I. Premessa Il presente studio riassume il risultato della ricerca1 svolta negli anni 2014- 2018. Il lavoro di tesi si è sviluppato durante il primo anno in due distinti percorsi formativi: lo studio e la ricognizione sul tema delle Smart Cities, argomento della tesi, e la partecipazione al Progetto di Ricerca “ISity_InfraSenigalliacittà”, esito di un accordo quadro tra il DICII (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica) dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata” e il Comune di Senigallia. La ricerca2 di Ateneo, promossa dall’Amministrazione di Senigallia, aveva come oggetto di indagine un significativo tratto urbano della S.S.16 – (Statale Adriatica 16), principale arteria della città. La Ricerca biennale, nel quadro della Convenzione Conto Terzi “Analisi urbanistica-ambientale e identificazione di proposte operative – linee guida per l’ambito incentrato sull’asse della S.S.16, tratto urbano compreso tra la Rocca Roveresca e l’innesto sud della Complanare”, accoglie l’istanza di coniugare il modo di essere della strada allo stato attuale con nuovi valori d’uso e nuovi significati nell’obiettivo di una progressiva specializzazione funzionale, suggerisce immediatamente un ribaltamento delle “tradizionali” pratiche conoscitive. Il coinvolgimento all’interno della ricerca ISity_InfraSenigalliacittà si è configurato affrontando una prima fase di ricognizione del materiale conoscitivo, poi tradotto in elaborati grafici, i cui contenuti sono stati riassunti nella lettura e nell’analisi delle componenti urbane del luogo oggetto di indagine (elaborazione del quadro conoscitivo e operativo). Tutto ciò ha portato alla formulazione di una metodologia di analisi e ricerca innovativa, un codice testuale per un programma di rigenerazione urbana in chiave “smart”. La metodologia è diventata la base scientifica di partenza e linea guida per l’applicazione dei casi studio e degli aspetti progettuali approfonditi nel lavoro di tesi. La ricerca di dottorato condivide con il progetto ISity_InfraSenigalliacittà la sperimentazione progettuale su due, tra i cinque, ambiti morfologici (IS) individuati all’interno del progetto generale. Esattamente, basandosi sui risultati delle indagini per le condizioni di trasformabilità, sono stati scelti gli ambiti della IShousing e della IStory, per la loro capacità di offrire, nella relazione strada-quartiere, un potenziale di valorizzazione della vivibilità e di ottimizzazione della fruibilità: previsione di una smart-road urbana. II. Argomento della ricerca La Ricerca cresce all’interno dell’ambito scientifico-culturale contraddistinto dal complesso fenomeno delle “Smart City”, esploso intorno agli anni 2011- 2012. Esso nasce con l’esigenza di impostare politiche lungimiranti a favore di uno sviluppo sostenibile e di un miglioramento della qualità di vita dei cittadini, gettando le basi per un rinnovamento delle città contemporanee. La strategia Smart City nasce dall’esigenza di “risanare” il complesso organismo urbano considerato troppo energivoro. Le città, nonostante coprano soltanto il 2% della superficie terrestre, accolgono oltre il 50% della popolazione mondiale e sono responsabili di circa il 75% del consumo di energia e dell’80% di tutte le emissioni di anidride carbonica. Trasformare le città in città smart è un’ambiziosa sfida. L’Europa ha “lanciato” già da tempo alte competizioni su questa tematica. Il mondo della ricerca, dell’innovazione, dell’industria e le autorità locali sono i soggetti maggiormente coinvolti e responsabili delle future trasformazioni. “La città intelligente si propone come l’insieme delle strategie di pianificazione urbanistica tese all’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi pubblici così da mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita grazie all’impiego diffuso delle nuove tecnologie della comunicazione, della mobilità, dell’ambiente e dell’efficienza energetica, al fine di migliorare la qualità della vita e soddisfare le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni.”3 Per arrivare a produrre un grande impatto a scala globale è indispensabile intervenire all’interno della città contemporanea rendendola “virtuosa”. Ma che cosa vuol dire concretamente rendere virtuosa una città attraverso la trasformazione da city a smart city? E soprattutto, come le città hanno risposto a questa