Per quanto lo sviluppo dell’IRB approach rappresenti una priorità assoluta per molti istituti bancari (l’interesse è in primis identificabile nel forte incentivo in termini di riduzione dell’assorbimento di capitale riconducibile al passaggio dall’approccio Standardized a quello IRB), l’efficacia dei sistemi di rating è un obiettivo che trascende la questione regolamentare. Pertanto, la validation non deve essere vista come attività strumentale all’attività di capital saving, ma piuttosto come condicio sine qua non per l’utilizzo operativo del sistema di rating. Ragionando in tal modo, la banca “incarna” lo spirito stesso del regolamentatore, che riconosce alla banca un beneficio di capital saving proprio perché essa, grazie ad un sistema di rating adeguato, è reputata capace di gestire efficacemente il rischio di credito. Scopo di questo lavoro è proporre una disamina del tema della validation dei rating (in particolar modo dei borrower rating); in particolare, piuttosto che sulla validazione ai fini squisitamente regolamentari, ci si focalizzerà sulla validation ai fini gestionali. Il capitolo è stato organizzato in modo tale da offrire una risposta esauriente ai seguenti interrogativi: Cosa significa fare validation? Cosa si deve validare? Come si effettua la validation? Chi deve validare?
Pomante, U. (2004). La validation dei rating interni. In G. De Laurentis, A. Sironi, F. Saita (a cura di), Rating interni e controllo del rischio di credito: esperienze, problemi, soluzioni. Roma : Bancaria Editrice.
La validation dei rating interni
POMANTE, UGO
2004-01-01
Abstract
Per quanto lo sviluppo dell’IRB approach rappresenti una priorità assoluta per molti istituti bancari (l’interesse è in primis identificabile nel forte incentivo in termini di riduzione dell’assorbimento di capitale riconducibile al passaggio dall’approccio Standardized a quello IRB), l’efficacia dei sistemi di rating è un obiettivo che trascende la questione regolamentare. Pertanto, la validation non deve essere vista come attività strumentale all’attività di capital saving, ma piuttosto come condicio sine qua non per l’utilizzo operativo del sistema di rating. Ragionando in tal modo, la banca “incarna” lo spirito stesso del regolamentatore, che riconosce alla banca un beneficio di capital saving proprio perché essa, grazie ad un sistema di rating adeguato, è reputata capace di gestire efficacemente il rischio di credito. Scopo di questo lavoro è proporre una disamina del tema della validation dei rating (in particolar modo dei borrower rating); in particolare, piuttosto che sulla validazione ai fini squisitamente regolamentari, ci si focalizzerà sulla validation ai fini gestionali. Il capitolo è stato organizzato in modo tale da offrire una risposta esauriente ai seguenti interrogativi: Cosa significa fare validation? Cosa si deve validare? Come si effettua la validation? Chi deve validare?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.