Villa Adriana dopo il 1870: documentazione grafica inedita nell’archivio della Direzione Generale Antichità e Belle Arti

Il 14 dicembre 1870, presso il Tribunale Civile di Roma, si procede alla vendita giudiziale di alcuni fondi nel territorio di Tivoli appartenuti al duca Romualdo Braschi. Il senatore Francesco Brioschi, in rappresentanza del Governo italiano, provvede in questa occasione all’acquisto dell’area, divisa in più lotti, contenente alcuni dei monumentali ruderi dell’antica Villa Adriana. Da questo momento in poi il sito diviene oggetto della gestione congiunta di più uffici ministeriali e, pertanto, la documentazione relativa alla Villa negli anni successivi al 1870 confluirà nei fondi conservati, ad oggi, presso l’Archivio Centrale di Stato di Roma. Nell’ambito di una più ampia ricerca sull’iconografia storica della Villa Adriana, condotta presso tale Archivio, è stato oggetto di attenzione anche il fondo noto quale “Primo versamento” della Direzione Generale Antichità e Belle Arti, contenente le carte all’incirca relative ai primi venti anni successivi all’acquisto. Tale documentazione ha per prevalente oggetto questioni amministrative, soprattutto riferibili al problema di alcuni canoni gravanti sui terreni acquisiti. La disamina puntuale e complessiva del carteggio, tuttavia, è stata all’origine del ritrovamento di alcuni elaborati, topografici e grafici, inediti, che definiscono utili tasselli di conoscenza per lo studio del sito imperiale tiburtino. Il presente contributo, nel quale si approfondiscono i primi risultati ottenuti nel corso dell'indagine con particolare riferimento ai primi dieci anni susseguenti l’acquisto, è volto, in particolare, alla presentazione delle scoperte relative alla documentazione grafica: una vera e propria novità in seno agli studi inerenti alla Villa Adriana.