sollecitazione? III. Fasi e contenuti della ricerca La prima parte del lavoro di Ricerca vuole rispondere a questi interrogativi attraverso l’approfondimento, la comprensione e la traduzione dei contenuti e delle opportunità che il significato stesso di “Citta intelligente” porta con sé e, di come questo venga oggi interpretato dall’ambiente culturale e scientifico europeo. Il contenuto delle “Smart City” è attraversato trasversalmente con l’intento di fare chiarezza circa la multidisciplinarietà del fenomeno. Rendere una città Smart City implica interventi mirati che, all’interno dell’ambiente urbano, sono sollecitati e gestiti dalle componenti organizzative della città. Operare un cambiamento smart significa intervenire sviluppando e rinforzando temi importanti per la città contemporanea: l’innovazione tecnologica in campo urbano, la produzione di energia rinnovabile, la mobilità alternativa e sostenibile, l’esigenza di un uso virtuoso delle risorse e la rigenerazione e riqualificazione dell’esistente per evitare ulteriore inutile consumo di suolo. La smart city rappresenta una strategia nuova che considera tutti gli elementi che costituiscono oggi la città e li rinnova/trasforma/rende virtuosi a favore di un futuro sostenibile, migliorando così l’ambiente e la qualità della vita del le persone che la vivono. Per avere maggiore definizione di quali siano le linee operative da intraprendere per il raggiungimento di un futuro sostenibile e virtuoso, la Ricerca propone un quadro sinottico circa la programmazione (passata e attuale) intrapresa dalla Commissione Europea a supporto di tale iniziativa. Evidenzia come la posizione dell’Unione europea si concentri maggiormente sulle potenzialità della nuova strategia di integrare fra loro interventi diversi per il raggiungimento di un futuro smart e di come proponga un approccio olistico ai problemi della città. Tra le molteplici iniziative avviate dalla Commissione europea, la Ricerca pone un focus sull’attuale programmazione Europa2020 all’interno della quale, con il bando Smart Cities and Communities, l’EU segna ufficialmente l’avvio di finanziamenti dedicati alla ricerca e all’implementazione di progetti sulle città. [CAP1] La Ricerca prosegue analizzando specifici strumenti di classificazione, i ranking, elaborati da ricercatori e scienziati, con lo scopo di confrontare tra loro le città in termini di “smartness”. Lo studio mira ad offrire un quadro analitico e oggettivo di come le città europee si stiano realmente muovendo verso le smart city ed evidenzia come il confronto stimoli la condivisione di best practice da seguire come codice comportamentale. Un altro aspetto che la ricerca indaga è la capacità dell’Italia di assimilare le esperienze europee e come queste siano state recepite; esaminando e paragonando tra loro i risultati viene misurata la sua capacità di partecipazione e di successi. [CAP2 – CAP3] Le Smart Cities sono, senza alcun dubbio, un rappresentativo cambiamento, introducono ad un modo nuovo di pensare, progettare e intervenire nei confronti della città contemporanea, ma in che modo, nel panorama attuale, e in quale contesti si è iniziato concretamente ad intervenire? Nei primi anni di nascita del fenomeno e ancora fino a qualche anno fa, gli ambiti trasformativi in cui ha operato la Smart City erano ambiti essenzialmente basati sulle reti, sull’uso della sensoristica all’interno della città e sugli ultimi ritrovati tecnologici di intelligenza artificiale. Gli esempi di trasformazione verso un futuro di città intelligente erano essenzialmente riassumibili attraverso la sovrapposizione di un layer tecnologico all’interno del tessuto urbano. Il virtuosismo di una città è stato misurato attraverso il grado di tecnologia implementato al suo interno. La Smart City si è proposta come la strategia urbana in grado di salvaguardare il futuro operando trasformazioni innovative smart, ma tali interventi si sono presentati, in larga misura, come operazioni trasformative “deboli” e quasi immateriali se rapportate all’immaginario e al tessuto culturale cui comunemente fa riferimento la disciplina della progettazione urbana. La ricerca indaga, analizza e interpreta le regole attraverso le quali si può intervenire in obiettivo smart city implementando le questioni legate alla specifica trasformazione urbana. Inoltre, punta un focus sull’interesse degli