Il restauro protesico in metallo-ceramica per le sue caratteristiche meccanico-fisiche è tutt’oggi ancora utilizzato per la realizzazione di corone e ponti. Tale materiale, però, comporta anche degli svantaggi in particolare per le proprietà estetiche. Così, negli anni è emersa sempre di più l’esigenza di ottenere restauri che avessero un aspetto più naturale possibile sia per i settori anteriori che per i posteriori. Oggi è possibilie soddisfare in parte tale richiesta attraverso l’utilizzo della ceramica integrale che possiede proprietà estetiche e di biocompatibilità molto elevate, non meno una resistenza sufficiente a permettere la realizzazione di protesi fisse. La resistenza alla frattura di tali ceramiche vetrose o infiltrate, però, risulta avere valori ≤ 500 MPa (6). La ricerca ha portato così, alla realizzazione di materiali a struttura ceramica policristallina (Procera, Lava, ecc…) che grazie alle loro caratteristiche strutturali (ossido di allumina, ossido di zirconio), sono in grado di raggiungere valori di resistenza alla frattura anche fino a 1500 MPa. Le strutture in ceramica policristallina viene realizzata attraverso l’utilizzo di procedure meccanizzate regolate da processore che si avvale di sistemi informatici evoluti CAD-CAM (computer aided design - computer aided manufacturing). Le sistematiche computerizzate digitali ideate nel campo dell’odontoiatria sono il Procera (Nobel Biocare), Lava (3M ESPE), Xawex e di più recente sviluppo Cyrtina ed Everest (KaVo). Scopo del nostro studio è quello di descrivere e confrontare attraverso una analisi della letteratura le caratteristiche di alcune di queste sistematiche alfine di confermare il loro alto grado di affidabilità, standardizzazione e precisione.
Bartolino, M. (2008). Zirconia in protesi fissa: sistematiche comparate.
Zirconia in protesi fissa: sistematiche comparate
2008-06-03
Abstract
Il restauro protesico in metallo-ceramica per le sue caratteristiche meccanico-fisiche è tutt’oggi ancora utilizzato per la realizzazione di corone e ponti. Tale materiale, però, comporta anche degli svantaggi in particolare per le proprietà estetiche. Così, negli anni è emersa sempre di più l’esigenza di ottenere restauri che avessero un aspetto più naturale possibile sia per i settori anteriori che per i posteriori. Oggi è possibilie soddisfare in parte tale richiesta attraverso l’utilizzo della ceramica integrale che possiede proprietà estetiche e di biocompatibilità molto elevate, non meno una resistenza sufficiente a permettere la realizzazione di protesi fisse. La resistenza alla frattura di tali ceramiche vetrose o infiltrate, però, risulta avere valori ≤ 500 MPa (6). La ricerca ha portato così, alla realizzazione di materiali a struttura ceramica policristallina (Procera, Lava, ecc…) che grazie alle loro caratteristiche strutturali (ossido di allumina, ossido di zirconio), sono in grado di raggiungere valori di resistenza alla frattura anche fino a 1500 MPa. Le strutture in ceramica policristallina viene realizzata attraverso l’utilizzo di procedure meccanizzate regolate da processore che si avvale di sistemi informatici evoluti CAD-CAM (computer aided design - computer aided manufacturing). Le sistematiche computerizzate digitali ideate nel campo dell’odontoiatria sono il Procera (Nobel Biocare), Lava (3M ESPE), Xawex e di più recente sviluppo Cyrtina ed Everest (KaVo). Scopo del nostro studio è quello di descrivere e confrontare attraverso una analisi della letteratura le caratteristiche di alcune di queste sistematiche alfine di confermare il loro alto grado di affidabilità, standardizzazione e precisione.File | Dimensione | Formato | |
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