Il contributo prende ad esame il procedimento europeo di registrazione delle denominazioni d'origine protetta, come procedimento unitario, da un punto di vista funzionale, ma composito, sia sotto il profilo strutturale, sia sotto il profilo soggettivo. Le finalità del lavoro consistono nel descrivere i procedimenti che presentano i caratteri della composizione, nell'esaminare le forme di partecipazione e di tutela giurisdizionale degli interessati, e nel porre in evidenza le peculiarità di tali procedure, in riferimento alla figura dei procedimenti compositi. Dall’analisi emerge, per un verso, che la partizione delle competenze tra ambito comunitario e ambito nazionale, è estremamente rigida, quasi si trattasse di due diversi procedimenti collegati, per l'altro, le due fasi vengono assorbite nell'atto finale, che recepisce, oltre alla valutazione comunitaria, anche la decisione nazionale. Tale composizione tra fasi ed atti procedimentali solleva notevoli problemi in sede di controllo giurisdizionale, ove si è sinora preferito tenere distinti il piano nazionale e comunitario, con la conseguenza che, secondo la giurisprudenza, non rientra nell'ambito della giurisdizione del giudice comunitario alcuna valutazione in merito alla fase - e quindi anche al relativo atto - nazionale. In considerazione delle problematiche poste in evidenza, si conferma, in relazione ai procedimenti composti, come essi si collochino ancora in un ordinamento che, in teoria, si assume essere unico, ma, nella pratica, si perde ancora nelle maglie della composizione.
Conticelli, M. (2004). Il procedimento di registrazione delle denominazioni d’origine protetta e delle indicazioni di provenienza geografica. RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO PUBBLICO, 54(2), 317-345.
Il procedimento di registrazione delle denominazioni d’origine protetta e delle indicazioni di provenienza geografica
CONTICELLI, MARTINA
2004-01-01
Abstract
Il contributo prende ad esame il procedimento europeo di registrazione delle denominazioni d'origine protetta, come procedimento unitario, da un punto di vista funzionale, ma composito, sia sotto il profilo strutturale, sia sotto il profilo soggettivo. Le finalità del lavoro consistono nel descrivere i procedimenti che presentano i caratteri della composizione, nell'esaminare le forme di partecipazione e di tutela giurisdizionale degli interessati, e nel porre in evidenza le peculiarità di tali procedure, in riferimento alla figura dei procedimenti compositi. Dall’analisi emerge, per un verso, che la partizione delle competenze tra ambito comunitario e ambito nazionale, è estremamente rigida, quasi si trattasse di due diversi procedimenti collegati, per l'altro, le due fasi vengono assorbite nell'atto finale, che recepisce, oltre alla valutazione comunitaria, anche la decisione nazionale. Tale composizione tra fasi ed atti procedimentali solleva notevoli problemi in sede di controllo giurisdizionale, ove si è sinora preferito tenere distinti il piano nazionale e comunitario, con la conseguenza che, secondo la giurisprudenza, non rientra nell'ambito della giurisdizione del giudice comunitario alcuna valutazione in merito alla fase - e quindi anche al relativo atto - nazionale. In considerazione delle problematiche poste in evidenza, si conferma, in relazione ai procedimenti composti, come essi si collochino ancora in un ordinamento che, in teoria, si assume essere unico, ma, nella pratica, si perde ancora nelle maglie della composizione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.