operatori della rigenerazione territoriale verso questo tema, ed evidenzia come, all’interno di tale strategia sia maturato uno spostamento di interesse dalla dominante tecnologia all’innovazione e all’inclusione sociale. Dopo un’ attenta riflessione sulle reali esigenze della città contemporanea, sui cambiamenti che inevitabilmente la accompagnano, sull’epoca contraddistinta dalla grande innovazione tecnologica e analizzando le nuove esigenze del cittadino moderno, si conferma come sia cruciale il ruolo del progetto urbano all’interno della strategia smart city e come questo debba inevitabilmente riadattarsi in questo nuovo contesto, condizionato da nuovi input. [CAP 5] Attraverso un regesto di progetti esemplari su scala europea, la ricerca esplora poi, i possibili e vari terreni applicativi di smart city. La casistica di esperienze selezionata offre una panoramica oggettiva circa le strategie d’intervento intraprese. La conoscenza di azioni progettuali, avviate negli anni, ha permesso di cogliere il cambiamento culturale e la progressiva assimilazione delle regole, come assunto per avvicinare sempre di più il punto di vista dell’architettura al senso delle operazioni di Rigenerazione urbana sostenibile e in chiave “smart”. Le modalità differenti con cui esperti di settore hanno recepito gli stimoli di una generazione globalizzata e digitale fanno emergere come l’approccio nei confronti del progetto smart sia cambiato. La conferma di questo assunto è stata indagata approfondendo l’esperienza di progetti sia di città ex-novo che progetti attivati sulle città consolidate. [CAP4] La comprensione e l’interpretazione maturata attraverso lo studio dello stato dell’arte e dall’analisi del regesto di casi esemplari viene messa alla prova sperimentando una linea progettuale che guarda ad un’idea di città “intelligente” all’interno del territorio italiano. La ricerca concentra per la città di Senigallia, il caso studio analizzato in una sperimentazione incentrata sul processo trasformativo da city a smart-city. Le ipotesi progettuali presentate mostrano le identità oggettive dello spazio urbano indagato e operano con trasformazioni smart agendo sul “luogo - spazio della strada”. Colgono quelle opportunità utili, proprie della città presa in esame, per specializzarne e migliorarne l’uso e tentano così un primo passo per la città di Senigallia, verso un futuro di città intelligente. [CAP 6 - CAP 7] Il lavoro di ricerca termina prendendo in considerazione un altro aspetto fortemente legato alla strategia Smart City, la “Città sensitive”. Carlo Ratti all’interno della sua monografia “La Città di Domani. Come le reti stanno cambiando il futuro urbano” afferma che: “Le città sono sensibili, e quindi “sensitive”, poiché ci mandano continuamente segnali. Sta a noi essere in grado di recepirli e decifrarli”. Uno dei punti strategici di questa visione futura di città è quello, infatti, di intrecciare alla struttura fisica del tessuto urbano un’infrastruttura digitale fatta di sensori per permettere così alle città di essere in un certo senso “sensibili”, ossia in grado di percepire gli input esterni e di poterli comunicare all’istante. Le città comunicano e avvertono circa le anomalie e i pericoli esterni restituendo dati. Ecco, quindi, che il dato diventa il nuovo prodotto abbondante delle città intelligenti. Per non avere, però, dati accantonati o destinati e perduti genericamente senza essere valorizzati ecco che diventa decisiva l’esperienza umana per una loro corretta interpretazione. La Ricerca, nella sua ultima parte, affronta una riflessione circa la capacità di gestione della grande mole di dati open che la città “sensibile” trasmette e dichiara come questi possano diventare nuovi utili elementi per il progetto urbano. Indaga e sperimenta nuove possibili metodologie conoscitive attraverso l’integrazione tra i nuovi sistemi intelligenti di informazione, che collezionano dati, e la pianificazione urbana territoriale. Mostra come l’uso del dato (Big Data, per usare il termine anglosassone) possa, oltre che produrre nuova conoscenza, abbreviare significativamente i processi informativi-conoscitivi necessari durante la fase preliminare del progetto e indispensabili di pianificazione territoriale e progettazione urbana.
Magni, A. (2019). Il progetto delle città intelligenti: da city a smart-city, verso un’urbanità 2.0.
