L’agiografia latina relativa a Brigida di Svezia annovera un discreto numero di testi prodotti nei pochi anni intercorsi tra la morte (1373) e la canonizzazione (1391) della santa. Tenendo da parte le raccolte di miracoli e le singole deposizioni dei testimoni al processo, si possono contare almeno tre redazioni della prima Vita, scritta dai due confessori svedesi in un latino ruvido ed essenziale e consegnata nel dicembre 1373 agli incaricati di avviare il processo di canonizzazione: la Vita breve detta C15 (BHL 1339), la Vita inclusa negli atti del processo di canonizzazione (BHL 1334), e quella nota come retractata o Panisperna (BHL 1334b), che tramanda diversi miracoli aggiuntivi. Vi sono inoltre altre tre Vitae ad uso liturgico, composte, con ben diversa ambizione e pratica letteraria, da Birger Gregersson, vescovo di Uppsala (BHL 1335), Nils Hermansson, vescovo di Linköping (BHL 1338) e Ragwald, canonico di Linköping (BHL 1340). La critica si è finora concentrata sul dibattito relativo alla priorità tra le tre versioni della Vita dei confessori, con risultati incerti e contraddittori, vista la mancanza di edizioni affidabili per le prime due (le vecchie edizioni si basano su un solo testimone manoscritto) e l’assenza di un’edizione critica per la terza, caratterizzata, peraltro, da una tradizione biforcata in due rami e diffusa soprattutto in Italia e nei territori corrispondenti all’attuale Germania. Non sarà forse un caso, dunque, se i volgarizzamenti più antichi della Vita dopo quello svedese appartengono alle aree linguistiche italiana e germanica. Mentre di quest’ultimo, e in particolare della traduzione in niederdeutsch, esiste un’edizione critica datata, ma ancora valida (Mante 1971), il volgarizzamento italiano (BAI, BriSve II.124) giace nei fondi manoscritti inedito e inesplorato. Eppure la storia della tradizione di questo testo, prodotto certamente dopo la canonizzazione, e l’analisi comparativa con il resto dell’agiografia brigidina possono svelare molto delle intenzioni dell’anonimo traduttore, delle fonti che aveva a disposizione e dell’ambiente a cui era destinato. L’esame dell’agiografia brigidina che ho recentemente condotto (Nocentini 2019) unitamente ad un nuovo censimento dei testimoni manoscritti, dimostra che non solo il flusso di scambi di testi tra l’Italia e la Svezia fu continuo negli anni in cui si preparava il processo di canonizzazione, ma l’interesse per Brigida fu trasversale a diversi ambiti culturali e religiosi, tanto da generare una vivace rielaborazione dei contenuti capace di adattarsi a varie esigenze di fruizione. Il mio intervento sarà dunque un primo tentativo di lettura del testo italiano alla luce delle possibili fonti latine, con alcune questioni aperte riguardanti l’ecdotica e la storia del testo.
Nocentini, S. (2025). La traduzione italiana della Vita di santa Brigida di Svezia (BAI BriSve II.124). In A.Z. Davide Bertagnolli (a cura di), Linguistic Fragmentation and Cultural Inclusion in the Middle Ages Translation, Plurilingualism, Multilingualism (pp. 39-66). Turnhout : Brepols.
La traduzione italiana della Vita di santa Brigida di Svezia (BAI BriSve II.124)
Nocentini Silvia
2025-01-01
Abstract
L’agiografia latina relativa a Brigida di Svezia annovera un discreto numero di testi prodotti nei pochi anni intercorsi tra la morte (1373) e la canonizzazione (1391) della santa. Tenendo da parte le raccolte di miracoli e le singole deposizioni dei testimoni al processo, si possono contare almeno tre redazioni della prima Vita, scritta dai due confessori svedesi in un latino ruvido ed essenziale e consegnata nel dicembre 1373 agli incaricati di avviare il processo di canonizzazione: la Vita breve detta C15 (BHL 1339), la Vita inclusa negli atti del processo di canonizzazione (BHL 1334), e quella nota come retractata o Panisperna (BHL 1334b), che tramanda diversi miracoli aggiuntivi. Vi sono inoltre altre tre Vitae ad uso liturgico, composte, con ben diversa ambizione e pratica letteraria, da Birger Gregersson, vescovo di Uppsala (BHL 1335), Nils Hermansson, vescovo di Linköping (BHL 1338) e Ragwald, canonico di Linköping (BHL 1340). La critica si è finora concentrata sul dibattito relativo alla priorità tra le tre versioni della Vita dei confessori, con risultati incerti e contraddittori, vista la mancanza di edizioni affidabili per le prime due (le vecchie edizioni si basano su un solo testimone manoscritto) e l’assenza di un’edizione critica per la terza, caratterizzata, peraltro, da una tradizione biforcata in due rami e diffusa soprattutto in Italia e nei territori corrispondenti all’attuale Germania. Non sarà forse un caso, dunque, se i volgarizzamenti più antichi della Vita dopo quello svedese appartengono alle aree linguistiche italiana e germanica. Mentre di quest’ultimo, e in particolare della traduzione in niederdeutsch, esiste un’edizione critica datata, ma ancora valida (Mante 1971), il volgarizzamento italiano (BAI, BriSve II.124) giace nei fondi manoscritti inedito e inesplorato. Eppure la storia della tradizione di questo testo, prodotto certamente dopo la canonizzazione, e l’analisi comparativa con il resto dell’agiografia brigidina possono svelare molto delle intenzioni dell’anonimo traduttore, delle fonti che aveva a disposizione e dell’ambiente a cui era destinato. L’esame dell’agiografia brigidina che ho recentemente condotto (Nocentini 2019) unitamente ad un nuovo censimento dei testimoni manoscritti, dimostra che non solo il flusso di scambi di testi tra l’Italia e la Svezia fu continuo negli anni in cui si preparava il processo di canonizzazione, ma l’interesse per Brigida fu trasversale a diversi ambiti culturali e religiosi, tanto da generare una vivace rielaborazione dei contenuti capace di adattarsi a varie esigenze di fruizione. Il mio intervento sarà dunque un primo tentativo di lettura del testo italiano alla luce delle possibili fonti latine, con alcune questioni aperte riguardanti l’ecdotica e la storia del testo.| File | Dimensione | Formato | |
|---|---|---|---|
|
TMT 22 - 2025 SILVIA NOCENTINI.pdf
solo utenti autorizzati
Tipologia:
Versione Editoriale (PDF)
Licenza:
Copyright dell'editore
Dimensione
1.53 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.53 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


