Le matrici biologiche, sulle quali viene effettuata la ricerca tossicologica, possono essere distinte in “convenzionali” o classiche e “non convenzionali”. Le prime sono costituite da fluidi biologici quali il sangue e l’urina (nel cadavere si possono prelevare anche la bile e l’umor vitreo), substrati oramai universalmente utilizzati e sui quali vi è ampia convergenza sia nell’approccio analitico - metodologico, sia nell’interpretazione dei risultati. Tra le matrici non convenzionali si annoverano invece le formazioni cheratiniche (capelli, peli, unghie), la saliva ed il sudore. Analogamente a quanto è stato fatto per le matrici cheratiniche, si è pensato di effettuare uno studio di ricerca sui denti per scoprire se in essi sia dimostrabile la deposizione di sostanze esogene, ad esempio droghe d’abuso, al fine di capire se anche essi possano essere considerati matrici di accumulo. Scopo della presente tesi è, inoltre, di verificare se le sostanze d’abuso eventualmente riscontrate nei denti riflettano molecole farmacologiche circolanti in fase acuta o se rappresentino sostanze che sono penetrate nei denti e si sono accumulate nella dentina e/o nello smalto. Ai fini di tale dimostrazione, si è provveduto a reperire denti molari in quanto dotati di una maggiore quota di dentina, che avrebbe consentito un recupero eventuale di xenobiotici tale da escludere false negatività legate alla sensibilità analitica. Sono stati quindi raccolti 1. denti di soggetti viventi tossicodipendenti da cocaina, 2. denti prelevati da cadaveri di soggetti morti da cocaina, 3. denti estratti da soggetti sicuramente non tossicodipendenti (controllo). Le analisi sono state effettuate mediante gascromatografia– spettrometria di massa. I risultati consentono di sostenere che i denti possono essere utilizzati in ambito medico legale, sia per individuare sostanze circolanti nel sangue (tramite analisi della polpa), sia per dimostrare assunzioni croniche di sostanze stupefacenti, in particolare la cocaina ed il suo principale metabolita, la benzoilecgonina ( tramite analisi della dentina e dello smalto), anche se non più presenti nel circolo ematico al momento dell’indagine.

Pecorilli, G. (2008). Utilizzabilità dei denti come matrice alternativa nelle indagini tossicologico forensi.

Utilizzabilità dei denti come matrice alternativa nelle indagini tossicologico forensi

2008-10-02

Abstract

Le matrici biologiche, sulle quali viene effettuata la ricerca tossicologica, possono essere distinte in “convenzionali” o classiche e “non convenzionali”. Le prime sono costituite da fluidi biologici quali il sangue e l’urina (nel cadavere si possono prelevare anche la bile e l’umor vitreo), substrati oramai universalmente utilizzati e sui quali vi è ampia convergenza sia nell’approccio analitico - metodologico, sia nell’interpretazione dei risultati. Tra le matrici non convenzionali si annoverano invece le formazioni cheratiniche (capelli, peli, unghie), la saliva ed il sudore. Analogamente a quanto è stato fatto per le matrici cheratiniche, si è pensato di effettuare uno studio di ricerca sui denti per scoprire se in essi sia dimostrabile la deposizione di sostanze esogene, ad esempio droghe d’abuso, al fine di capire se anche essi possano essere considerati matrici di accumulo. Scopo della presente tesi è, inoltre, di verificare se le sostanze d’abuso eventualmente riscontrate nei denti riflettano molecole farmacologiche circolanti in fase acuta o se rappresentino sostanze che sono penetrate nei denti e si sono accumulate nella dentina e/o nello smalto. Ai fini di tale dimostrazione, si è provveduto a reperire denti molari in quanto dotati di una maggiore quota di dentina, che avrebbe consentito un recupero eventuale di xenobiotici tale da escludere false negatività legate alla sensibilità analitica. Sono stati quindi raccolti 1. denti di soggetti viventi tossicodipendenti da cocaina, 2. denti prelevati da cadaveri di soggetti morti da cocaina, 3. denti estratti da soggetti sicuramente non tossicodipendenti (controllo). Le analisi sono state effettuate mediante gascromatografia– spettrometria di massa. I risultati consentono di sostenere che i denti possono essere utilizzati in ambito medico legale, sia per individuare sostanze circolanti nel sangue (tramite analisi della polpa), sia per dimostrare assunzioni croniche di sostanze stupefacenti, in particolare la cocaina ed il suo principale metabolita, la benzoilecgonina ( tramite analisi della dentina e dello smalto), anche se non più presenti nel circolo ematico al momento dell’indagine.
2-ott-2008
A.A. 2007/2008
matrici non convenzionali
denti
cocaina
GC-MS
Settore MED/43 - MEDICINA LEGALE
it
Tesi di dottorato
Pecorilli, G. (2008). Utilizzabilità dei denti come matrice alternativa nelle indagini tossicologico forensi.
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