Introduzione. Lo scopo di questo lavoro è è stato evidenziare le competenze infermieristiche all'interno del percorso clinico assistenziale dello stroke, per trovare strategie efficaci di trattamento dei pazienti, utili per garantirgli maggiori possibilità di guarigione e di recupero funzionale. Questo attraverso tre obiettivi: evidenziare la presenza e l’utilizzo di strumenti di pratica clinica avanzata; indagare alcune conoscenze fondamentali per la cura dello stroke; sondare la presenza e la tipologia di formazione post base e la frequenza ai corsi di aggiornamento. Materiale e metodi: il disegno di studio è stato di tipo trasversale osservazionale. Il campione di convenienza è stato di 109 infermieri operanti in tre realtà sanitarie romane nelle diverse aree che costituiscono il percorso del paziente con stroke. Le variabili sono state misurate utilizzando un questionario elaborato ad hoc, da settembre 2011 a gennaio 2012. Risultati: gli infermieri che lavorano in emergenza (Emergenza Sanitaria 118 pari al 91% e Dipartimento Emergenza Accettazione pari al 81%) utilizzano la Cincinnati Prehospital Scale e la Glascow Coma Scale; in Stroke Unit il 98% usa l’Italian National Institute of Health Stroke Scale (NIHSS). Una bassa percentuale di professionisti utilizza gli strumenti della Clinical Governance come l’audit clinico (37%) e l’Evidence Based Nursing-EBN (33%). Per quanto riguarda l’assistenza, il 70% riconosce nella Tomografia Computerizzata del cranio senza mezzo di contrasto, l’esame diagnostico di elezione per determinare la natura della lesione e l’80% sa che la finestra temporale per la somministrazione del trattamento tromboembolitico con rtPA (Recombinant Tissue Plasminogen Activator) è di 3 ore. Il 33% degli intervistati ha una formazione post base a livello di master, privilegiando l’area critica; il 46% ha partecipato di recente a corsi di aggiornamento, l’8% ha scelto corsi sull’ictus. Discussione: l’infermiere con competenze avanzate è colui che deve accrescere il proprio expertise ed estendere il proprio ruolo attraverso una formazione clinica specifica. Inoltre deve espanderle attraverso l’acquisizione di conoscenze di livello superiore che gli permetteranno di acquisire gli strumenti necessari per la governance della pratica clinica avanzata. Conclusioni: nell’ambito dell’assistenza allo stroke vengono messe in campo conoscenze e competenze cliniche avanzate, spesso senza riconoscimento formale, per la complessità e l’instabilità del paziente.

Rega, M., Guerriero, S., Scelsi, S., Talucci, C., Galletti, C., Vellone, E., et al. (2014). Le competenze infermieristiche avanzate nel trattamento dello stroke in fase acuta in Italia. Strategia per l’identificazione (II parte), 31(1), 23-32.

Le competenze infermieristiche avanzate nel trattamento dello stroke in fase acuta in Italia. Strategia per l’identificazione (II parte)

VELLONE, ERCOLE;ALVARO, ROSARIA
2014-01-01

Abstract

Introduzione. Lo scopo di questo lavoro è è stato evidenziare le competenze infermieristiche all'interno del percorso clinico assistenziale dello stroke, per trovare strategie efficaci di trattamento dei pazienti, utili per garantirgli maggiori possibilità di guarigione e di recupero funzionale. Questo attraverso tre obiettivi: evidenziare la presenza e l’utilizzo di strumenti di pratica clinica avanzata; indagare alcune conoscenze fondamentali per la cura dello stroke; sondare la presenza e la tipologia di formazione post base e la frequenza ai corsi di aggiornamento. Materiale e metodi: il disegno di studio è stato di tipo trasversale osservazionale. Il campione di convenienza è stato di 109 infermieri operanti in tre realtà sanitarie romane nelle diverse aree che costituiscono il percorso del paziente con stroke. Le variabili sono state misurate utilizzando un questionario elaborato ad hoc, da settembre 2011 a gennaio 2012. Risultati: gli infermieri che lavorano in emergenza (Emergenza Sanitaria 118 pari al 91% e Dipartimento Emergenza Accettazione pari al 81%) utilizzano la Cincinnati Prehospital Scale e la Glascow Coma Scale; in Stroke Unit il 98% usa l’Italian National Institute of Health Stroke Scale (NIHSS). Una bassa percentuale di professionisti utilizza gli strumenti della Clinical Governance come l’audit clinico (37%) e l’Evidence Based Nursing-EBN (33%). Per quanto riguarda l’assistenza, il 70% riconosce nella Tomografia Computerizzata del cranio senza mezzo di contrasto, l’esame diagnostico di elezione per determinare la natura della lesione e l’80% sa che la finestra temporale per la somministrazione del trattamento tromboembolitico con rtPA (Recombinant Tissue Plasminogen Activator) è di 3 ore. Il 33% degli intervistati ha una formazione post base a livello di master, privilegiando l’area critica; il 46% ha partecipato di recente a corsi di aggiornamento, l’8% ha scelto corsi sull’ictus. Discussione: l’infermiere con competenze avanzate è colui che deve accrescere il proprio expertise ed estendere il proprio ruolo attraverso una formazione clinica specifica. Inoltre deve espanderle attraverso l’acquisizione di conoscenze di livello superiore che gli permetteranno di acquisire gli strumenti necessari per la governance della pratica clinica avanzata. Conclusioni: nell’ambito dell’assistenza allo stroke vengono messe in campo conoscenze e competenze cliniche avanzate, spesso senza riconoscimento formale, per la complessità e l’instabilità del paziente.
2014
Pubblicato
Rilevanza nazionale
Articolo
Esperti anonimi
Settore MED/45 - SCIENZE INFERMIERISTICHE GENERALI, CLINICHE E PEDIATRICHE
Italian
Senza Impact Factor ISI
Competenze cliniche avanzate, Audit clinico, Infermiere clinico specialista, Cura e stroke, Gestione infermieristica e stroke, Percorso clinico stroke
http://www.aniarti.it/it/content/le-competenze-infermieristiche-avanzate-nel-trattamento-dello-stroke-fase-acuta-italia-0
Rega, M., Guerriero, S., Scelsi, S., Talucci, C., Galletti, C., Vellone, E., et al. (2014). Le competenze infermieristiche avanzate nel trattamento dello stroke in fase acuta in Italia. Strategia per l’identificazione (II parte), 31(1), 23-32.
Rega, M; Guerriero, S; Scelsi, S; Talucci, C; Galletti, C; Vellone, E; Kangasniemi, M; Alvaro, R
Articolo su rivista
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