Il progetto delle città intelligenti: da city a smart-city, verso un’urbanità 2.0
MAGNI, ARIANNA
2019-01-01
Abstract
I. Premessa Il presente studio riassume il risultato della ricerca1 svolta negli anni 2014- 2018. Il lavoro di tesi si è sviluppato durante il primo anno in due distinti percorsi formativi: lo studio e la ricognizione sul tema delle Smart Cities, argomento della tesi, e la partecipazione al Progetto di Ricerca “ISity_InfraSenigalliacittà”, esito di un accordo quadro tra il DICII (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica) dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata” e il Comune di Senigallia. La ricerca2 di Ateneo, promossa dall’Amministrazione di Senigallia, aveva come oggetto di indagine un significativo tratto urbano della S.S.16 – (Statale Adriatica 16), principale arteria della città. La Ricerca biennale, nel quadro della Convenzione Conto Terzi “Analisi urbanistica-ambientale e identificazione di proposte operative – linee guida per l’ambito incentrato sull’asse della S.S.16, tratto urbano compreso tra la Rocca Roveresca e l’innesto sud della Complanare”, accoglie l’istanza di coniugare il modo di essere della strada allo stato attuale con nuovi valori d’uso e nuovi significati nell’obiettivo di una progressiva specializzazione funzionale, suggerisce immediatamente un ribaltamento delle “tradizionali” pratiche conoscitive. Il coinvolgimento all’interno della ricerca ISity_InfraSenigalliacittà si è configurato affrontando una prima fase di ricognizione del materiale conoscitivo, poi tradotto in elaborati grafici, i cui contenuti sono stati riassunti nella lettura e nell’analisi delle componenti urbane del luogo oggetto di indagine (elaborazione del quadro conoscitivo e operativo). Tutto ciò ha portato alla formulazione di una metodologia di analisi e ricerca innovativa, un codice testuale per un programma di rigenerazione urbana in chiave “smart”. La metodologia è diventata la base scientifica di partenza e linea guida per l’applicazione dei casi studio e degli aspetti progettuali approfonditi nel lavoro di tesi. La ricerca di dottorato condivide con il progetto ISity_InfraSenigalliacittà la sperimentazione progettuale su due, tra i cinque, ambiti morfologici (IS) individuati all’interno del progetto generale. Esattamente, basandosi sui risultati delle indagini per le condizioni di trasformabilità, sono stati scelti gli ambiti della IShousing e della IStory, per la loro capacità di offrire, nella relazione strada-quartiere, un potenziale di valorizzazione della vivibilità e di ottimizzazione della fruibilità: previsione di una smart-road urbana. II. Argomento della ricerca La Ricerca cresce all’interno dell’ambito scientifico-culturale contraddistinto dal complesso fenomeno delle “Smart City”, esploso intorno agli anni 2011- 2012. Esso nasce con l’esigenza di impostare politiche lungimiranti a favore di uno sviluppo sostenibile e di un miglioramento della qualità di vita dei cittadini, gettando le basi per un rinnovamento delle città contemporanee. La strategia Smart City nasce dall’esigenza di “risanare” il complesso organismo urbano considerato troppo energivoro. Le città, nonostante coprano soltanto il 2% della superficie terrestre, accolgono oltre il 50% della popolazione mondiale e sono responsabili di circa il 75% del consumo di energia e dell’80% di tutte le emissioni di anidride carbonica. Trasformare le città in città smart è un’ambiziosa sfida. L’Europa ha “lanciato” già da tempo alte competizioni su questa tematica. Il mondo della ricerca, dell’innovazione, dell’industria e le autorità locali sono i soggetti maggiormente coinvolti e responsabili delle future trasformazioni. “La città intelligente si propone come l’insieme delle strategie di pianificazione urbanistica tese all’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi pubblici così da mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita grazie all’impiego diffuso delle nuove tecnologie della comunicazione, della mobilità, dell’ambiente e dell’efficienza energetica, al fine di migliorare la qualità della vita e soddisfare le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni.”3 Per arrivare a produrre un grande impatto a scala globale è indispensabile intervenire all’interno della città contemporanea rendendola “virtuosa”. Ma che cosa vuol dire concretamente rendere virtuosa una città attraverso la trasformazione