Sicurezza e salute sono nozioni costituzionali distinte ma fortemente correlate, soprattutto se si segue un approccio basato sullo studio dei diritti. Il contributo si sofferma sul rapporto tra tutela della sicurezza in senso materiale, come ordinato vivere civile di una collettività organizzata (al tempo stesso presupposto e limite al godimento dei diritti individuali), e tutela della salute. L’esperienza dell'emergenza pandemica ci ha mostrato come l’attenta e responsabile gestione di crisi sanitarie è fondamentale per la sicurezza degli ordinamenti, per la sicurezza degli Stati, ma è anche una cartina di tornasole per verificare la tenuta delle garanzie dello Stato liberaldemocratico. Le società mature sono quelle che ricorrono nella forma più soft, meno invasiva, a decisioni di “dirigismo sanitario”: repressione e disinformazione, giustificate dalla volontà di raggiungere immediati risultati di ordine pubblico e sicurezza nazionale, si accompagnano infatti alla limitazione delle libertà individuali ed al disconoscimento di ogni spazio di libertà anche in ambito sanitario. Il rischio insomma è che in nome della sicurezza si indeboliscano le garanzie costituzionali dei diritti individuali che caratterizzano il modello liberaldemocratico (ad es. riserva di legge art. 32 Cost.): e tale rischio tocca anche l’ambito del fondamentale diritto alla salute se si considera che la stessa salute diventa in un certo senso un presupposto per il godimento di altri diritti (circolazione, riunione, di professione religiosa ecc.) e talvolta un bene minacciato dal godimento di altre libertà (ad es. manifestazione del pensiero, nelle degenerazioni della disinformazione in materia sanitaria sulla rete).
Morana, D. (2025). Sicurezza e salute tra tutela dei diritti costituzionali e garanzie del modello liberaldemocratico. In P. Gambale, N. Lupo, A. Sandulli, M. Serowaniec (a cura di), Sicurezza e democrazia (pp. 77-90). Torino : Giappichelli.
Sicurezza e salute tra tutela dei diritti costituzionali e garanzie del modello liberaldemocratico
Morana, D
2025-01-01
Abstract
Sicurezza e salute sono nozioni costituzionali distinte ma fortemente correlate, soprattutto se si segue un approccio basato sullo studio dei diritti. Il contributo si sofferma sul rapporto tra tutela della sicurezza in senso materiale, come ordinato vivere civile di una collettività organizzata (al tempo stesso presupposto e limite al godimento dei diritti individuali), e tutela della salute. L’esperienza dell'emergenza pandemica ci ha mostrato come l’attenta e responsabile gestione di crisi sanitarie è fondamentale per la sicurezza degli ordinamenti, per la sicurezza degli Stati, ma è anche una cartina di tornasole per verificare la tenuta delle garanzie dello Stato liberaldemocratico. Le società mature sono quelle che ricorrono nella forma più soft, meno invasiva, a decisioni di “dirigismo sanitario”: repressione e disinformazione, giustificate dalla volontà di raggiungere immediati risultati di ordine pubblico e sicurezza nazionale, si accompagnano infatti alla limitazione delle libertà individuali ed al disconoscimento di ogni spazio di libertà anche in ambito sanitario. Il rischio insomma è che in nome della sicurezza si indeboliscano le garanzie costituzionali dei diritti individuali che caratterizzano il modello liberaldemocratico (ad es. riserva di legge art. 32 Cost.): e tale rischio tocca anche l’ambito del fondamentale diritto alla salute se si considera che la stessa salute diventa in un certo senso un presupposto per il godimento di altri diritti (circolazione, riunione, di professione religiosa ecc.) e talvolta un bene minacciato dal godimento di altre libertà (ad es. manifestazione del pensiero, nelle degenerazioni della disinformazione in materia sanitaria sulla rete).| File | Dimensione | Formato | |
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