La Voce si sofferma sulle riforme legislative degli anni Novanta che hanno profondamente innovato la disciplina delle Camere di commercio in Italia e si interroga sulla natura di tali enti alla luce della riforma costituzionale del Titolo V della Parte II della Costituzione italiana. In particolare, la prospettiva di analisi si incentra sulla possibilità di qualificare le Camere di commercio come "autonomie funzionali", anche alla luce del principio di sussidiarietà orizzontale richiamato nel nuovo art. 118, comma 4, Cost.- Sommario: Il modello pubblicistico degli organismi camerali nell’ordinamento italiano. Cenni sull’evoluzione legislativa antecedente alla Costituzione repubblicana. – 2. Le Camere di commercio nell’ordinamento regionale italiano: a) gli statuti delle regioni ad autonomia speciale. – 3. Segue: b) L’attuazione dell’ordinamento regionale: l’art. 64 del dPR 616/1977. – 4. La legge 580/1993 sul riordinamento delle Camere di commercio: a) autonomia statutaria e funzioni delle Camere di commercio. – 5. Segue: b) il carattere rappresentativo del consiglio nel nuovo assetto degli organi camerali. – 6. Segue: c) i controlli sulle Camere di commercio. – 7. Le Camere di commercio come autonomie funzionali: la rilevanza della categoria ed il principio di sussidiarietà orizzontale nelle riforme amministrative avviate dalla legge 59/1997. – 8. Le Camere di commercio come enti locali, non territoriali, dotati di autonomia funzionale: la sentenza della Corte costituzionale n. 477/2000. – 9. Le Camere di commercio nella transizione al federalismo: il nuovo assetto delle competenze e gli enti ad autonomia funzionale nella riforma del titolo V, parte seconda, della Costituzione italiana.
Morana, D. (2002). Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. In Enciclopedia del diritto: Aggiornamento vol. VI (pp. 211-224). Milano : Giuffrè.
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura
MORANA, DONATELLA
2002-01-01
Abstract
La Voce si sofferma sulle riforme legislative degli anni Novanta che hanno profondamente innovato la disciplina delle Camere di commercio in Italia e si interroga sulla natura di tali enti alla luce della riforma costituzionale del Titolo V della Parte II della Costituzione italiana. In particolare, la prospettiva di analisi si incentra sulla possibilità di qualificare le Camere di commercio come "autonomie funzionali", anche alla luce del principio di sussidiarietà orizzontale richiamato nel nuovo art. 118, comma 4, Cost.- Sommario: Il modello pubblicistico degli organismi camerali nell’ordinamento italiano. Cenni sull’evoluzione legislativa antecedente alla Costituzione repubblicana. – 2. Le Camere di commercio nell’ordinamento regionale italiano: a) gli statuti delle regioni ad autonomia speciale. – 3. Segue: b) L’attuazione dell’ordinamento regionale: l’art. 64 del dPR 616/1977. – 4. La legge 580/1993 sul riordinamento delle Camere di commercio: a) autonomia statutaria e funzioni delle Camere di commercio. – 5. Segue: b) il carattere rappresentativo del consiglio nel nuovo assetto degli organi camerali. – 6. Segue: c) i controlli sulle Camere di commercio. – 7. Le Camere di commercio come autonomie funzionali: la rilevanza della categoria ed il principio di sussidiarietà orizzontale nelle riforme amministrative avviate dalla legge 59/1997. – 8. Le Camere di commercio come enti locali, non territoriali, dotati di autonomia funzionale: la sentenza della Corte costituzionale n. 477/2000. – 9. Le Camere di commercio nella transizione al federalismo: il nuovo assetto delle competenze e gli enti ad autonomia funzionale nella riforma del titolo V, parte seconda, della Costituzione italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.