Come mai l’espressione ex iure Quiritium ricorre nei formulari degli atti solenni in cui si afferma il meum esse o liber esse? Che relazione intercorre tra ex iure Quiritium e meum esse? Che rapporto c’è tra ius Quiritium e civitas Romana? Nell’espressione ex iure Quiritium meum esse, lo i.Q. appare come l’elemento fondante del meum esse, che ne legittima l’affermazione all’interno della comunità, tanto nei solenni atti processuali quanto nei solenni atti negoziali, e che al contempo lo qualifica. Lo ius Quiritium sembra allo stesso tempo fondare, legittimare, qualificare il meum esse, perciò indicare il ‘tipo’ e la ‘forza’ dell’appartenenza, collegata alla posizione potestativa del pater familias romano. Prima della trattazione gaiana del duplex dominium l’espressione ex iure Quiritium (meum esse) ricorre con poca frequenza nelle fonti. Invece, la trattazione del duplex dominium e dei problemi che la divisio del dominium creava, in particolare alla disciplina dell’appartenenza dei servi, porta Gaio e l’autore dei Tit. ex corp. Ulp. ad impiegare spesso l’espressione ex iure Quiritium accanto a dominus per distinguere chi lo fosse ex iure Quiritium dall’in bonis habens. Per il sintagma e.i.Q. si trattava di un ‘nuovo impiego’, ma non di un ‘nuovo significato’. Inoltre, ius Quiritium è spesso considerato sinonimo di civitas Romana, ma la preziosa testimonianza dell’epistolario di Plinio il giovane, in cui vengono menzionati casi di concessione dello i.Q. ai Latini Iuniani, è fondamentale per ritenere che ius Quiritium e civitas Romana sono due concetti sicuramente collegati, ma distinti.
Calore, E. (2025). Meum esse e ius Quiritium. Logica, effetti e implicazioni. LED.
Meum esse e ius Quiritium. Logica, effetti e implicazioni
Calore, E
2025-01-01
Abstract
Come mai l’espressione ex iure Quiritium ricorre nei formulari degli atti solenni in cui si afferma il meum esse o liber esse? Che relazione intercorre tra ex iure Quiritium e meum esse? Che rapporto c’è tra ius Quiritium e civitas Romana? Nell’espressione ex iure Quiritium meum esse, lo i.Q. appare come l’elemento fondante del meum esse, che ne legittima l’affermazione all’interno della comunità, tanto nei solenni atti processuali quanto nei solenni atti negoziali, e che al contempo lo qualifica. Lo ius Quiritium sembra allo stesso tempo fondare, legittimare, qualificare il meum esse, perciò indicare il ‘tipo’ e la ‘forza’ dell’appartenenza, collegata alla posizione potestativa del pater familias romano. Prima della trattazione gaiana del duplex dominium l’espressione ex iure Quiritium (meum esse) ricorre con poca frequenza nelle fonti. Invece, la trattazione del duplex dominium e dei problemi che la divisio del dominium creava, in particolare alla disciplina dell’appartenenza dei servi, porta Gaio e l’autore dei Tit. ex corp. Ulp. ad impiegare spesso l’espressione ex iure Quiritium accanto a dominus per distinguere chi lo fosse ex iure Quiritium dall’in bonis habens. Per il sintagma e.i.Q. si trattava di un ‘nuovo impiego’, ma non di un ‘nuovo significato’. Inoltre, ius Quiritium è spesso considerato sinonimo di civitas Romana, ma la preziosa testimonianza dell’epistolario di Plinio il giovane, in cui vengono menzionati casi di concessione dello i.Q. ai Latini Iuniani, è fondamentale per ritenere che ius Quiritium e civitas Romana sono due concetti sicuramente collegati, ma distinti.| File | Dimensione | Formato | |
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