E’ incontrovertibile che oggi l’Italia si trova a dover far fronte in maniera inequivocabile al problema dell’integrazione, nel proprio sistema sociale e normativo, di consuetudini e istituti palesemente in conflitto con la tradizione giuridica locale. Problema questo conosciuto da decenni da altri Paesi europei. L’immigrazione proveniente dalle parti più distanti del mondo oltre a rendere eterogeneo l’ambiente sociale e culturale, comprendendo nuovi modi di vivere e nuove fedi religiose, potrebbe in un futuro prossimo cambiare profondamente il tessuto sociale. Possiamo allora analizzare un campione esemplare di tutte queste evoluzioni attraverso lo studio della famiglia, espressione sintetica della realtà sociale. Crediamo quindi che sia di rilevante interesse lo studio della costituzione di rapporti di filiazione in cui almeno un genitore sia di fede, e di conseguenza di cittadinanza, islamica, e i problemi ad essa connessi, in Italia. La troppo recente esperienza italiana ci ha portato a vedere, ed in seguito ad analizzare e confrontare, come abbiano affrontato il problema dell’immigrazione islamica i Paesi europei tradizionalmente più esposti a questo fenomeno. Compiuto un minimo accenno alla disciplina delle norme preliminari al Codice Civile del 1942, corpus normativo essenziale per la soluzione di diverse delle sentenze che commenteremo successivamente, si è dedicata maggiore attenzione alla riforma del sistema di diritto internazionale privato, entrata in vigore con la legge del 31 maggio 1995, n. 218, per addivenire ad individuare come i giudici, tenendo conto delle modifiche introdotte dalla legge di riforma, abbiano dato soluzione alle controversie sorte in tre diversi ambiti: la filiazione, l’educazione e la cittadinanza.

Firmani, F. (2009). Il diritto musulmano in Europa: il riconoscimento e la tutela dei rapporti di filiazione.

Il diritto musulmano in Europa: il riconoscimento e la tutela dei rapporti di filiazione

FIRMANI, FEDERICO
2009-02-17

Abstract

E’ incontrovertibile che oggi l’Italia si trova a dover far fronte in maniera inequivocabile al problema dell’integrazione, nel proprio sistema sociale e normativo, di consuetudini e istituti palesemente in conflitto con la tradizione giuridica locale. Problema questo conosciuto da decenni da altri Paesi europei. L’immigrazione proveniente dalle parti più distanti del mondo oltre a rendere eterogeneo l’ambiente sociale e culturale, comprendendo nuovi modi di vivere e nuove fedi religiose, potrebbe in un futuro prossimo cambiare profondamente il tessuto sociale. Possiamo allora analizzare un campione esemplare di tutte queste evoluzioni attraverso lo studio della famiglia, espressione sintetica della realtà sociale. Crediamo quindi che sia di rilevante interesse lo studio della costituzione di rapporti di filiazione in cui almeno un genitore sia di fede, e di conseguenza di cittadinanza, islamica, e i problemi ad essa connessi, in Italia. La troppo recente esperienza italiana ci ha portato a vedere, ed in seguito ad analizzare e confrontare, come abbiano affrontato il problema dell’immigrazione islamica i Paesi europei tradizionalmente più esposti a questo fenomeno. Compiuto un minimo accenno alla disciplina delle norme preliminari al Codice Civile del 1942, corpus normativo essenziale per la soluzione di diverse delle sentenze che commenteremo successivamente, si è dedicata maggiore attenzione alla riforma del sistema di diritto internazionale privato, entrata in vigore con la legge del 31 maggio 1995, n. 218, per addivenire ad individuare come i giudici, tenendo conto delle modifiche introdotte dalla legge di riforma, abbiano dato soluzione alle controversie sorte in tre diversi ambiti: la filiazione, l’educazione e la cittadinanza.
17-feb-2009
A.A. 2007/2008
Nasab
Sharìa
Kafalah
Walì
urfì
igrar
iddah
muwadana
Wilaya
sadaq
Mahr
Kanùn al ùstra
it
Tesi di dottorato
Firmani, F. (2009). Il diritto musulmano in Europa: il riconoscimento e la tutela dei rapporti di filiazione.
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