Durante gli ultimi anni la consueta evoluzione dei linfomi di Hodgkin è stata radicalmente modificata dai nuovi presidi terapeutici. Oggi si guarisce in circa l’80% dei casi, e le prospettive sono sempre più incoraggianti con una prospettiva di sopravvivenza del 90%. Si aprono quindi nuovi problemi indotti dagli effetti collaterali delle terapie applicate. La sopravvivenza di questi pazienti è gravata in particolare, da un notevole aumento di casi di infertilità e di sterilità sia femminile che maschile. Questo problema di tossicità iatrogena sulle gonadi mina profondamente la qualità della vita dei pazienti, specie dei più giovani di essi. Il nostro gruppo ha valutato in più riprese in un ampio studio retrospettivo la frequenza e l’entità dei danni gonadici indotti dalle associazioni chemio e/o radioterapiche, nelle pazienti affette da linfoma di Hodgkin in età pediatrica, e l’impatto sul piano sociale e della qualità di vita indotto da questa esperienza. Obbiettivi del nostro studio sono stati: il riesame retrospettivo delle gravidanze incorse e delle eventuali complicanze insorte; la valutazione, a breve termine (1-5 anni ) ed a lungo termine (15-20 anni), dello stato funzionale riproduttivo e tiroideo; la valutazione nel lungo termine, della riserva ovarica residua attraverso l’analisi dei parametri ormonali (dosaggio FSH, inibina B e ormone antimulleriano), e strumentali (ecografica endovaginale per il conteggio dei follicoli antrali) considerati più attendibili. I nostri risultati hanno evidenziato che il trattamento di chemio e/o radioterapia che subiscono queste pazienti comporta una notevole riduzione della fertilità in termini di riduzione della riserva ovarica e conseguentemente della durata della vita riproduttiva. Questi effetti emergono con meno evidenza quando le pazienti vengono trattate in giovane età, ma d’altra parte essi assumono un’importanza non trascurabile sulla qualità della vita di queste pazienti, proprio per le sempre maggiori aspettative di vita legate al linfoma di Hodgkin.
Ermini, B. (2008). Capacità riproduttiva e riserva ovarica in pazienti trattate per linfoma di Hodgkin in età pediatrica: riflessioni sulla qualità della vita.
Capacità riproduttiva e riserva ovarica in pazienti trattate per linfoma di Hodgkin in età pediatrica: riflessioni sulla qualità della vita
2008-09-05
Abstract
Durante gli ultimi anni la consueta evoluzione dei linfomi di Hodgkin è stata radicalmente modificata dai nuovi presidi terapeutici. Oggi si guarisce in circa l’80% dei casi, e le prospettive sono sempre più incoraggianti con una prospettiva di sopravvivenza del 90%. Si aprono quindi nuovi problemi indotti dagli effetti collaterali delle terapie applicate. La sopravvivenza di questi pazienti è gravata in particolare, da un notevole aumento di casi di infertilità e di sterilità sia femminile che maschile. Questo problema di tossicità iatrogena sulle gonadi mina profondamente la qualità della vita dei pazienti, specie dei più giovani di essi. Il nostro gruppo ha valutato in più riprese in un ampio studio retrospettivo la frequenza e l’entità dei danni gonadici indotti dalle associazioni chemio e/o radioterapiche, nelle pazienti affette da linfoma di Hodgkin in età pediatrica, e l’impatto sul piano sociale e della qualità di vita indotto da questa esperienza. Obbiettivi del nostro studio sono stati: il riesame retrospettivo delle gravidanze incorse e delle eventuali complicanze insorte; la valutazione, a breve termine (1-5 anni ) ed a lungo termine (15-20 anni), dello stato funzionale riproduttivo e tiroideo; la valutazione nel lungo termine, della riserva ovarica residua attraverso l’analisi dei parametri ormonali (dosaggio FSH, inibina B e ormone antimulleriano), e strumentali (ecografica endovaginale per il conteggio dei follicoli antrali) considerati più attendibili. I nostri risultati hanno evidenziato che il trattamento di chemio e/o radioterapia che subiscono queste pazienti comporta una notevole riduzione della fertilità in termini di riduzione della riserva ovarica e conseguentemente della durata della vita riproduttiva. Questi effetti emergono con meno evidenza quando le pazienti vengono trattate in giovane età, ma d’altra parte essi assumono un’importanza non trascurabile sulla qualità della vita di queste pazienti, proprio per le sempre maggiori aspettative di vita legate al linfoma di Hodgkin.File | Dimensione | Formato | |
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