da city a smart city? E soprattutto, come le città hanno risposto a questa sollecitazione? III. Fasi e contenuti della ricerca La prima parte del lavoro di Ricerca vuole rispondere a questi interrogativi attraverso l’approfondimento, la comprensione e la traduzione dei contenuti e delle opportunità che il significato stesso di “Citta intelligente” porta con sé e, di come questo venga oggi interpretato dall’ambiente culturale e scientifico europeo. Il contenuto delle “Smart City” è attraversato trasversalmente con l’intento di fare chiarezza circa la multidisciplinarietà del fenomeno. Rendere una città Smart City implica interventi mirati che, all’interno dell’ambiente urbano, sono sollecitati e gestiti dalle componenti organizzative della città. Operare un cambiamento smart significa intervenire sviluppando e rinforzando temi importanti per la città contemporanea: l’innovazione tecnologica in campo urbano, la produzione di energia rinnovabile, la mobilità alternativa e sostenibile, l’esigenza di un uso virtuoso delle risorse e la rigenerazione e riqualificazione dell’esistente per evitare ulteriore inutile consumo di suolo. La smart city rappresenta una strategia nuova che considera tutti gli elementi che costituiscono oggi la città e li rinnova/trasforma/rende virtuosi a favore di un futuro sostenibile, migliorando così l’ambiente e la qualità della vita del le persone che la vivono. Per avere maggiore definizione di quali siano le linee operative da intraprendere per il raggiungimento di un futuro sostenibile e virtuoso, la Ricerca propone un quadro sinottico circa la programmazione (passata e attuale) intrapresa dalla Commissione Europea a supporto di tale iniziativa. Evidenzia come la posizione dell’Unione europea si concentri maggiormente sulle potenzialità della nuova strategia di integrare fra loro interventi diversi per il raggiungimento di un futuro smart e di come proponga un approccio olistico ai problemi della città. Tra le molteplici iniziative avviate dalla Commissione europea, la Ricerca pone un focus sull’attuale programmazione Europa2020 all’interno della quale, con il bando Smart Cities and Communities, l’EU segna ufficialmente l’avvio di finanziamenti dedicati alla ricerca e all’implementazione di progetti sulle città. [CAP1] La Ricerca prosegue analizzando specifici strumenti di classificazione, i ranking, elaborati da ricercatori e scienziati, con lo scopo di confrontare tra loro le città in termini di “smartness”. Lo studio mira ad offrire un quadro analitico e oggettivo di come le città europee si stiano realmente muovendo verso le smart city ed evidenzia come il confronto stimoli la condivisione di best practice da seguire come codice comportamentale. Un altro aspetto che la ricerca indaga è la capacità dell’Italia di assimilare le esperienze europee e come queste siano state recepite; esaminando e paragonando tra loro i risultati viene misurata la sua capacità di partecipazione e di successi. [CAP2 – CAP3] Le Smart Cities sono, senza alcun dubbio, un rappresentativo cambiamento, introducono ad un modo nuovo di pensare, progettare e intervenire nei confronti della città contemporanea, ma in che modo, nel panorama attuale, e in quale contesti si è iniziato concretamente ad intervenire? Nei primi anni di nascita del fenomeno e ancora fino a qualche anno fa, gli ambiti trasformativi in cui ha operato la Smart City erano ambiti essenzialmente basati sulle reti, sull’uso della sensoristica all’interno della città e sugli ultimi ritrovati tecnologici di intelligenza artificiale. Gli esempi di trasformazione verso un futuro di città intelligente erano essenzialmente riassumibili attraverso la sovrapposizione di un layer tecnologico all’interno del tessuto urbano. Il virtuosismo di una città è stato misurato attraverso il grado di tecnologia implementato al suo interno. La Smart City si è proposta come la strategia urbana in grado di salvaguardare il futuro operando trasformazioni innovative smart, ma tali interventi si sono presentati, in larga misura, come operazioni trasformative “deboli” e quasi immateriali se rapportate all’immaginario e al tessuto culturale cui comunemente fa riferimento la disciplina della progettazione urbana. La ricerca indaga, analizza e interpreta le regole attraverso le quali si può intervenire in obiettivo smart city implementando le questioni legate alla specifica trasformazione