Obiettivo di questo lavoro è stato quello di valutare la qualità delle acque utilizzate nella terapia dialitica in diversi centri di nefrologia appartenenti a strutture ospedaliere e case di cura di Roma e del Lazio. I controlli sono stati eseguiti nel periodo gennaio 2000-dicembre 2004 su un totale di 507 campioni (205 provenienti da ospedali e 302 da strutture private). I microrganismi ricercati sono stati quelli previsti dal Decreto della Regione Lazio n°1650 del 1995 per le acque di dialisi, in cui vengono fissati anche i limiti massimi ammissibili nonché la modalità e la frequenza di tali controlli. Inoltre sono specificate le modalità e la frequenza della sanitizzazione dell’impianto di trattamento e del circuito di distribuzione. Dall’analisi dei risultati si è potuto rilevare che la qualità microbiologica di queste acque risulta migliore nei centri di nefrologia delle strutture private. Questa differenza qualitativa potrebbe dipendere da diversi fattori, ma principalmente da una maggiore regolarità delle attività di manutenzione degli impianti per il trattamento di queste acque. Nel complesso, comunque, più della metà dei campioni analizzati (in ambedue le strutture) ha mostrato valori di carica microbica nettamente inferiori al limite previsto, questo risultato ci è sembrato molto importante in quanto i limiti per la carica batterica totale, per queste acque, sono a nostro avviso troppo alti se si pensa che gli stessi limiti erano previsti, dalla vecchia normativa, per le acque potabili. Si comprende, quindi, come sia auspicabile introdurre dei limiti microbiologici più restrittivi, per questo tipo di acque, in quanto destinate a soggetti già fisicamente compromessi che vengono a contatto giornalmente con grandi volumi senza le naturali barriere presenti in un individuo sano.
DE FILIPPIS, P., Spitaleri, G., Damiani, F., Pana', A. (2007). La qualità microbiologica delle acque utilizzate in emodialisi in vari ospedali e case di cura del lazio sulla base di controlli effettuati nell’arco di cinque anni. IGIENE E SANITÀ PUBBLICA, LXIII(1), 21-29.
La qualità microbiologica delle acque utilizzate in emodialisi in vari ospedali e case di cura del lazio sulla base di controlli effettuati nell’arco di cinque anni
DE FILIPPIS, PATRIZIA;PANA', AUGUSTO
2007-01-01
Abstract
Obiettivo di questo lavoro è stato quello di valutare la qualità delle acque utilizzate nella terapia dialitica in diversi centri di nefrologia appartenenti a strutture ospedaliere e case di cura di Roma e del Lazio. I controlli sono stati eseguiti nel periodo gennaio 2000-dicembre 2004 su un totale di 507 campioni (205 provenienti da ospedali e 302 da strutture private). I microrganismi ricercati sono stati quelli previsti dal Decreto della Regione Lazio n°1650 del 1995 per le acque di dialisi, in cui vengono fissati anche i limiti massimi ammissibili nonché la modalità e la frequenza di tali controlli. Inoltre sono specificate le modalità e la frequenza della sanitizzazione dell’impianto di trattamento e del circuito di distribuzione. Dall’analisi dei risultati si è potuto rilevare che la qualità microbiologica di queste acque risulta migliore nei centri di nefrologia delle strutture private. Questa differenza qualitativa potrebbe dipendere da diversi fattori, ma principalmente da una maggiore regolarità delle attività di manutenzione degli impianti per il trattamento di queste acque. Nel complesso, comunque, più della metà dei campioni analizzati (in ambedue le strutture) ha mostrato valori di carica microbica nettamente inferiori al limite previsto, questo risultato ci è sembrato molto importante in quanto i limiti per la carica batterica totale, per queste acque, sono a nostro avviso troppo alti se si pensa che gli stessi limiti erano previsti, dalla vecchia normativa, per le acque potabili. Si comprende, quindi, come sia auspicabile introdurre dei limiti microbiologici più restrittivi, per questo tipo di acque, in quanto destinate a soggetti già fisicamente compromessi che vengono a contatto giornalmente con grandi volumi senza le naturali barriere presenti in un individuo sano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.