La natura giuridica del sindacato, il ruolo e l’ambito della contrattazione collettiva e il mancato riconoscimento dell’efficacia erga omnes, è stata riconosciuta dal legislatore, che sempre con maggiore frequenza ha ad essa devoluto una funzione integratrice o sostituiva dei precetti normativi. Questo processo è stato caratterizzato da una fortissima compressione dell’autonomia individuale a favore di regole sovraordinate, di fonte legale e collettiva, dotate di efficacia sostitutiva e dal sostanziale lungo accantonamento dei problemi di compatibilità economica delle tutele. L’attribuzione di tali tutele è avvenuta in base alla sussistenza del mero status di lavoratore dipendente, sull’erroneo presupposto di una automatica ed indistinta coincidenza tra subordinazione e debolezza contrattuale, con conseguente spreco di risorse private e pubbliche a favore di soggetti non bisognosi di tutta la protezione accordata, in un mondo del lavoro diviso in un’area a tutela debole ed un’area a tutela forte, limitata quest’ultima agli occupati nelle imprese di una certa dimensione, beneficiari di efficaci garanzie sindacali. In una realtà complessa, in permanente cambiamento, funzionale allo sviluppo capitalistico, l’evoluzione del diritto è strettamente legata a quella della società. Il diritto registra i cambiamenti della vita, mediante norme di consolidamento dei valori che si vanno affermando storicamente. Queste norme incidono sulla realtà regolata inducendo modificazioni che richiedono nuove discipline. La velocità del cambiamento ha investito in pieno anche l’ordinamento, che ormai non governa più l’economia, ma ne è governato. Si è realizzata una irrazionale stratificazione di garanzie, sul piano del rapporto di lavoro e su quello previdenziale. In tale contesto occorre riportare l’attenzione anche sulla posizione dei giudici e sul loro ruolo all’interno delle dinamiche relative alle controversie di lavoro. Viene considerato questo problema, come ipotesi di ricerca, per esaminarne le eventuali implicazioni ed i riflessi sotto il profilo ermeneutico e le conseguenze che ne sono state tratte, in ordine al fenomeno dei rapporti fra la negoziazione collettiva e la magistratura del lavoro. Uno dei motivi conduttori della ricerca è rappresentato dall’esame degli strumenti processuali che le associazioni sindacali hanno avuto ed hanno a disposizione per amministrare le norme da loro stesse prodotte. Tali strumenti vanno da una gestione quasi autonoma delle controversie che implicano l’interpretazione ed applicazione del contratto collettivo a una delega quasi completa al giudice ordinario, dalla partecipazione alle controversie stesse in posizione di giudice o in qualità di parte o di ausiliario del giudice agli istituti di giurisdizione privata intersindacale, previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva, quale l’arbitrato, come strumenti di amministrazione diretta in forma contenziosa del contratto collettivo.

Craca, C. (2008). Le controversie di lavoro tra autonomia collettiva e giudici.

Le controversie di lavoro tra autonomia collettiva e giudici

CRACA, CARMELA
2008-03-27

Abstract

La natura giuridica del sindacato, il ruolo e l’ambito della contrattazione collettiva e il mancato riconoscimento dell’efficacia erga omnes, è stata riconosciuta dal legislatore, che sempre con maggiore frequenza ha ad essa devoluto una funzione integratrice o sostituiva dei precetti normativi. Questo processo è stato caratterizzato da una fortissima compressione dell’autonomia individuale a favore di regole sovraordinate, di fonte legale e collettiva, dotate di efficacia sostitutiva e dal sostanziale lungo accantonamento dei problemi di compatibilità economica delle tutele. L’attribuzione di tali tutele è avvenuta in base alla sussistenza del mero status di lavoratore dipendente, sull’erroneo presupposto di una automatica ed indistinta coincidenza tra subordinazione e debolezza contrattuale, con conseguente spreco di risorse private e pubbliche a favore di soggetti non bisognosi di tutta la protezione accordata, in un mondo del lavoro diviso in un’area a tutela debole ed un’area a tutela forte, limitata quest’ultima agli occupati nelle imprese di una certa dimensione, beneficiari di efficaci garanzie sindacali. In una realtà complessa, in permanente cambiamento, funzionale allo sviluppo capitalistico, l’evoluzione del diritto è strettamente legata a quella della società. Il diritto registra i cambiamenti della vita, mediante norme di consolidamento dei valori che si vanno affermando storicamente. Queste norme incidono sulla realtà regolata inducendo modificazioni che richiedono nuove discipline. La velocità del cambiamento ha investito in pieno anche l’ordinamento, che ormai non governa più l’economia, ma ne è governato. Si è realizzata una irrazionale stratificazione di garanzie, sul piano del rapporto di lavoro e su quello previdenziale. In tale contesto occorre riportare l’attenzione anche sulla posizione dei giudici e sul loro ruolo all’interno delle dinamiche relative alle controversie di lavoro. Viene considerato questo problema, come ipotesi di ricerca, per esaminarne le eventuali implicazioni ed i riflessi sotto il profilo ermeneutico e le conseguenze che ne sono state tratte, in ordine al fenomeno dei rapporti fra la negoziazione collettiva e la magistratura del lavoro. Uno dei motivi conduttori della ricerca è rappresentato dall’esame degli strumenti processuali che le associazioni sindacali hanno avuto ed hanno a disposizione per amministrare le norme da loro stesse prodotte. Tali strumenti vanno da una gestione quasi autonoma delle controversie che implicano l’interpretazione ed applicazione del contratto collettivo a una delega quasi completa al giudice ordinario, dalla partecipazione alle controversie stesse in posizione di giudice o in qualità di parte o di ausiliario del giudice agli istituti di giurisdizione privata intersindacale, previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva, quale l’arbitrato, come strumenti di amministrazione diretta in forma contenziosa del contratto collettivo.
27-mar-2008
A.A. 2005/2006
Autonomia individuale e autonomia collettiva
19.
controversie di lavoro; autonomia collettiva; arbitrato; nomofilachia
Settore IUS/07 - DIRITTO DEL LAVORO
Italian
Tesi di dottorato
Craca, C. (2008). Le controversie di lavoro tra autonomia collettiva e giudici.
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