urbana. Inoltre, punta un focus sull’interesse degli operatori della rigenerazione territoriale verso questo tema, ed evidenzia come, all’interno di tale strategia sia maturato uno spostamento di interesse dalla dominante tecnologia all’innovazione e all’inclusione sociale. Dopo un’ attenta riflessione sulle reali esigenze della città contemporanea, sui cambiamenti che inevitabilmente la accompagnano, sull’epoca contraddistinta dalla grande innovazione tecnologica e analizzando le nuove esigenze del cittadino moderno, si conferma come sia cruciale il ruolo del progetto urbano all’interno della strategia smart city e come questo debba inevitabilmente riadattarsi in questo nuovo contesto, condizionato da nuovi input. [CAP 5] Attraverso un regesto di progetti esemplari su scala europea, la ricerca esplora poi, i possibili e vari terreni applicativi di smart city. La casistica di esperienze selezionata offre una panoramica oggettiva circa le strategie d’intervento intraprese. La conoscenza di azioni progettuali, avviate negli anni, ha permesso di cogliere il cambiamento culturale e la progressiva assimilazione delle regole, come assunto per avvicinare sempre di più il punto di vista dell’architettura al senso delle operazioni di Rigenerazione urbana sostenibile e in chiave “smart”. Le modalità differenti con cui esperti di settore hanno recepito gli stimoli di una generazione globalizzata e digitale fanno emergere come l’approccio nei confronti del progetto smart sia cambiato. La conferma di questo assunto è stata indagata approfondendo l’esperienza di progetti sia di città ex-novo che progetti attivati sulle città consolidate. [CAP4] La comprensione e l’interpretazione maturata attraverso lo studio dello stato dell’arte e dall’analisi del regesto di casi esemplari viene messa alla prova sperimentando una linea progettuale che guarda ad un’idea di città “intelligente” all’interno del territorio italiano. La ricerca concentra per la città di Senigallia, il caso studio analizzato in una sperimentazione incentrata sul processo trasformativo da city a smart-city. Le ipotesi progettuali presentate mostrano le identità oggettive dello spazio urbano indagato e operano con trasformazioni smart agendo sul “luogo - spazio della strada”. Colgono quelle opportunità utili, proprie della città presa in esame, per specializzarne e migliorarne l’uso e tentano così un primo passo per la città di Senigallia, verso un futuro di città intelligente. [CAP 6 - CAP 7] Il lavoro di ricerca termina prendendo in considerazione un altro aspetto fortemente legato alla strategia Smart City, la “Città sensitive”. Carlo Ratti all’interno della sua monografia “La Città di Domani. Come le reti stanno cambiando il futuro urbano” afferma che: “Le città sono sensibili, e quindi “sensitive”, poiché ci mandano continuamente segnali. Sta a noi essere in grado di recepirli e decifrarli”. Uno dei punti strategici di questa visione futura di città è quello, infatti, di intrecciare alla struttura fisica del tessuto urbano un’infrastruttura digitale fatta di sensori per permettere così alle città di essere in un certo senso “sensibili”, ossia in grado di percepire gli input esterni e di poterli comunicare all’istante. Le città comunicano e avvertono circa le anomalie e i pericoli esterni restituendo dati. Ecco, quindi, che il dato diventa il nuovo prodotto abbondante delle città intelligenti. Per non avere, però, dati accantonati o destinati e perduti genericamente senza essere valorizzati ecco che diventa decisiva l’esperienza umana per una loro corretta interpretazione. La Ricerca, nella sua ultima parte, affronta una riflessione circa la capacità di gestione della grande mole di dati open che la città “sensibile” trasmette e dichiara come questi possano diventare nuovi utili elementi per il progetto urbano. Indaga e sperimenta nuove possibili metodologie conoscitive attraverso l’integrazione tra i nuovi sistemi intelligenti di informazione, che collezionano dati, e la pianificazione urbana territoriale. Mostra come l’uso del dato (Big Data, per usare il termine anglosassone) possa, oltre che produrre nuova conoscenza, abbreviare significativamente i processi informativi-conoscitivi necessari durante la fase preliminare del progetto e indispensabili di pianificazione territoriale e progettazione urbana.| File | Dimensione | Formato | |
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