L’obiettivo di questo lavoro di ricerca intitolato “L’avaria comune” è l’analisi degli elementi e delle caratteristiche dell’avaria comune, partendo dalle sue origini ed attraversando il suo percorso evolutivo. Nel diritto marittimo la parola “avaria” assume diversi significati. Il significato più ampio è quello riguardante i danni occorsi alla nave o al carico trasportato, cosi come alle spese straordinarie effettuate nel corso della spedizione, con l’obiettivo di preservare la nave e le merci trasportate, in maniera distinta oppure congiunta. Un’avaria si definisce comune quando le spese sono distribuite tra tutti i partecipanti alla spedizione marittima. L’avaria comune è un’istituzione giuridica molto antica che ha le sue radici nel diritto Rodio, del quale siamo venuti a conoscenza attraverso il titolo 14.2 del Digesto “Lex Rhodia de Jactu”. In seguito, quest’istituzione fu recepita in altri ordinamenti del commercio marittimo quali i Rooles d’Oleron, Las Siete Partidas, il diritto marittimo di Wisby, Consulat del la Mer, Guidon de la mer, fino a i codici attuali. Alla fine del XIX secolo si rese necessaria la creazione di un regolamento internazionale dell’avaria comune, a causa delle divergenze riguardanti le modalità di applicazione di questa istituzione nei diversi paesi e all'evoluzione delle tecniche di navigazione. In tale contesto, nella seconda metà del secolo XIX nacquero le Regole di York e Anversa, che rappresentano il primo regolamento internazionale dell’avaria comune ad oggi ancora vigente ed oggetto di periodico da parte di cultori ed esperti di questo settore di attività in congressi privati. Il lavoro di ricerca si compone di tre parti. Nella prima parte è stata condotta l’analisi del D.14.2 De lege Rhodia de Jactu, a cui segue l’approfondimento del sistema della contribuzione dell’avaria comune a Roma e la successiva evoluzione dell’istituzione. Nella seconda parte sono stati esaminati gli elementi caratteristici dell’avaria comune, con specifico riferimento alla ripartizione dell’avaria e alle teorie che riconoscono il fondamento legale alla contribuzione. E’ stata inoltre condotta una breve riflessione sull’anacronismo dell’istituzione dell’avaria comune in considerazione dell’esistenza di moderni ed efficaci contratti di assicurazione marittima. Nella terza ed ultima parte del lavoro, è stata effettuata l’analisi delle Regole di York e Anversa e dell’avaria comune nei codici moderni.

Luna Gamboa, E.M. (2009). L'avaria comune.

L'avaria comune

2009-01-15

Abstract

L’obiettivo di questo lavoro di ricerca intitolato “L’avaria comune” è l’analisi degli elementi e delle caratteristiche dell’avaria comune, partendo dalle sue origini ed attraversando il suo percorso evolutivo. Nel diritto marittimo la parola “avaria” assume diversi significati. Il significato più ampio è quello riguardante i danni occorsi alla nave o al carico trasportato, cosi come alle spese straordinarie effettuate nel corso della spedizione, con l’obiettivo di preservare la nave e le merci trasportate, in maniera distinta oppure congiunta. Un’avaria si definisce comune quando le spese sono distribuite tra tutti i partecipanti alla spedizione marittima. L’avaria comune è un’istituzione giuridica molto antica che ha le sue radici nel diritto Rodio, del quale siamo venuti a conoscenza attraverso il titolo 14.2 del Digesto “Lex Rhodia de Jactu”. In seguito, quest’istituzione fu recepita in altri ordinamenti del commercio marittimo quali i Rooles d’Oleron, Las Siete Partidas, il diritto marittimo di Wisby, Consulat del la Mer, Guidon de la mer, fino a i codici attuali. Alla fine del XIX secolo si rese necessaria la creazione di un regolamento internazionale dell’avaria comune, a causa delle divergenze riguardanti le modalità di applicazione di questa istituzione nei diversi paesi e all'evoluzione delle tecniche di navigazione. In tale contesto, nella seconda metà del secolo XIX nacquero le Regole di York e Anversa, che rappresentano il primo regolamento internazionale dell’avaria comune ad oggi ancora vigente ed oggetto di periodico da parte di cultori ed esperti di questo settore di attività in congressi privati. Il lavoro di ricerca si compone di tre parti. Nella prima parte è stata condotta l’analisi del D.14.2 De lege Rhodia de Jactu, a cui segue l’approfondimento del sistema della contribuzione dell’avaria comune a Roma e la successiva evoluzione dell’istituzione. Nella seconda parte sono stati esaminati gli elementi caratteristici dell’avaria comune, con specifico riferimento alla ripartizione dell’avaria e alle teorie che riconoscono il fondamento legale alla contribuzione. E’ stata inoltre condotta una breve riflessione sull’anacronismo dell’istituzione dell’avaria comune in considerazione dell’esistenza di moderni ed efficaci contratti di assicurazione marittima. Nella terza ed ultima parte del lavoro, è stata effettuata l’analisi delle Regole di York e Anversa e dell’avaria comune nei codici moderni.
15-gen-2009
A.A. 2007/2008
avaria
avaria comune
regole york e anversa
contribuzione
assicurazione marittima
Settore IUS/02 - DIRITTO PRIVATO COMPARATO
it
Tesi di dottorato
Luna Gamboa, E.M. (2009). L'avaria comune.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/766
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