La città di Tangeri – capitale diplomatica del Marocco – svolge un ruolo peculiare nella storia del diritto e delle relazioni internazionali del Novecento. Fuori dagli schemi del colonialismo “tradizionale”, attraverso il suo Statuto internazionale del 1923 si pone come il primo esempio di città posta sotto un’autorità internazionale. Paradigmatico Case Study per leggere e interpretare la presenza occidentale, e dell’Italia in particolare, in Paesi dominati dalla forza economica europea, in un contesto che è stato definito semi-coloniale, in quanto il Marocco rifugge dagli schemi tradizionali di assoggettamento. Una città cosmopolita, né marocchina né europea, ma frutto dell’incontro tra cultura araba e occidentale. Se la città e il suo Statuto conoscono una, seppur esigua, produzione scientifica, tralasciata invece appare la dimensione cosmopolita di Tangeri, la sua vocazione alternativa a quella dominante novecentesca basata sulla sovranità degli Stati. Questa Interzone, come la ha definita uno dei suoi più celebri residenti, William S. Burroughs, non funge semplicemente da incontro tra Oriente e Occidente, ma come luogo di ibridazione giuridica, di intersezione, come non-luogo del potere e del diritto.
Fioravanti, M. (2025). Incunaboli d’Europa. Parte I: Lo Statuto Internazionale di Tangeri (1923-1956). GIORNALE DI STORIA COSTITUZIONALE, 49(1), 149-170.
Incunaboli d’Europa. Parte I: Lo Statuto Internazionale di Tangeri (1923-1956)
Fioravanti, M
2025-01-01
Abstract
La città di Tangeri – capitale diplomatica del Marocco – svolge un ruolo peculiare nella storia del diritto e delle relazioni internazionali del Novecento. Fuori dagli schemi del colonialismo “tradizionale”, attraverso il suo Statuto internazionale del 1923 si pone come il primo esempio di città posta sotto un’autorità internazionale. Paradigmatico Case Study per leggere e interpretare la presenza occidentale, e dell’Italia in particolare, in Paesi dominati dalla forza economica europea, in un contesto che è stato definito semi-coloniale, in quanto il Marocco rifugge dagli schemi tradizionali di assoggettamento. Una città cosmopolita, né marocchina né europea, ma frutto dell’incontro tra cultura araba e occidentale. Se la città e il suo Statuto conoscono una, seppur esigua, produzione scientifica, tralasciata invece appare la dimensione cosmopolita di Tangeri, la sua vocazione alternativa a quella dominante novecentesca basata sulla sovranità degli Stati. Questa Interzone, come la ha definita uno dei suoi più celebri residenti, William S. Burroughs, non funge semplicemente da incontro tra Oriente e Occidente, ma come luogo di ibridazione giuridica, di intersezione, come non-luogo del potere e del diritto.File | Dimensione | Formato | |
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