Il lavoro offre un contributo al dibattito sulle determinanti della creazione del valore nelle banche, proponendo una prima valutazione, corredata da un’indagine empirica, delle relazioni tra efficienza e valore. La ricerca dell’efficienza costituisce, in linea di principio, una delle strategie utili alla creazione del valore, anche se l’esistenza di una relazione tra efficienza produttiva e creazione del valore per gli azionisti non è sostenibile dal punto di vista teorico senza assumere, in modo irrealistico, l’indipendenza dei driver della creazione del valore. Non è possibile concludere ex-ante che le banche più efficienti dal punto di vista tecnico ed allocativo siano anche quelle che creano valore per i propri azionisti. La presenza di situazioni di mercato poco competitive può rendere inoltre “ridondante” il ruolo dell’efficienza nella ricerca di un soddisfacente equilibrio della gestione, che è alla base della creazione del valore. E’ lecito quindi attendersi che banche inefficienti creino valore laddove il mercato glielo consente. Nel corso del lavoro viene presentata una metodologia utile per analizzare empiricamente la relazione tra il valore creato dalla banca per i propri azionisti ed il livello di efficienza tecnica ed allocativa della gestione bancaria. L’approccio proposto fa ricorso ad indicatori di bilancio ed alla DEA e costituisce un avanzamento rispetto ad altri contributi, in relazione alla considerazione di un adeguato lag temporale tra i fenomeni dell’efficienza e della creazione del valore ed alla distinzione tra diverse componenti dell’efficienza. La verifica empirica è stata condotta prendendo in esame quattro importanti mercati bancari europei, tra i quali l’Italia, nel periodo 1997-2002. I risultati raggiunti mettono in evidenza che le banche economicamente più efficienti non sembrano in grado di creare particolare valore per i propri azionisti. Tale conclusione vale per tutte le forme di efficienza considerate (tecnica, allocativa e di scala) e indipendentemente dalla modalità di stima dell’efficienza (DEA e cost/income ratio). Secondo una prima interpretazione, l’aumento dell’efficienza economica della banca può produrre sulla gestione della banca effetti tali da determinare un impatto negativo sui flussi finanziari futuri e, dunque, sulla creazione del valore. Ciò può essere giustificato dal fatto che le pressioni verso l’efficienza esercitano un’influenza non ben controllata sugli altri driver della creazione del valore, in contesti aziendali nei quali il riassetto dei sistemi operativi verso un controllo strategico orientato al valore è ancora in atto. I risultati raggiunti, che confermano che le banche inefficienti possono creare valore, potrebbero segnalare inoltre l’esistenza di condizioni di bassa concorrenza nei mercati indagati.

Carretta, A., Fiordelisi, F. (2004). Efficienza e creazione di valore nelle banche: teoria ed evidenze empiriche. In G. Bracchi, D. Masciandaro (a cura di), La competitività dell'industria bancaria: intermediari e regole nel mercato italiano ed europeo: 9. rapporto sul sistema finanziario italiano / Fondazione Rosselli. Roma : Bancaria editrice.

Efficienza e creazione di valore nelle banche: teoria ed evidenze empiriche

CARRETTA, ALESSANDRO;
2004-01-01

Abstract

Il lavoro offre un contributo al dibattito sulle determinanti della creazione del valore nelle banche, proponendo una prima valutazione, corredata da un’indagine empirica, delle relazioni tra efficienza e valore. La ricerca dell’efficienza costituisce, in linea di principio, una delle strategie utili alla creazione del valore, anche se l’esistenza di una relazione tra efficienza produttiva e creazione del valore per gli azionisti non è sostenibile dal punto di vista teorico senza assumere, in modo irrealistico, l’indipendenza dei driver della creazione del valore. Non è possibile concludere ex-ante che le banche più efficienti dal punto di vista tecnico ed allocativo siano anche quelle che creano valore per i propri azionisti. La presenza di situazioni di mercato poco competitive può rendere inoltre “ridondante” il ruolo dell’efficienza nella ricerca di un soddisfacente equilibrio della gestione, che è alla base della creazione del valore. E’ lecito quindi attendersi che banche inefficienti creino valore laddove il mercato glielo consente. Nel corso del lavoro viene presentata una metodologia utile per analizzare empiricamente la relazione tra il valore creato dalla banca per i propri azionisti ed il livello di efficienza tecnica ed allocativa della gestione bancaria. L’approccio proposto fa ricorso ad indicatori di bilancio ed alla DEA e costituisce un avanzamento rispetto ad altri contributi, in relazione alla considerazione di un adeguato lag temporale tra i fenomeni dell’efficienza e della creazione del valore ed alla distinzione tra diverse componenti dell’efficienza. La verifica empirica è stata condotta prendendo in esame quattro importanti mercati bancari europei, tra i quali l’Italia, nel periodo 1997-2002. I risultati raggiunti mettono in evidenza che le banche economicamente più efficienti non sembrano in grado di creare particolare valore per i propri azionisti. Tale conclusione vale per tutte le forme di efficienza considerate (tecnica, allocativa e di scala) e indipendentemente dalla modalità di stima dell’efficienza (DEA e cost/income ratio). Secondo una prima interpretazione, l’aumento dell’efficienza economica della banca può produrre sulla gestione della banca effetti tali da determinare un impatto negativo sui flussi finanziari futuri e, dunque, sulla creazione del valore. Ciò può essere giustificato dal fatto che le pressioni verso l’efficienza esercitano un’influenza non ben controllata sugli altri driver della creazione del valore, in contesti aziendali nei quali il riassetto dei sistemi operativi verso un controllo strategico orientato al valore è ancora in atto. I risultati raggiunti, che confermano che le banche inefficienti possono creare valore, potrebbero segnalare inoltre l’esistenza di condizioni di bassa concorrenza nei mercati indagati.
2004
Settore SECS-P/11 - ECONOMIA DEGLI INTERMEDIARI FINANZIARI
Italian
Rilevanza internazionale
Capitolo o saggio
Carretta, A., Fiordelisi, F. (2004). Efficienza e creazione di valore nelle banche: teoria ed evidenze empiriche. In G. Bracchi, D. Masciandaro (a cura di), La competitività dell'industria bancaria: intermediari e regole nel mercato italiano ed europeo: 9. rapporto sul sistema finanziario italiano / Fondazione Rosselli. Roma : Bancaria editrice.
Carretta, A; Fiordelisi, F
Contributo in libro
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2108/48528
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