Il processo di profonda liberalizzazione avviato nelle comunicazioni elettroniche a partire dagli anni Novanta del secolo scorso ha comportato, l’affermazione delle regole del diritto antitrust, così come ha richiesto il mantenimento in capo ai pubblici poteri di una funzione di regolazione. Sul piano concettuale, si tratta di interventi chiaramente distinti per finalità e funzione. L’antitrust ha una finalità di garanzia ed opera ex post, quando il mercato è sviluppato. Sul piano applicativo, invece, risulta difficile delineare il confine tra i due tipi di intervento, con la conseguenza che si determinano sovrapposizioni, interferenze e duplicazioni. Dopo essere stata sollevata in più occasioni in ambito nazionale, la questione è emersa anche a livello comunitario. A fronte della complessità del problema, le soluzioni sinora prospettate dalla giurisprudenza e dalla dottrina non sembrano del tutto soddisfacenti, per cui si rende necessaria un’ulteriore riflessione che, da un lato, metta in luce la portata effettiva del fenomeno e le sue implicazioni, e, dall’altro, ricomponga le potenziali interazioni secondo soluzioni coerenti, capaci di assicurare il buon funzionamento del mercato.
Conticelli, M. (2008). La difficile convivenza tra concorrenza e regolazione: il caso delle comunicazioni elettroniche. RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO PUBBLICO, LVIII(1), 71-119.
La difficile convivenza tra concorrenza e regolazione: il caso delle comunicazioni elettroniche
CONTICELLI, MARTINA
2008-01-01
Abstract
Il processo di profonda liberalizzazione avviato nelle comunicazioni elettroniche a partire dagli anni Novanta del secolo scorso ha comportato, l’affermazione delle regole del diritto antitrust, così come ha richiesto il mantenimento in capo ai pubblici poteri di una funzione di regolazione. Sul piano concettuale, si tratta di interventi chiaramente distinti per finalità e funzione. L’antitrust ha una finalità di garanzia ed opera ex post, quando il mercato è sviluppato. Sul piano applicativo, invece, risulta difficile delineare il confine tra i due tipi di intervento, con la conseguenza che si determinano sovrapposizioni, interferenze e duplicazioni. Dopo essere stata sollevata in più occasioni in ambito nazionale, la questione è emersa anche a livello comunitario. A fronte della complessità del problema, le soluzioni sinora prospettate dalla giurisprudenza e dalla dottrina non sembrano del tutto soddisfacenti, per cui si rende necessaria un’ulteriore riflessione che, da un lato, metta in luce la portata effettiva del fenomeno e le sue implicazioni, e, dall’altro, ricomponga le potenziali interazioni secondo soluzioni coerenti, capaci di assicurare il buon funzionamento del mercato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.