cumulo. Sulle soluzioni influiscono numerose variabili, che vengono analizzate entro uno schema di lavoro articolato in base alla conformazione oggettiva e soggettiva del giudizio con pluralità di parti (litisconsorzio unitario, reciproco, semplice). In relazione a ciascun modello, si dà svolgimento ad una proposta teorica che fa leva essenzialmente su due fondamenti operativi: 1)la possibilità di impiegare l’istituto ex art. 40 c.p.c. come strumento di conservazione del simultaneus processus: il giudice originariamente adito può pronunciare la connessione nella causa abbinata ad altra, per la quale sia autonomamente disposta la trasmigrazione per incompetenza, onde far proseguire il cumulo altrove; 2)la necessità di determinare il regime del litisconsorzio in sede di regolamento in stretta correlazione alla previa definizione dell’ambito oggettivo di esso, da effettuare in base ad una valutazione di scindibilità o inscindibilità (non delle cause, ma) delle questioni di competenza ai fini del riesame richiesto alla S.C., che sia tale da assicurare la coerenza logica delle rispettive soluzioni e da scongiurare irragionevoli dispersioni del cumulo.

Santini, C. (2009). Regolamento di competenza e processo litisconsortile.

Regolamento di competenza e processo litisconsortile

SANTINI, CHIARA
2009-07-29

Abstract

This thesis is aimed to define when the presence of all coparties is required at a proceeding of “regolamento di competenza”, only filed by or against a few of them . This issue cannot be resolved as a mere problem of coordination between par. 47 and the system of par. 331-332 c.p.c., but opens an interesting perspective on the wider subject, concerning the static configuration and the dynamic treatment of competence questions within objectively and subjectively complex proceedings. The survey points out two remarks: 1) in case of joinder of actions, the respective competence questions are not unrelated, but, according to and within the limits of the rules dictated by par. 31 and following c.p.c., they match – if necessary, modified – into logic relations of identity or attraction (synthetically defined “meta-questions”), in order to converge on the individuation of a sole judge. 2) Owing to its purposes, the simultaneus processus is a value to preserve, within the limits of its opportunity or necessity. Therefore, it is necessary to find procedural solutions which, respecting autonomy of the parties, avoid casual and imponderated scissions of the joinder, caused by uncoordinated initiatives and decisions about competence. A lot of variables influence the solutions of this problem. They are analysed following a scheme of work organized on the grounds of the objective and subjective conformation of the joinder of parties (“litisconsorzio unitario, reciproco, semplice”). In relation to every model, we develop a theorical argument, essentially playing on two elements: 1) the possibility of using par. 40 c.p.c. as an instrument to conserve the simultaneus processus: judge can deliver a sentence of connection in the action linked to another, for which a declinatory decision is by then intervened, in order to re-establish the joinder of action, though before another judge; 2) the necessity to determine the subjective composition of “regolamento di competenza” in strict correlation with the previous definition of its objective ambit. This operation can be carried out according to the results of an assessment of separability or inseparability (non between actions, but) between competence questions for the review requested before Supreme Court, in order to assure the logic coherence of the respective solutions and to avoid unreasonable separations.
29-lug-2009
A.A. 2006/2007
Tutela Giurisdizionale dei Diritti, Imprese, Amministrazioni
19.
Il quesito specifico evocato dal titolo della presente tesi – quando sia necessaria la presenza di tutti i litisconsorti al giudizio di regolamento di competenza promosso da e contro alcuna soltanto delle parti – non si esaurisce in un mero problema di coordinamento tra l’art. 47 c.p.c. e il sistema degli artt. 331 e 332, ma apre un’interessante prospettiva sulla più vasta tematica della configurazione statica e della trattazione dinamica delle questioni di competenza nell’ambito di processi oggettivamente e/o soggettivamente complessi. Sul piano ricostruttivo, l’indagine svolta mette in rilievo due considerazioni: 1)in caso di cumulo oggettivo di cause, le rispettive questioni di competenza non sono tra loro autonome, ma, sulla scorta e nei limiti delle regole dettate dagli artt. 31ss., si combinano – all’uopo anche modificandosi – secondo una trama di relazioni logiche di identità o attrazione (sinteticamente definite meta-questioni di competenza), in modo da convergere sull’individuazione di un unico giudice, quale precondizione strutturale del simultaneus processus; 2)il simultaneus processus, per i fini cui è strumentale, assurge a valore da preservare, almeno fino ai limiti della sua opportunità/necessità. Occorre dunque trovare soluzioni di “gestione processuale” della meta-questione di competenza che, pur nel rispetto dell’autonomia delle parti, evitino che iniziative e statuizioni scoordinate in punto di competenza possano provocare la casuale e imponderata dispersione del cumulo. Sulle soluzioni influiscono numerose variabili, che vengono analizzate entro uno schema di lavoro articolato in base alla conformazione oggettiva e soggettiva del giudizio con pluralità di parti (litisconsorzio unitario, reciproco, semplice). In relazione a ciascun modello, si dà svolgimento ad una proposta teorica che fa leva essenzialmente su due fondamenti operativi: 1)la possibilità di impiegare l’istituto ex art. 40 c.p.c. come strumento di conservazione del simultaneus processus: il giudice originariamente adito può pronunciare la connessione nella causa abbinata ad altra, per la quale sia autonomamente disposta la trasmigrazione per incompetenza, onde far proseguire il cumulo altrove; 2)la necessità di determinare il regime del litisconsorzio in sede di regolamento in stretta correlazione alla previa definizione dell’ambito oggettivo di esso, da effettuare in base ad una valutazione di scindibilità o inscindibilità (non delle cause, ma) delle questioni di competenza ai fini del riesame richiesto alla S.C., che sia tale da assicurare la coerenza logica delle rispettive soluzioni e da scongiurare irragionevoli dispersioni del cumulo.
meta-questione di competenza; litisconsorzio in sede di impugnazione; regolamento di competenza;
Settore IUS/15 - DIRITTO PROCESSUALE CIVILE
Italian
Tesi di dottorato
Santini, C. (2009). Regolamento di competenza e processo litisconsortile.
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