il modello di prestazione del calcio, i fattori che determinano la massima potenza aerobica, i mezzi di allenamento della resistenza senza palla Scopo di questo lavoro è sottolineare l’importanza delle capacità di resistenza e di collocare la massima potenza aerobica fra le qualità elettive nella pianificazione dell’allenamento del giocatore di calcio. Si tratta di una indicazione che deriva dalle molte ricerche che dimostrano forti associazioni fra i fattori che influenzano la prestazione di resistenza del calciatore e caratteristiche fisiologiche come il VO2max, la SAn e l’economia di corsa (running economy) e che evidenziano come tali parametri siano selettivi per l’alta qualificazione. A una maggiore espressione delle caratteristiche aerobiche, sia centrali che periferiche, corrisponde una maggiore capacità di gioco rilevata attraverso la misurazione di parametri tecnici espressi in partita. Le metodologie di allenamento intermittenti o intervallate e gli SSG sembrano essere la tipologia di esercizi più specifica per l’allenamento del calciatore, anche se effetti simili si sono riscontrati anche con prove ripetute della durata di qualche minuto per un volume simile di lavoro, con esercizi di resistenza alla velocità e sprint ripetuti. La caratteristica che tuttavia occorre considerare, indipendentemente dal metodo di allenamento utilizzato, risulta essere quella di mantenere elevata l’intensità dell’allenamento. La maggior parte degli Autori indica che le frequenze cardiache ottimali per provocare adattamenti cardiorespiratori e cellulari si debbono collocare fra l’85-95% della Fcmax. Per questa ragione, il controllo di questo parametro nelle sessioni di allenamento, insieme alla RPE, appare essere lo strumento più praticabile da preparatori fisici e allenatori, a differenza della misurazione del lattato ritenuta più invasiva. Il controllo dell’allenamento deve riferirsi a prove di valutazione affidabili e validate dalla comunità scientifica e per la misura della fitness aerobica lo Yo-Yo test nella versione intermittente (YYETL2), sembra essere quello più utilizzato, poichè riproduce in misura maggiore la prestazione calcistica. Infine allenamenti combinati di forza e resistenza appaiono funzionali fra loro se ben progettati, e soprattutto ben collocati all’interno del ciclo o della seduta di allenamento. Da ricordare infine, che essendo quella calcistica una prestazione multifattoriale, che dipende fortemente dalle abilità tecnico-tattiche, la scelta dei contenuti dell’allenamento, in termini di metodi, quantità ed intensità, deve tenere conto e interagire con altre attività di allenamento che più specificamente caratterizzano sport come il calcio.

D'Ottavio, S. (2012). L'allenamento della resistenza dei calciatori: una rassegna [Altro].

L'allenamento della resistenza dei calciatori: una rassegna

D'OTTAVIO, STEFANO
2012-01-01

Abstract

il modello di prestazione del calcio, i fattori che determinano la massima potenza aerobica, i mezzi di allenamento della resistenza senza palla Scopo di questo lavoro è sottolineare l’importanza delle capacità di resistenza e di collocare la massima potenza aerobica fra le qualità elettive nella pianificazione dell’allenamento del giocatore di calcio. Si tratta di una indicazione che deriva dalle molte ricerche che dimostrano forti associazioni fra i fattori che influenzano la prestazione di resistenza del calciatore e caratteristiche fisiologiche come il VO2max, la SAn e l’economia di corsa (running economy) e che evidenziano come tali parametri siano selettivi per l’alta qualificazione. A una maggiore espressione delle caratteristiche aerobiche, sia centrali che periferiche, corrisponde una maggiore capacità di gioco rilevata attraverso la misurazione di parametri tecnici espressi in partita. Le metodologie di allenamento intermittenti o intervallate e gli SSG sembrano essere la tipologia di esercizi più specifica per l’allenamento del calciatore, anche se effetti simili si sono riscontrati anche con prove ripetute della durata di qualche minuto per un volume simile di lavoro, con esercizi di resistenza alla velocità e sprint ripetuti. La caratteristica che tuttavia occorre considerare, indipendentemente dal metodo di allenamento utilizzato, risulta essere quella di mantenere elevata l’intensità dell’allenamento. La maggior parte degli Autori indica che le frequenze cardiache ottimali per provocare adattamenti cardiorespiratori e cellulari si debbono collocare fra l’85-95% della Fcmax. Per questa ragione, il controllo di questo parametro nelle sessioni di allenamento, insieme alla RPE, appare essere lo strumento più praticabile da preparatori fisici e allenatori, a differenza della misurazione del lattato ritenuta più invasiva. Il controllo dell’allenamento deve riferirsi a prove di valutazione affidabili e validate dalla comunità scientifica e per la misura della fitness aerobica lo Yo-Yo test nella versione intermittente (YYETL2), sembra essere quello più utilizzato, poichè riproduce in misura maggiore la prestazione calcistica. Infine allenamenti combinati di forza e resistenza appaiono funzionali fra loro se ben progettati, e soprattutto ben collocati all’interno del ciclo o della seduta di allenamento. Da ricordare infine, che essendo quella calcistica una prestazione multifattoriale, che dipende fortemente dalle abilità tecnico-tattiche, la scelta dei contenuti dell’allenamento, in termini di metodi, quantità ed intensità, deve tenere conto e interagire con altre attività di allenamento che più specificamente caratterizzano sport come il calcio.
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2012
Rilevanza nazionale
Settore M-EDF/02 - METODI E DIDATTICHE DELLE ATTIVITA' SPORTIVE
Italian
D'Ottavio, S. (2012). L'allenamento della resistenza dei calciatori: una rassegna [Altro].
D'Ottavio, S
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/68566
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