In Italia, il settore elettrico è stato uno dei primi servizi pubblici investito dai processi di liberalizzazione e privatizzazione volti ad aprire il mercato alla concorrenza, sulla base della convinzione che il mercato concorrenziale sia in grado di garantire una fornitura del servizio più efficace ed efficiente. Tali processi sono stati avviati dai numerosi provvedimenti adottati dall’Unione Europea nel tentativo di trasformare radicalmente il settore elettrico, e gli altri servizi di pubblica utilità, passando da sistemi basati su monopoli nazionali a sistemi di mercato competitivi. In questo ambito, lo studio analizza le motivazioni, le modalità di attuazione, i risultati acquisiti, gli aspetti critici e le prospettive di sviluppo del nuovo assetto competitivo che caratterizza il settore elettrico italiano. Dall’analisi appare evidente che gli esiti della riforma non possono ancora considerarsi del tutto soddisfacenti. L’organizzazione del mercato è, infatti, tutt’ora incompleta e comporta una ridotta possibilità di copertura dei rischi con una conseguente scarsa integrazione con gli altri mercati europei. Ciò è confermato anche dal fatto che non vi è stato un ingresso di nuovi operatori tale da modificare la configurazione del mercato. La produzione di elettricità risente anche della precaria sicurezza degli approvvigionamenti di fonti primarie, dovuta ad un mix produttivo sbilanciato verso i combustibili fossili – quasi totalmente importati dall’estero – e da un parco di generazione costituito prevalentemente da impianti di produzione termoelettrica a ciclo combinato che richiedono notevoli quantità di energia primaria. Nella fase di vendita finale la liberalizzazione completa del servizio ha reso il mercato elettrico contendibile, tuttavia affinché la liberalizzazione possa incidere in maniera apprezzabile sui livelli di concorrenzialità del sistema appare necessario rendere facilmente accessibili tutte le informazioni rilevanti ai fini di una piena comparazione delle offerte disponibili. Un ultimo fattore da tenere in debita considerazione è quello della standardizzazione e semplificazione delle procedure (tecniche e amministrative) collegate al cambiamento di fornitore affinché, una volta deciso, questo possa avvenire in tempi rapidi, a costi ridotti e senza causare disagi o disservizi per gli utenti.

Ranalli, F., Testarmata, S. (2009). Il settore elettrico italiano: Processi di liberalizzazione del mercato e di privatizzazione delle imprese. In R. Miele, R. Mussari (a cura di), L'innovazione della governance e delle strategie nei settori delle public utilities (pp. 101-129). Bologna : Società editrice il Mulino.

Il settore elettrico italiano: Processi di liberalizzazione del mercato e di privatizzazione delle imprese

RANALLI, FRANCESCO;
2009-10-01

Abstract

In Italia, il settore elettrico è stato uno dei primi servizi pubblici investito dai processi di liberalizzazione e privatizzazione volti ad aprire il mercato alla concorrenza, sulla base della convinzione che il mercato concorrenziale sia in grado di garantire una fornitura del servizio più efficace ed efficiente. Tali processi sono stati avviati dai numerosi provvedimenti adottati dall’Unione Europea nel tentativo di trasformare radicalmente il settore elettrico, e gli altri servizi di pubblica utilità, passando da sistemi basati su monopoli nazionali a sistemi di mercato competitivi. In questo ambito, lo studio analizza le motivazioni, le modalità di attuazione, i risultati acquisiti, gli aspetti critici e le prospettive di sviluppo del nuovo assetto competitivo che caratterizza il settore elettrico italiano. Dall’analisi appare evidente che gli esiti della riforma non possono ancora considerarsi del tutto soddisfacenti. L’organizzazione del mercato è, infatti, tutt’ora incompleta e comporta una ridotta possibilità di copertura dei rischi con una conseguente scarsa integrazione con gli altri mercati europei. Ciò è confermato anche dal fatto che non vi è stato un ingresso di nuovi operatori tale da modificare la configurazione del mercato. La produzione di elettricità risente anche della precaria sicurezza degli approvvigionamenti di fonti primarie, dovuta ad un mix produttivo sbilanciato verso i combustibili fossili – quasi totalmente importati dall’estero – e da un parco di generazione costituito prevalentemente da impianti di produzione termoelettrica a ciclo combinato che richiedono notevoli quantità di energia primaria. Nella fase di vendita finale la liberalizzazione completa del servizio ha reso il mercato elettrico contendibile, tuttavia affinché la liberalizzazione possa incidere in maniera apprezzabile sui livelli di concorrenzialità del sistema appare necessario rendere facilmente accessibili tutte le informazioni rilevanti ai fini di una piena comparazione delle offerte disponibili. Un ultimo fattore da tenere in debita considerazione è quello della standardizzazione e semplificazione delle procedure (tecniche e amministrative) collegate al cambiamento di fornitore affinché, una volta deciso, questo possa avvenire in tempi rapidi, a costi ridotti e senza causare disagi o disservizi per gli utenti.
ott-2009
Settore SECS-P/07 - ECONOMIA AZIENDALE
Italian
Rilevanza nazionale
Capitolo o saggio
Public utilities- Liberalizzazioni -Settore elettrico
Volume referato
Ranalli, F., Testarmata, S. (2009). Il settore elettrico italiano: Processi di liberalizzazione del mercato e di privatizzazione delle imprese. In R. Miele, R. Mussari (a cura di), L'innovazione della governance e delle strategie nei settori delle public utilities (pp. 101-129). Bologna : Società editrice il Mulino.
Ranalli, F; Testarmata, S
Contributo in libro
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