Questa ampia monografia è dedicata all’analisi della lingua castigliana nel XVI secolo, periodo in cui essa diviene non solo un codice, ma anche uno strumento di potere nelle dinamiche comunicative tra la nazione iberica e il resto d’Europa, con particolare attenzione alla realtà ispanoitaliana. Obiettivo principale del volume è quello di offrire un quadro d’insieme di riferimenti storici e geografici, sociali e politici, teorici e pratici relativi alla promozione e alla concreta diffusione della lingua spagnola nell’Italia del ‘500: qui essa viene progressivamente e pienamente acquisita come strumento privilegiato della comunicazione non solo aristocratica e cortigiana, ma anche “cittadina”, popolare e “borghese”, in cui entrano in gioco i meccanismi innescati dal nuovo, forte sviluppo dei commerci nei vasti domini di Carlo V, dall’industria del libro e dal mondo della stampa. Nella prima parte del volume si esaminano pertanto le principali fonti teoriche dello spagnolo cinquecentesco, le circostanze storiche, le grammatiche, i dizionari e in genere gli strumenti più significativi per la diffusione del castigliano; nella seconda, invece, dedicata prevalentemente alla realtà editoriale, letteraria e traduttiva, si indagherà il complesso orizzonte del libro spagnolo in Italia, in cui grande importanza rivestono appunto le traduzioni, che per molti autori ed editori di quest’epoca divennero risorse preziose per la conquista di un proprio spazio culturale, linguistico ed economico
Lefevre, M. (2012). Il potere della parola: Il castigliano nel Cinquecento tra Italia e Spagna: (grammatica, ideologia, traduzione). Manziana : Vecchiarelli Editore.
Il potere della parola: Il castigliano nel Cinquecento tra Italia e Spagna: (grammatica, ideologia, traduzione)
LEFEVRE, MATTEO
2012-01-01
Abstract
Questa ampia monografia è dedicata all’analisi della lingua castigliana nel XVI secolo, periodo in cui essa diviene non solo un codice, ma anche uno strumento di potere nelle dinamiche comunicative tra la nazione iberica e il resto d’Europa, con particolare attenzione alla realtà ispanoitaliana. Obiettivo principale del volume è quello di offrire un quadro d’insieme di riferimenti storici e geografici, sociali e politici, teorici e pratici relativi alla promozione e alla concreta diffusione della lingua spagnola nell’Italia del ‘500: qui essa viene progressivamente e pienamente acquisita come strumento privilegiato della comunicazione non solo aristocratica e cortigiana, ma anche “cittadina”, popolare e “borghese”, in cui entrano in gioco i meccanismi innescati dal nuovo, forte sviluppo dei commerci nei vasti domini di Carlo V, dall’industria del libro e dal mondo della stampa. Nella prima parte del volume si esaminano pertanto le principali fonti teoriche dello spagnolo cinquecentesco, le circostanze storiche, le grammatiche, i dizionari e in genere gli strumenti più significativi per la diffusione del castigliano; nella seconda, invece, dedicata prevalentemente alla realtà editoriale, letteraria e traduttiva, si indagherà il complesso orizzonte del libro spagnolo in Italia, in cui grande importanza rivestono appunto le traduzioni, che per molti autori ed editori di quest’epoca divennero risorse preziose per la conquista di un proprio spazio culturale, linguistico ed economicoFile | Dimensione | Formato | |
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