I farmaci anticoagulanti rappresentano una modalità terapeutica che ha importanti ricadute per la qualità di vita del paziente e dei suoi familiari. In conseguenza dell'aumento della spettanza di vita e dell'ampliamento delle indicazioni terapeutiche per quasta classe di farmaci il numero di pazienti trattati con anticoagulanti è destinato ad aumentare sugnificativamente. Sino al 2008 i farmaci anticoagulanti disponibili erano rappresentati dalle eparine parenterali (ad alto e basso peso molecolare da assumersi per via sottocutanea o endovena) e dagli antagonisti della vitamina K, ovvero i composti cumarinici (Warfarin e Acenocumarolo), somministrabili per via orale. A questi ultimi, nel prosieguo del capitolo, ci si riferirà come VAO (Vecchi Anticoagulanti Orali). La farmacologia della coagulazione, a differenza di tutte le altre branche della farmacologia moderna, non ha presentato novità rilevanti per oltre 50 anni. Solo a partire dal 2008 ci sono stati dei progressi significativi con l’approvazione di un nuovo gruppo di farmaci definiti “nuovi anticoagulanti orali” (NAO) che hanno un meccanismo d’azione innovativo, essendo inibitori diretti di singoli fattori della coagulazione (fattori IIa e Xa).
Battaini, F.m. (2014). Innovazione farmacologica e terapeutica: l'esempio dei nuovi anticoagulanti. In M.L. Barbaccia, M. Trabucchi (a cura di), Appunti di farmacologia dei sistemi (pp. 145-159). Roma : Universitalia.
Innovazione farmacologica e terapeutica: l'esempio dei nuovi anticoagulanti
BATTAINI, FIORENZO MARIA
2014-09-01
Abstract
I farmaci anticoagulanti rappresentano una modalità terapeutica che ha importanti ricadute per la qualità di vita del paziente e dei suoi familiari. In conseguenza dell'aumento della spettanza di vita e dell'ampliamento delle indicazioni terapeutiche per quasta classe di farmaci il numero di pazienti trattati con anticoagulanti è destinato ad aumentare sugnificativamente. Sino al 2008 i farmaci anticoagulanti disponibili erano rappresentati dalle eparine parenterali (ad alto e basso peso molecolare da assumersi per via sottocutanea o endovena) e dagli antagonisti della vitamina K, ovvero i composti cumarinici (Warfarin e Acenocumarolo), somministrabili per via orale. A questi ultimi, nel prosieguo del capitolo, ci si riferirà come VAO (Vecchi Anticoagulanti Orali). La farmacologia della coagulazione, a differenza di tutte le altre branche della farmacologia moderna, non ha presentato novità rilevanti per oltre 50 anni. Solo a partire dal 2008 ci sono stati dei progressi significativi con l’approvazione di un nuovo gruppo di farmaci definiti “nuovi anticoagulanti orali” (NAO) che hanno un meccanismo d’azione innovativo, essendo inibitori diretti di singoli fattori della coagulazione (fattori IIa e Xa).File | Dimensione | Formato | |
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